Solo nudi 1992-2006. Nel corso degli anni il percorso espressivo della pittrice si e' evoluto in una graduale affrancatura dal naturalismo, in una sempre maggiore liberta' di segno e pennellata.
Solo nudi 1992-2006
a cura di Ferruccio Giromini
L’immagine – la riproduzione, l’interpretazione, la reinvenzione – del corpo nudo è
forse la più antica forma d’arte del pianeta. In realtà il corpo umano, il nostro e
quello altrui, è il primo e più naturale metro con cui ci rapportiamo al mondo fin
dalla nostra nascita. È una realtà fisica concretamente “a portata di mano”, con cui
non possiamo non fare i conti: né per la mera sopravvivenza quotidiana, né per
l’esercizio della fantasia e dell’immaginazione tutta. Non c’è dunque da stupirsi se
la prima cosa che disegna il bambino è il corpo suo, dei genitori, degli amici veri
e immaginari; ed è quasi banale rilevare come la stragrande maggioranza
dell’espressività artistica ruoti intorno alla rappresentazione di corpi umani.
All’interno di questa macrocategoria, continua a spiccare la sottocategoria della
raffigurazione del corpo nudo. Che non è semplificatoriamente legata al desiderio
sessuale, come una prima analisi potrebbe suggerire; ma è pure, fin dagli
insegnamenti dei classici antichi, meditazione e confronto con i canoni estetici di
equilibrio e armonia, in definitiva di grazia.
Proprio per il diffuso equivoco malizioso di cui si diceva, legato alla molla del
desiderio, è opinione comune che il nudo femminile sia prerogativa di artisti
maschi. Ma che il corpo di donna sia anche più bello di quello dell’uomo, sia più
dolce ed elegante nelle forme, più ricco di possibilità interpretative e creative,
sotto sotto lo sanno le donne stesse, e per prime le artiste, che in genere amano
rappresentare più le fattezze muliebri di quelle virili.
Lo conferma l’attività ritornante di Daniela Brambilla alla reinterpretazione del
nudo femminile. Tra l’altro attenta studiosa dell’immagine (è autrice di un
importante testo didattico dedicato a L’inquadratura-Strategia del racconto visivo e
da sempre coordina i corsi di Illustrazione dell’Istituto Europeo di Design di
Milano), l’artista milanese si è mantenuta fedele alla religiosa pratica regolare
del disegno dal vero, inesauribile fonte rigenerante di ispirazione tecnica,
compositiva, formale, persino sostanziale nel fare arte.
Lungo gli anni il percorso espressivo della pittrice, che si esplica felicemente in
diverse direzioni e con diverse tecniche, si è evoluto in una graduale affrancatura
dal naturalismo, in una sempre maggiore libertà di segno e pennellata, in una sempre
più paga inventiva d’interpretazione. Anche i suoi splendidi nudi lo testimoniano,
da quelli classicamente composti, di esemplare accademismo, passando per altri via
via più sciolti e animosi, e approdando infine ai recenti più espressivi e
provocatori, in una varietà d’approccio ammirevole.
Così si gode, con lei, dell’incanto assoluto delle membra diversamente disposte,
della luce che scivola su superfici vellutate, di qualche insolito atteggiamento
catturato, di morbidi volumi delicati e caldi. Si gode della bellezza,
semplicemente; e della libertà e felicità dell’arte che riesce a comunicarcela.
Ferruccio Giromini
Inaugurazione: giovedì 8 febbraio 2007, ore 18.00
Galleria Arte & Grafica
Via Canneto il Lungo 67 r - Genova
Orario: 10-12.30 e 16-19.30. Domenica chiuso