Galleria Dep Art
Milano
via Mario Giuriati, 9
02 36535620
WEB
Franco Rognoni
dal 8/2/2007 al 16/3/2007
Da martedì a sabato 15.30-19.30. Mattina e festivi su appuntamento

Segnalato da

Stefano Castelli



approfondimenti

Franco Rognoni



 
calendario eventi  :: 




8/2/2007

Franco Rognoni

Galleria Dep Art, Milano

L'antologica in due gallerie (Dep Art e La Torre) include la totalita' dei temi dell'artista, il cui linguaggio trasversale trae ispirazione dal mondo omerico e classico, dalle storie medievali, dal 500, dal 600 barocco, ma soprattutto dalla contemporaneita': una pittura che sa muovere il narratore attraverso la citta'.


comunicato stampa

Opere Scelte

Tre anni dopo l’Antologica alla Rotonda di Via Besana, la Galleria Dep Art ripropone a Milano la vicenda pittorica di Franco Rognoni. La mostra comprende 35 opere che includono la totalità dei temi dell’artista, il cui linguaggio trasversale trae ispirazione dal mondo omerico e classico, dalle storie medievali, dal Cinquecento, dal Seicento barocco, ma soprattutto dalla contemporaneità: è una pittura che sa muovere il narratore attraverso la città, che sa parlare e raccontare la vita.

Si inaugurerà venerdì 9 febbraio dalle ore 18 alle 22 e proseguirà sino a sabato 17 marzo 2007. In occasione della mostra sarà edita una pubblicazione con testi di S. Castelli e P. Boccuzzi dal titolo Franco Rognoni, Opere Scelte.

Franco Rognoni nasce a Milano il 20 settembre 1913 da Giuseppe e Giuseppina Carabelli in una famiglia della piccola borghesia. Giovanissimo inizia a interessarsi del disegno e della pittura e, adolescente, frequenta le scuole tecniche di tessitura e quindi la Scuola superiore d’Arte applicata del Castello Sforzesco. Il critico Raffaello Giolli è il suo primo sostenitore, un importante riferimento culturale che consente a Rognoni di aprire nuovi orizzonti. Fin dal 1934 collabora come disegnatore a importanti riviste e quotidiani mentre nel ’38 espone per la prima volta. La sua formazione è influenzata da artisti come Sironi, de Pisis, Modigliani mentre la passione per i libri lo avvicina alle soluzioni grafiche e pittoriche dell’Espressionismo tedesco.

Luino, sul Lago Maggiore, lo accoglie durante la guerra e qui si concentra sulla sua produzione che si arricchisce di incisioni, illustrazioni, mantenendo così un’importante collaborazione con molti periodici e dei contatti fondamentali con gli editori ed i collezionisti. Nel primo dopoguerra torna a Milano e nel 1946 sposa Mariuccia Noè, con la quale condividerà per tutta la vita significativi interessi culturali. Nello studio di Lambrate nascono nuovi disegni e dipinti che hanno già in sé le tematiche fondamentali dell’artista. In particolare egli sviluppa un personalissimo linguaggio antiaccademico.

Guido Ballo lo presenta a Milano nel 1953, in una personale che apre nuovi interessi nella critica. Quattro anni dopo la Rai gli propone un progetto di scenografo-costumista e la stessa attività viene svolta per la Piccola Scala e La Fenice di Venezia. Il pubblico e la critica apprezzano l’originalità di interpretazione degli spazi teatrali, aspetti che confluiscono nella pittura tramite l’utilizzo di una commistione tra decorazione, illustrazione, grafica e scenografia. Una contaminazione che si riflette anche nella mescolanza di ironia e dramma, con un gusto che non è azzardato definire musicale.

E anche le amicizie dell’artista abbracciano soprattutto l’ambito letterario e musicale: Riccardo Malipiero, Vittorio Sereni, Piero Chiara, Dante Isella. Gli anni Cinquanta sono contraddistinti dal legame in esclusiva con la Galleria dell’Annunciata di Milano e con le mostre organizzate in tutta Europa. Il decennio successivo lo vede impegnato in numerose esposizioni e nell’attività editoriale mentre quattro grandi teleri dedicati ad Ulisse sono realizzati per la turbonave Michelangelo. Tra gli anni Settanta e Ottanta la sua attenzione si sposta sulla figura umana, vista con connotazioni critiche e scettiche, e sulla città, rappresentata sempre più come contesto straniante.

Accanto a questa connotazione appare un aspetto sognante, legato alla memoria. Il lago, altro luogo privilegiato della sua rappresentazione e della sua esistenza che si alterna tra Milano e Luino, esalta questa dimensione pittorica che fissa dei protagonisti sospesi tra realtà e immaginazione. L’ultimo decennio, gli anni Novanta, vedono l’artista impegnato nella rappresentazione della vitalità. Ampio spazio è quindi dedicato alla cromia, in una direzione pittorica che diventa sempre più mitteleuropea, nel segno del Simbolismo e dell’Espressionismo. L’artista è scomparso a Milano l’11 marzo 1999.

Durata della mostra: 9 febbraio – 17 marzo 2007

Inaugurazione: venerdì 9 febbraio dalle ore 18 alle 22
Dep Art Arte Moderna & Contemporanea
Via Giuriati, 9 Milano
Orario: da martedì a sabato 15.30-19.30; mattina e festivi su appuntamento
Ingresso libero .................... Le carte del mago

Già allievo di scuole d’arte applicata, spirito libero e autonomo, scevro d’adesioni ingabbianti, ideologiche e accademiche, Franco Rognoni divenne pittore, nonché incisore, grafico editoriale, disegnatore e illustratore, scenografo e costumista, mettendo a punto ben presto un personalissimo linguaggio in cui si trovarono a confluire in felice equilibrio dramma e ironia, espressività e gusto della narrazione, memorie colte e senso critico del presente, disincantata analisi del reale e voli dell’immaginazione. Un sintetico segno contornante si librava protagonista sullo sfondo di campiture cromatiche nette e sature, palpitanti di luci, a condurre il canto della narrazione, sopra un tessuto armonico d’intensa e varia espressività.

La consuetudine con il mondo editoriale, da fruitore e da addetto ai lavori, esaltò ulteriormente la predilezione di Rognoni per il supporto cartaceo, meta d’elezione della sua vocazione grafica, del suo segno - voce narrante. Un’autentica magia affabulatoria si dispiega con efficacia e immediatezza dai brevi tocchi tracciati con mano decisa e sapiente su fogli anche di minuscole dimensioni.

Questa rassegna ne presenta opportunamente una panoramica antologica, spaziando negli anni e nelle tematiche. Sono tempere, matite, inchiostri, tecniche miste: in prevalenza chine acquarellate, sorprendenti proprio per l’intensa efficacia comunicativa che sembra confliggere con l’esiguità dei mezzi che han dato loro vita.

Vi compaiono i tipici personaggi rognoniani, atomi della folla solitaria, trincerati nel loro ruolo sociale, in realtà chiusi nel loro isolamento da barriere di scetticismo, disillusione, amarezza e risentimento. Vi figurano frammenti di vedute urbane, di una città anonima e spersonalizzante, che non conta descrivere perché pesa come luogo mentale, di stratificazione e condizionamento culturale, più di quanto non valga come spazio fisico, di palco per un libero agire umano. Ed ancora, in apparente contrasto, immagini vitalistiche e sprazzi di fantasia sbrigliata e sognante, tra echi di memorie dotte e visionarietà tanto gratuita quanto geniale.

PIER LUIGI SENNA Galleria D'arte Moderna La Torre
Viale Tunisia, 18 (Via Settala, 10) Milano
Orario: da Martedì a Venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00; Lunedì e Sabato dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [23]
Turi Simeti
dal 29/9/2015 al 18/12/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede