Immagini buffo-drammatiche e tragico-erotiche espressioni del nostro tempo. In tutte, gli stessi protagonisti: uno strano topo simbolo dell’inconscio, un trans agile a destreggiarsi negli spostamenti, una zebra cocainomane e molti altri.
Il paradosso ci rende liberi
Giovedi' 1 febbraio alle 19, al Teatro Cantiere Florida (Via Pisana 111r, Firenze) verra' inaugurata l’esposizione di arte contemporanea “Il paradosso ci rende liberi". In mostra (per la prima volta a Firenze) una selezione di quadri e disegni del giovane artista Giovanni de Gara.
“Le immagini di Gio sono le piu' buffo-drammatiche e tragico-erotiche espressioni del nostro tempo. Nei suoi quadri c’e' una critica disperata sulla religione, il consumismo e il mito pubblicitario del sesso, tutto espresso in un linguaggio pittorico innovativo. Gio dipinge la bandiera e il manifesto di una generazione emarginata dall'establishment le cui armi sono l’elevata qualita' di Q.I., l'adrenalina e le riserve infinite di umorismo, satira culturale e cinismo." (Amnon Barzel)
Nato a Firenze nel 1977, laureato in architettura, Giovanni de Gara vive e lavora tra Firenze, Milano e Londra. Per lui fare arte significa principalmente cercare sempre nuove forme di comunicazione, che realizza - oltre che con il disegno e la pittura - anche con la creazione di ambientazioni site specific e di happening performativi. In ogni caso il suo punto di riferimento non e' mai una riflessione auto-referenziale sul suo immaginario iconico, ma l’interrelazione che i suoi lavori sono in grado di costruire con lo spettatore.
Le sue opere sono popolate da una quantita' impressionante, eppure armonica, di simboli, immagini, oggetti, animali e persone le cui azioni e tensioni non si esauriscono mai nella singola tavola, ma la travalicano: la storia cominciata in un quadro prosegue su un altro per farsi poi video, performance, fotografia, maglietta, installazione e perfino gadget.
In tutte, gli stessi protagonisti: uno strano topo simbolo dell’inconscio, un nero condannato al ruolo di simbolo del dramma della globalizzazione, un trans agile a destreggiarsi negli spostamenti e una zebra cocainomane; un grande maiale volante simbolo della plutocrazia imperante; e poi, ancora, il temutissimo cinese, il cane del vicino e il serpente di Adamo ed Eva; l’ex-prostituta e l’arabo vittima dell’11 Settembre.
Tutte uguali - e spesso surreali - anche le ambientazioni: giardini e sale da pranzo fuori scala, una piazza con una chiesa, la Somalia gran discarica del G8. E, qua e la', una montagna di accessori: cervelli, lavatrici sciacqua-coscienze, bottiglie, sagome inutili di chiese sterili, telefoni, orologi, cordoni ombelicali, scarpe rosse. E parole scomode scritte quasi sempre con la lettera maiuscola: “Liberta'", “Coscienza", “Peccato", “Sogno", “Pazzia", “Io" , “Dio".
Ognuno dei lavori di Giovanni de Gara e' non tanto una provocazione quanto una domanda. Generano dubbi senza dare risposte, o suggerendo proprio le piu' improbabili. E’ il sottile gusto del paradosso, che rende leggera la faticosa ricerca di se' e degli altri che e' - al contempo - generatrice e risultato del suo lavoro creativo.
Mostre personali
Nell’era della globalizzazione, Stecca degli Artigiani, Milano, aprile 06
Get ready,Galleria Contemporaneamente, Parma, giugno 2006
Kamikaze, Festival della creativita', Firenze, novembre 2006
Progetti speciali e commissioni
4 tales of light, video-animato d’artista, Salone del Mobile di Milano, 2004
ATLHA, installazione multimediale, Galleria Vittorio Emanuele, Milano, 2005
What about an higher life tone?, installazione, L+B, Francoforte, aprile 2006
Snake attack, progetto perfomativo itinerante finanziato dal GAI (Giovani Artisti Italiani), Londra, maggio-settembre 2006
Kamikaze, progetto multimediale, 2005-2007
Inaugurazione: giovedi' 1 ore 19
Teatro Cantieri Florida
via Pisana, 111 - Firenze
Ingresso libero