Summit Book, installazione costituita da un enorme libro da baita calpestabile da leggere e in cui lasciare traccia. La mostra apre la serie che vede la collaborazione fra Museion ed Eurac a cura di Letizia Ragaglia. Protagonista dell'esposizione e' l'ambiente alpino, tema che accomuna artista e ricercatore scientifico.
Summit Book
a cura di Letizia Ragaglia
Salire le scale della torre dell'EURAC, conquistarne la cima e lì, di fronte allo
spettacolo delle Dolomiti, trovare un enorme libro da baita calpestabile da poter
leggere e in cui poter lasciare traccia di sé. Si chiama "Summit Book"
l'installazione ideata dall'artista altoatesino Hubert Kostner che verrà inaugurata
venerdì 9 febbraio alle ore 18,30. La mostra fa parte del progetto di arte e scienza
MUSEION at the EURAC tower e sarà visitabile dal 12 febbraio al 27 aprile dalle 9
alle 13 e dalle 14 alle 18 presso la torre dell'EURAC.
Arte e scienza: due linguaggi diversi, due modi di guardare e interpretare la realtà
a prima vista del tutto opposti. Più legata all'intuizione e all'ispirazione la
prima, più improntata alla razionalità e alla ragione la seconda. Accade perciò
raramente che artisti e ricercatori si trovino gli uni di fronte agli altri. Ed è
proprio questa l'idea ispiratrice dell'iniziativa MUSEION at the EURAC tower
realizzata in collaborazione dal Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano
(MUSEION) e dall'EURAC e curata da Letizia Ragaglia che ha portato tre giovani
artisti altoatesini e tre giovani ricercatori dell'EURAC a lavorare insieme su
alcuni temi dell'attività di ricerca dell'EURAC. Da questa collaborazione sono nate
tre mostre che da febbraio a fine novembre saranno dedicate in successione
all'ambiente alpino, alle energie rinnovabili e al management pubblico.
Ad aprire la serie è la mostra "Summit Book" nata dalla collaborazione tra l'artista
Hubert Kostner e la ricercatrice dell'Istituto per l'Ambiente Alpino dell'EURAC,
Roberta Bottarin. Protagonista della mostra è l'ambiente alpino, tema che accomuna
artista e ricercatore. Così come Roberta Bottarin da anni compie studi sull'impatto
dell'attività umana sull'ambiente, Kostner, spirito nomade, grazie ai numerosi
viaggi compiuti, ha sviluppato una particolare sensibilità per l'ambiente
circostante, rivolgendosi con la propria arte spesso al proprio territorio e alla
sua percezione. Artista e ricercatori saranno presenti venerdì 9 febbraio alle ore
18,30 alla torre dell'EURAC dove si terrà l'inaugurazione della mostra e uno
speciale science café. DJ set con Paolo Marris e Egon Sirabella.
Hubert Kostner all'interno del proprio percorso assume volentieri l'atteggiamento di un nomade, che, in merito alle esperienze maturate nei propri viaggi, ha sviluppato una particolare sensibilità per l'ambiente che lo circonda. Non di rado si comporta come uno straniero nella propria terra: allora lo sguardo che rivolge al proprio territorio, al contesto in cui è cresciuto, grazie all'attaccamento che prova per esso, si tramuta in uno sguardo critico, lontano dai luoghi comuni dell'occhio del turista e pronto a svelare gli stereotipi associati al paesaggio e alla sua percezione. Il filo rosso che attraversa i lavori di Hubert Kostner si astiene da accuse ed si dipana piuttosto nell'ambito dell'ironia se non addirittura della parodia. Il giovane artista di Castelrotto non vuole presentare denunce fini a sé stesse, bensì contribuire alla formazione di una nuova consapevolezza; le sue opere nascono dalla convinzione che l'arte possa provocare delle piccole trasformazioni, anche se queste mutazioni consistono solo in un lieve spostamento del nostro angolo di visuale nei confronti del mondo. Nel progetto realizzato appositamente per "MUSEION at the EURAC tower", i visitatori vengono sollecitati a salire sulla torre dell'EURAC e a "conquistarne" la cima, dove si trova un enorme e calpestabile libro da baita, che schiude loro il panorama della Dolomiti. Il titolo di questa nuova installazione, che arricchisce nuovamente le precedenti ricerche dell'artista sull'arco alpino e sui comportamenti che suscita, è "Summit book". L'opera di grandi dimensioni ricorda formalmente le sculture pop di Claes Oldenburg e si pone come metafora di uno sguardo accessibile a tutti. Contemporaneamente tutti coloro che vedono il libro gigante dall'esterno, ne traggono delle informazioni originali sul contenuto delle ricerche che si svolgono all'interno dell'edificio. Chi ha raggiunto la vetta dell'EURAC tower può trascrivere le proprie riflessioni sulle pareti del libro; in questo modo l'installazione attira anche l'attenzione sull'interessante fenomeno dei libri da baita e i loro contenuti.
Inaugurazione: 9 febbraio 2007
Eurac Tower
viale Druso 1 - Bolzano
Orario: dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18