L'ultimo romantico. La mostra, costituita da oltre 150 dipinti, disegni e bozzetti, si articola su nove sezioni che individuano nella cronologia dell'attivita' del Piccio alcuni temi iconografici fondamentali: dall'autoritratto, al tema sacro, al paesaggio.
L'ultimo romantico
La mostra, promossa e organizzata dall'Apic di Cremona in collaborazione con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, la Regione Lombardia, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, il Comune e
la Provincia di Bergamo, l'Accademia Carrara di Bergamo, il Comune e la Provincia di
Varese, i Musei Civici di Pavia e il Museo civico Ala Ponzone di Cremona, è stata
ideata e sviluppata a partire dalla ricorrenza del bicentenario della nascita di
Giovanni Carnovali, detto il Piccio (Montegrino Valtravaglia, Varese, 1804) allo
scopo di valorizzare un artista particolarmente significativo nell'innovazione di un
linguaggio specificamente lombardo in grado di confrontarsi con le sperimentazioni
più moderne in ambito europeo.
La scelta di Cremona come sede espositiva è stata dettata dallo stesso percorso
biografico del Piccio il quale, dopo pochi anni trascorsi nel paese natale, il
periodo di formazione avvenuto a Bergamo presso l'Accademia Carrara e il successivo
periodo milanese, vive in questa città tutta l'ultima fase di attività, per molti
versi probabilmente la più affascinante, fino alla scomparsa nel Po avvenuta nel
1873.
La mostra si presenta come la prima iniziativa monografica dedicata al maggior
pittore dell'Ottocento italiano da più di trent'anni a questa parte, essendo stata
l'ultima esposizione di significativa importanza quella realizzata a Bergamo nel
1974. L'attività artistica del Piccio, presentata rispettando il percorso
cronologico e stilistico della sua evoluzione, è scandita da alcuni temi portanti
che ne caratterizzano le scelte iconografiche (le bagnanti, Agar...) e permette
l'individuazione di significativi confronti con artisti coevi a lui legati da
rapporti di amicizia o affinità. L'interesse del Comitato Scientifico si è
soffermato sulle opere più significative della produzione del Carnovali e di altri
artisti come Diotti, Trécourt, Coghetti..., concentrando la scelta su dipinti e
disegni dei musei di Milano, Bergamo, Cremona e Pavia, oltre che di prestigiose
collezioni pubbliche e private, sia italiane che europee (fra le quali il Museo del
Louvre).
Eccezionale evento la ricostruzione della cosiddetta "Sala ovale" della famiglia
Berizzi, con il confronto tra quattro diverse interpretazioni del tema paesistico ad
opera di quattro diversi artisti, tra cui il Piccio stesso.
La mostra, costituita da oltre 150 dipinti, disegni e bozzetti, si articola su nove
sezioni che individuano nella cronologia dell'attività del Piccio alcuni temi
iconografici fondamentali:
I. L'immagine dell'artista, una selezione di autoritratti del Piccio
ritratti dipinti da Piccio per i colleghi pittori e ritratti realizzati da artisti
coevi.
II. La formazione e il rapporto con la prima committenza a Cremona e
Bergamo: la frequentazione dell'Accademia Carrara e la conoscenza di alcune grandi
personalità della cultura bergamasca e cremonese.
III. Opere a soggetto sacro, di mitologia e di storia: le prime opere a
soggetto narrativo, inizialmente improntate ai modelli lombardi dei secoli
precedenti, le grandi commissioni per opere sacre, i soggetti mitologici e di storia
che ricercano naturalezza e immediatezza pittorica.
IV. Ritrattistica del reale. Ritratti, per lo più di personaggi bergamaschi,
caratterizzati da una verosimiglianza accanita e impietosa, nel solco della
fondamentale tradizione lombarda con la quale Piccio si confronta reinterpretando il
gusto del vero.
V. Bozzetti e disegni testimoniano la continua attività di studio; a volte
sono preparatori per opere più grandi, ma spesso sono destinati più semplicemente
alla elaborazione di nuovi spunti figurativi o cromatici.
VI. Agar. Il lunghissimo iter preparatorio della pala di Alzano evidenzia che il
vero riferimento neoclassico per il Piccio era più Appiani che Diotti: Piccio giunge
a una rivoluzionaria impostazione iconografica e a un'interpretazione pittorica e
naturalistica assolutamente inattesa di questo tema sacro.
VII. Il nudo nel paesaggio, uno dei temi profani più ricorrenti nell'opera del
Piccio, viene reinterpretato in una forma naturalistica che diviene panteismo e
immersione nella natura incontaminata, per certi versi in grado di ricordare
analoghe esperienze degli stessi anni in particolare nella pittura francese.
VIII. Paesaggio. Questo tema, inizialmente sfondo per i temi sacri e di storia, più
tardi assume validità autonoma e diventa occasione per descrizioni di straordinaria
efficacia cromatica e atmosferica. A testimoniare la piena consapevolezza della
pittura en plein air, In mostra sarà ricostruito - fatto del tutto eccezionale -
l'ambiente della cosiddetta "Sala ovale" di casa Berizzi, nella quale sono raccolti
dipinti di paesaggio che costituiscono una sorta di gara tra Piccio stesso, Ronzoni,
Trécourt e Canella.
IX. Ritrattistica "romantica" e figure femminili di genere. Nell'ultimo periodo
della ritrattistica del Piccio (anni '60 e primi anni '70), quando le novità di
stesura pittorica e di immediatezza espressiva, in qualche modo già sperimentate nei
bozzetti e in particolare nei dipinti di paesaggio, rendono ancora più vitale il
sentimento del vero già adottato dal pittore fin dalla ritrattistica giovanile. Si
spiegano così quelle immagini di personaggi che talvolta si presentano quasi in un
apparente non-finito e che comunque fanno di una materia accesa e crepitante il loro
segno distintivo. Soprattutto in quest'ultimo periodo l'artista indulge inoltre alla
ripetizione di soggetti tra loro molto simili, in particolare per quanto riguarda
immagini di personaggi femminili, che non sono necessariamente dei ritratti (come ad
esempio le Flore) e che godono però di notevole fortuna proprio per l'inusitata e
raffinata vibrazione dei colori.
Vernice per la stampa: venerdì 23 febbraio ore 12
Centro culturale Santa Maria della Pietà
Piazza Giovanni XIII - Cremona
Orari: Dal Martedì al Sabato, ore 9-19; Domenica e festivi, ore 10-19; Chiusa il Lunedì, tranne il 9 aprile 2007
Ingresso: intero 9 euro, ridotto 7 euro