Il colore della vita. 20 opere realizzate tra gli anni '60 e '70. Accanto a smalti su carta di forte impatto emotivo, dove i colori accesi si compongono in astratte geometrie, sono presenti rilief paintings composti da tele sagomate in cui il margine e le giunture del quadro sono rese curvilinee.
Il colore della vita
a cura di
Guglielmo Gigliotti
Shu Takahashi nasce a Hiroshima nel 1930, ha vissuto e lavorato a Roma dal 1963 per oltre 40 anni. Dal 1996 e' professore nell'Universita' delle Scienze e delle Arti di Kurashiki. I maggiori critici e storici dell'arte italiani e giapponesi hanno seguito con attenzione e interesse l'intero arco della sua produzione, rappresentata nelle piu' importanti collezioni pubbliche d'arte contemporanea di entrambi i paesi. Numerose le mostre personali (ricordiamo la grande mostra antologica alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma nel 1993), presentate in tutto il mondo cosi' come sono numerosi e di grande prestigio i premi e le alte onorificenze conferitegli, la piu' importante nel 1994 con L'Ordine del Nastro Purpureo.
La rassegna comprende oltre 20 opere realizzate tra gli anni '60 e '70 il cui nucleo principale proviene dalla storica Galleria Rondanini che nel 1977 ospito' una sua mostra personale dal titolo l’immaginazione dell’eros. Accanto a smalti su carta di forte impatto emotivo, dove i colori accesi, arancione, nero, rosa, blu e verde, si compongono in astratte geometrie, sono presenti in mostra opere del tipo rilief paintings composte da tele sagomate in cui il margine e le giunture del quadro sono rese curvilinee.
Le opere degli anni settanta e dei primi anni ottanta hanno sempre la rotondita' e l’elasticita' del processo di creazione di forme organiche del mondo naturale e questo vivido senso della realta' tende poi verso una rappresentazione erotica. La semplicita' apparente della forma rievoca la potenza degli ideogrammi che con estrema armonia racchiudono significati cosmici di saggezza e spiritualita'.
"La ricerca di Takahashi prende avvio dalla tradizione costruttivistica. Alla base del linguaggio pittorico di Takahashi c’e' il colore inteso come elemento portante di composizioni spaziali che definisce o esalta forme astratte a due dimensioni o in rilievo. La sua arte non e' una pittura intimista o letteraria, essa e' dichiaratamente astratta."(P.Dorazio, 1993)
"Il segreto dei raffinati accostamenti coloristici di Takahashi sta nel fatto che le diverse qualita' non possono combinarsi ma soltanto modularsi l’una con l’altra mediante il disegno dei loro limiti, e cioe' componendosi come entita' formali, plastiche. La pagina bianca scompare come piano di proiezione o supporto e viene interamente assorbita nella costruzione plastico-coloristica, diventa struttura; e come realta' plastica, non come superficie, si da' alla percezione."(G.C.Argan, 1971)
Inaugurazione: venerdi' 2 febbraio 2007 ore 18.00
Galleria Cortese & Lisanti
via Garigliano, 29 - Roma
Orario: 10.00 - 13.00 e 16.30 - 19.30 dal lunedi' al sabato
Ingresso libero