All comfort included. L'artista analizza il rapporto tra il corpo e l'ambiente esplorando il tema dell'abitare. Negli spazi della galleria il volume stilizzato di una piccola casa senza aperture e con le pareti decorate da illustrazioni floreali e' circondato da un'area invalicabile e luminescente di frammenti di vetro.
All Comfort Included
a cura di Luca Cerizza
All comfort included e' una formula commerciale che promette benessere e,
con esso, una certa idea di felicità . L'espressione included e la
sua allusione a un interno domestico appagante vale anche come sinonimo di
chiusura, di un'autoreclusione necessaria per proteggere il dentro dal
fuori, il sè dall'altro. Con questo progetto Marco De Luca sviluppa la
sua ricerca sul rapporto tra il corpo è riferito sia all'esperienza
singolare sia a quella della collettività - e l'ambiente, esplorando il
tema dell'abitare alla luce di una politica dello spazio che rispecchia
le contraddizioni della città contemporanea, così come il rapporto tra
ideale e stereotipo. La diffusione di modelli abitativi con perimetri
trasformati in frontiere da cui diventa difficile entrare quanto uscire, i
conflitti di vicinato, l'insicurezza, e quindi la paura, sono le
premesse di un insieme di lavori che Luca Cerizza ha scelto di
accompagnare con un intervento critico in forma di narrazione dal quale
emergono spunti di lettura e riflessione. Negli spazi della galleria il
volume stilizzato di una piccola casa senza aperture e con le pareti
decorate con illustrazioni floreali appare circondato da un'area
luminescente di frammenti di vetro. Come una sorta di miraggio, di
proiezione di un'ideale abitativo che ha le sue radici nell'infanzia,
ਠuna presenza al tempo stesso seduttiva e respingente, invalicabile.
Un'ambivalenza rispecchiata nell'installazione a parete della scritta
all comfort included che l'artista ha composto affiancando le
incisioni su carta delle singole lettere realizzate con font diversi.
L'effetto grafico, simile a quello impiegato per la stesura dei messaggi
anonimi, introduce nella scansione invitante e rassicurante della formula
commerciale un sottile elemento d'allarme: la combinazione di alcune
lettere in rosso crea la parola crime. Come un brusio di fondo che
si insinua sottotraccia a sovvertire l'ordine del linguaggio, a
dirottare gesti e pensieri.
Marco De Luca (1964) vive e lavora a Torino. Utilizza molteplici modalità
espressive, dalla scultura all'installazione, dal video al disegno alla
pittura, per esplorare il rapporto tra l'individuo e l'ambiente,
toccando i temi del desiderio, della memoria personale e collettiva, del
gioco, quali mezzi per reinventare gesti, oggetti e luoghi. Molti suoi
progetti esplorano la relazione con lo spazio per dare vita ad ambienti e
"postazioni"che ne modificano la percezione e l'uso. La sua
scultura abitabile Esercizi di ambientazione intorno a un tavolo e a una
conchiglia, realizzata in occasione della mostra Fuori pista, curata dalla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo alla Capanna Mollino di Salice
d'Ulzio nel 2006, è attualmente esposta al Cesac "Centro
Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio", nell'ambito della
mostra Collectors 1 dedicata alla prestigiosa collezione La Gaia, di cui
l'opera fa parte. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre
personali e collettive, tra le quali Drawing room, Newman Popiashvili
Gallery, New York (2006), PILOT:2. International Art Forum, Farmiloes
Building, Londra (2005), MACROVIdeoteca, Museo d'Arte Contemporanea di
Roma, Roma (2004), Videominuto, Centro per l'Arte Contemporanea Pecci di
Prato, Firenze (2004), On air, Galleria d'Arte Moderna di Monfalcone,
Trieste, Solitudo Moltitudo, Museion di Bolzano (2003), Better Than The
Real Things, SMART Project Space, Amsterdam (2002), Art Forum Berlin,
Istituto di Cultura Italiano, Berlino, (2002), ExIt. Nuove geografie della
creatività italiana, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2002).
Inaugurazione Martedì 27 febbraio 2007
Vitamin arte contemporanea
Cortile dei Ciliegi, via Vittorio Andreis 18/10
Ingresso libero