Galleria Arte e Pensieri
Roma
via Ostilia, 3a
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Doppia personale
dal 14/2/2007 al 2/3/2007

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Galleria Arte e Pensieri




 
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14/2/2007

Doppia personale

Galleria Arte e Pensieri, Roma

Aldo Bertolini propone una serie di opere dipinte con smalti su tavola e rame, nella continuita' della sua ricerca verso un costruttivismo astratto. Nito Contreras canalizza la sua energia creatrice attraverso la scultura.


comunicato stampa

Aldo Bertolini - Nito Contreras

Prosegue con la mostra del pittore Aldo Bertolini e dello scultore Nito Contreras la serie di tre esposizioni in successione formate ognuno da due artisti. Aldo Bertolini, emiliano, residente a Roma da molti anni, propone una nuova serie di opere dipinte con smalti su tavola e rame, nella continuità della sua ricerca verso un costruttivismo astratto. La coerenza con cui descrive le sue forme strutturali, dà comunque spazio ad una continua crescita del linguaggio, continuando nella sperimentazione della materia. Con una scelta cromatica dei bianchi, in cui lo smalto è velato con il bitume, propone ricordi dell’illustre edilizia marmorea romana. Sorprende nell’utilizzo della lamina metallica di supporto come base tangibile, che seppur sempre sottomessa al colore puro viene tagliata e piegata in geometrie sovrapposte. Gli slanci verticali delle sue architetture “interiori” offrono sottili e luminose cornici che stimolano il senso tattile e invogliano a “toccare” sentire/guardare le stratificazioni.

Nito Contreras, artista galiziano attivo dalla metà degli anni settanta, canalizza la sua energia creatrice attraverso la scultura, intesa come oggetto di indagine nel suo rapporto col territorio. Le sue creazioni dialogano con lo spazio urbano, esaltano il loro essere altro risuonando l’eco di tempi primordiali e antichi, e riportano alla mente la storia della nostra civiltà, stabilendo cos’ è un sottile collegamento tra passato e presente. Con la loro concreta fisicità, modellata secondo una geometria primitiva, esse sono attestazioni dell’esistere, sono opere che invitano lo spettatore ad osservare, ascoltare penetrare la materia, come “circostanza fisica e mentale di un luogo”, e inducono a sperimentare lo spazio all’interno del quale si costruiscono, fungendo talvolta da osservatori alternativi. C.Ceccucci e M.S.Lanfranca

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