Stazione Termini
Roma
Via Giolitti 34
06 4871270

Pubblicita' con giudizio
dal 28/2/2007 al 30/3/2007
02 58304941
WEB
Segnalato da

Alessandra Pozzi




 
calendario eventi  :: 




28/2/2007

Pubblicita' con giudizio

Stazione Termini, Roma

40 anni di pubblicita' giudicate dal Giuri' dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Oltre 50 tra manifesti e spot televisivi testimoniano l'evoluzione della sensibilita' e della creativita' nella societa' italiana dal 1966 ad oggi.


comunicato stampa

40 anni di pubblicita'

Da giovedì 1 marzo 2007 alla Stazione Termini di Roma - Ala Mazzoniana - Mezzanino Giallo, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria in occasione dei suoi 40 anni di attività, mette in mostra la “giustizia pubblicitaria” in Italia dal 1966 ad oggi. La mostra dal titolo “Pubblicità con Giudizio” propone oltre 50 tra manifesti e spot televisivi esaminati dal Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria negli ultimi 40 anni: dal celebre scatto del bacio tra un prete e una suora, alle immagini allusive di donne in pose languide, dalla bevanda alcolica che rende belli e felici, al prodotto di igiene personale presentato come un farmaco. Tante immagini, alcune anche “scioccanti”, bloccate per difendere i diritti dei consumatori e la sensibilità del pubblico. La mostra nasce in collaborazione con la Fondazione Mazzotta e con Grandi Stazioni SpA.

Una mostra inedita che evidenzia, come attraverso una lente di ingrandimento, l’evoluzione della sensibilità e della creatività nella società italiana dal 1966 ad oggi. Il risultato è una visione della pubblicità come specchio di una cultura, capace di esprimere le contraddizioni e i punti deboli di una mentalità in continua evoluzione, seguendo e a volte anticipando i mutamenti sociali e la crisi dei valori nei diversi momenti storici. Vincenzo Guggino, segretario generale dell’ IAP, commenta: “In tutti questi anni l’attenzione si è spostata dalla cosiddetta indecenza, dall’uso della sessualità, alla difesa del consumatore e della dignità della persona. Nel tempo la sessualità e il nudo sono stati sempre più accettati, è cresciuto invece il lavoro in difesa dei minori e della persona”.

La mostra si compone di 6 sezioni : “Il corpo dei desideri” per la tutela della dignità della persona; “Credere o non credere”, o l’inganno svelato; “Colpire l’occhio” contro immagini cruente o scioccanti; “La cintura di sicurezza” per il rispetto di regole di prudenza, ad esempio, nella guida di veicoli, e l’affermazione di modelli di consumo delle bevande alcoliche ispirati a misura e responsabilità ; “Scherza coi fanti” per il rispetto della sensibilità religiosa; “I bambini ci guardano” in relazione ai diritti dell’infanzia. La mostra sottolinea anche la dimensione etica della pubblicità, nel darsi e nel rispettare regole che siano in sintonia con lo “spirito del tempo”; l’autodisciplina pubblicitaria si dimostra lo strumento più idoneo - in quanto “soft law”, ovvero fenomeno di autoregolamentazione emanazione degli stessi operatori del settore, e quindi diverso dagli strumenti legislativi tradizionali - per regolare un’attività che, malgrado il suo prevalente carattere economico, conserva un aspetto di libera manifestazione del pensiero.

Il prof. Giorgio Floridia, presidente dell’IAP, ritiene anzi che: “L’Autodisciplina pubblicitaria può fungere da modello per alleggerire il peso che ormai schiaccia gli organi della giustizia statuale condannandoli ad una inefficienza tanto più grave quanto più essa si riflette negativamente sulla business community nazionale. Un modello non soltanto di sostituzione della giustizia ordinaria bensì anche di affiancamento del controllo amministrativo, vista la felice convivenza tra pubblico e privato nella gestione delle regole che devono essere poste ed osservate nello svolgimento dell’attività pubblicitaria”.

L’attività dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria può essere riassunta in questo slogan “Se un singolo messaggio ti aggredisce, la Pubblicità ti difende, sempre”. Lo IAP è composto dall'associazione delle imprese che investono somme ingenti nella pubblicità, dalle associazioni dei professionisti e dalle agenzie che programmano e creano i messaggi e dai media che veicolano i messaggi stessi. Il sistema di controllo gestito dallo IAP è privato, ma si pone come servizio per il pubblico, concretizzando un’assunzione di responsabilità. Lo scopo è di tutelare il consumatore, garantire una leale concorrenza e proteggere la dignità culturale e professionale dello strumento pubblicitario. Sono protagonisti anche le singole persone e le associazioni, invitate a mandare segnalazioni al sito dell’Istituto http://www.iap.it. L’attività di autocontrollo è regolata da un Codice di autodisciplina, scritto e aggiornato dagli stessi Enti che fanno parte dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. I tempi di intervento e di giudizio sono brevi e le procedure sono svolte dal Comitato e dal Giurì, che assicurano alta competenza e indipendenza dal mondo della pubblicità. In occasione della mostra la casa editrice Mazzotta pubblica il catalogo Pubblicità con giudizio - 40 anni di messaggi visti dal Giurì, destinato a diventare un libro guida per questo settore e non solo. Il volume è ricco di testimonianze di importanti autorità e personalità legate al mondo dell’“autodisciplina pubblicitaria”, scritte per il 40° Anniversario, e riproduce a colori tutti i manifesti e alcuni fotogrammi dei filmati proiettati alla Stazione Centrale di Milano, suddivisi come la mostra in sei sezioni.

Inaugurazione: giovedì 1 marzo ore 18.30

Stazione Termini - Ala Mazzoniana - Mezzanino Giallo
ingresso via Giolitti 34 - Roma

IN ARCHIVIO [12]
WART
dal 14/11/2007 al 24/11/2007

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede