L’immaginario di Morgan e' deflagrato da un 8mm, "Fiend without a face", un paradossale sottoprodotto del cinema inglese indipendente firmato nel 1958 da Arthur Crabtree. In mostra una serie di video.
Mostra personale
L’immaginario di Robert Morgan e' deflagrato da un magico 8mm, Fiend without a face,
un paradossale sottoprodotto del cinema inglese indipendente firmato nel 1958 da
Arthur Crabtree.
Assiste alla proiezione della pellicola all’eta' di 3 anni, e' lo zio a mostrare
compiaciuto questo improbabile pastiche d’effettistica low-fi, dal quel giorno
Robert sara' uno strano bambino ossessionato da mostri, squali ed insetti.
Oggi, le stesse ossessioni appaiono moltiplicate, stratificate all’accesso,
semplicemente adesso e' lui a mostrarne le dinamiche, attraverso una narrazione
sdrucita, ma capace di spingerci verso "quella volontaria e momentanea sospensione
dell'incredulita' " descritta da Samuel Taylor Coleridge, cosi' da far fronte ad
un’eventuale, irrazionale, quadratura del cerchio.
Supportato dalla Animus Films di Silvie Bringas da' forma a incubi
vestiti da favole.
Favole dalle radici cosi' fonde da scomodare certo pionierismo di matrice
est-europea, saldando il conto con quel Voice of the nightingale (1923) realizzato
con estrema perizia da Ladislaw Starewicz ed echeggiato a piu' riprese seppur in
chiaroscuri e forme nettamente differenti.
Opening: venerdi' 26 gennaio 2007, h.19.00
Zelle Arte Contemporanea
Via Matteo Bonello 19 - Palermo
Orario: Dal lunedi' al sabato dalle h. 17.00 alle h.20.00