2 diversi momenti della sua ricerca: da un lato quello simbolizzato dalla presenza dei 'guanti' pieni di materia molle, dall'altro quello inedito dei bassorilievi incapsulati sotto una guaina di tessuto di vari colori.
Mani di fata
10 febbraio – 31 marzo 2007
Paola Pezzi, in questa sua personale alla Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO di Reggio Emilia, presenta due diversi momenti della sua ricerca recente: da un lato quello ormai noto simbolizzanto dalla presenza dei “guanti” pieni di materia molle, e quello inedito dei bassorilievi incapsulati sotto una guaina di tessuto di vari colori.
Il primo filone di lavoro inserisce le sculture da muro in cui è protagonista il guanto, ovvero la mano occultata, fasciata, che evita quindi il contatto diretto con le cose del quotidiano, rendendo indiretto il magnetismo benefico che fuoriesce dalle dita (Mani di fata, 2006 – Terra illuminata, 1990-2006).
Le mani guantate di bianco o di colore si mostrano mentre afferrano il materiale lana che diventa attraverso l’accostamento prezioso del colore - magari trasformato in una geometria dolcemente cinetica - metafora di una pittura soffice, leggera, che predilige forme ondulanti e ombelicali. Si tratta di una meditazione, declinata al femminile, intorno una psicologia archetipale, legata alla nostra identità, personale e collettiva, che effettua continuamente delle transazioni che rappresentano le trasformazioni della coscienza.
Anche i nuovi bassorilievi che affiorano attraverso una stoffa tesa, come sopra delle leggere centine, si legano al pensiero del corpo. Infatti troviamo ancora la memoria di frammenti di mani (Abbraccio, 2006), posti sotto e sopra la superficie del lavoro, che afferrano il perimetro del “quadro”, sempre monocromo, oppure sprofondano per afferrare un elemento di un volto affiorante (Testa altrove, 2006 – Blusguardo, 2006), bloccando la nostra percezione un attimo prima della rivelazione finale assolutamente inquietante come una “sindone”, che porta chiusa in sé una verità dolorosa, o stupefacente. Non c’è dubbio che per la Pezzi vi sono verità che si vedono e verità che si “sentono”, come per i non vedenti.
Potremmo dire che la sintesi finale di tutta questa ricerca della Pezzi è l’inseguimento di una pittura, che apparentemente non è presente come tale, ma nel contempo è anche scultura, ma lo si nega nei fatti, e nei risultati formali. Non c’è dubbio però che l’artista è alla ricerca di una saldatura nuova tra arte e vita.
Inaugurazione: sabato 10 febbraio 2007, ore 18.00
2000 & Novecento Galleria d'Arte
via Emilia San Pietro, 21 Reggio Emilia
Orario: 10 – 12,30 / 16 – 19,30 (Chiuso la mattina giovedì – Aperto domenica e festivi)
Ingresso libero