Maison de l'Unesco - Salle des Actes
Paris
125, avenue de Suffren
+33 01 45681778

Rosetta Berardi
dal 27/2/2007 al 27/3/2007

Segnalato da

Ivan Simonini


approfondimenti

Rosetta Berardi



 
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27/2/2007

Rosetta Berardi

Maison de l'Unesco - Salle des Actes, Paris

21 tele realizzate appositamente per l'international women's day 2007. Il titolo della mostra e' composto dalle iniziali (in francese e inglese) di Cina e India a significare la sintonia grafica dei segni linguistici fondativi di queste due grandi civilta'.


comunicato stampa

Chindiart, presenze d’Oriente

Mercoledì 28 febbraio 2007 alle ore 18,30, nella sede dell’UNESCO a Parigi, presso la SALLE DES ACTES, si inaugura la personale di Rosetta Berardi nell’ambito della Rassegna INTERNATIONAL WOMEN’S DAY 2007 che celebra l’8 marzo prossimo.

L’esposizione dal titolo CHINDIART, presenze d’Oriente, è composta di 21 tele, che l’artista ha realizzato appositamente per questo evento. Il titolo della mostra CHINDIART è composto dalle iniziali (in francese e inglese) di Cina e India a significare la straordinaria sintonia grafica dei segni linguistici fondativi di queste due grandi civiltà.

Per Rosetta Berardi l’interesse per la scrittura non è nuovo. Già in passato aveva lavorato sul segno della punteggiatura e sulla parola. Segni grafici come “tracce nella memoria”.
La scrittura come mistero per un alfabeto visivo in cui la componente calligrafica assume una valenza simbolica. L’artista ha voluto dare un valore estetico e contemplativo alla scrittura considerando il segno grafico non come un semplice mezzo di comunicazione ma come fine stesso dell’azione pittorica. Una pittura in cui, appunto, la forma tende a trasformarsi in segno, cioè in un elemento grafico riconoscibile a prescindere dai contenuti di senso. La “messa in scena” del segno è un modo per diminuire la distanza fra questi popoli e fra loro e noi. Affascinata sia dai grafemi indiani sia dall’ideogramma cinese per la loro prepotenza figurativa e per la forte astrazione e concettualizzazione dell’immagine, Rosetta Berardi usa la scrittura per raggiungere il calore e il colore dell’India e della Cina.

Scrive in catalogo Hans D’Orville, Direttore dell’Ufficio di Pianificazione Strategica dell’Unesco:
“L’UNESCO saluta il lavoro creativo e ispiratore di Rosetta Berardi, che illustra come la calligrafia possa svelare aspetti tangibili della cultura... La Giornata Internazionale della Donna, osservata globalmente l’8 marzo 2007, è il giorno universale che unisce tutte le donne attorno al mondo e le ispira a realizzare appieno le loro potenzialità...

All’UNESCO, noi crediamo che le donne artiste, attraverso le loro espressioni creative, abbiano grande potere al fine di cambiare il modo in cui le donne sono percepite nella società. Permetteteci perciò di guardare con ammirazione questa mostra e viverla come fonte d’ispirazione. I lavori di Rosetta Berardi testimoniano la capacità delle donne artista di contribuire alla più ampia agenda della comunità internazionale tramite l’uguaglianza dei generi, tramite il conferimento di potere alle donne di tutte le estrazioni sociali”.

Lo storico dell’Arte Claudio Spadoni (Direttore del MAR) aggiunge: “Le diverse modalità operative adottate da Rosetta Berardi nel corso degli anni, hanno più di un filo conduttore comune, e uno di questi non è difficile individuarlo nella densità simbolica di cui investe via via i materiali utilizzati... Rosetta parla dunque di ‘tracce nella memoria’ per questo ciclo di opere che si richiamano a seduzioni d’Oriente. Gli ideogrammi che lei dipinge come brani di scrittura-pittura prefigurano anche l’equivalenza di pagina e quadro. Il colore è un colore locale, nel senso di una connotazione geografica che corrisponde ai Paesi di riferimento, come la Cina o l’India, ma al tempo stesso è un timbro, o un tono, che suggeriscono un’emozione visiva vissuta. ‘Viaggiando attraverso questi Paesi - annota l’artista - la cosa che maggiormente e violentemente è arrivata alla mia immaginazione è la scrittura. In questi paesi, i segni grafici della scrittura invadono i muri, piuttosto che le immagini. In queste opere ho dipinto spesso la sola lettera perché la lettera ha un significato di per sé, precedente a quello che deriva dalla combinazione con le altre’. Spostando la questione in una diversa prospettiva, si può notare la distanza decisiva degli ideogrammi dipinti da Rosetta Berardi rispetto al ricorso tipografico di buona parte della cosiddetta poesia visiva di buona memoria”.

Sempre in catalogo la voce di Lucio Maria Attinelli, giornalista e scrittore, ci dice: “Sopra i fogli della tarlatana la mano di Rosetta Berardi corre verso geniali qui pro quo. Le sue geometrie inventano sciarade, scolpiscono speranze nel vento, annunciano sogni interrotti. Su questo tessuto, che assorbe e impasta, l’inchiostro nero si conquista, tra i colori primari, squarci di sintassi visive, fuori dagli schemi noti, stabili o alteri, del linguaggio artistico... Il gioco continuo della piuma o del pennello garantisce l’alchimia delle collisioni grafiche, che sono come un’ eco del tempo che ruba la vita, o come arcate di fiato che si alternano in brevi scosse e lunghi respiri. Forme che montano all’assalto di singolari architetture, mentre l’artista-ragno osserva meravigliata la propria tela dare spazio alle sue vertiginose fenditure”.

Rosetta Berardi siciliana di nascita, romagnola di adozione. Nel 1962, assieme alla famiglia, si trasferisce a Ravenna ed è qui che si attua la sua formazione artistica.
Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e si laurea a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea. Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni ’70 con un linguaggio pittorico-figurativo, si è poi rivolto alla pratica dell’installazione conseguente all’interesse per i materiali e per la dimensione spaziale. Ha sempre dedicato una particolare attenzione al rapporto arte visiva/poesia e alla fotografia.

Ha al suo attivo numerose personali in Italia e all’estero e ha partecipato a diverse rassegne d’arte tra cui: XXII Biennale di Scultura di Gubbio 1994; XXVIII Premio Vasto 1995; XII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma 1996; XIV Triennale Internazionale d’Arte Sacra di Celano 1997; 49ma Edizione del Premio Michetti 1997; IX Biennale d’Arte Contemporanea Paraxo, Andora (Savona) 2002; Filigrane, Museo della Ceramica M. Trucco, Albisola 2003; Libri d’artista per Margherite Yoursenar: variazioni dai temi, Roma, Biblioteca Alberto Savinio 2003; Dovadola invita la Romagna, Rassegna d’Arte Contemporanea Forli’, Palazzo Albertini 2003; X Biennale d’Arte Contemporanea Paraxo, Andora (Savona) 2004; Fabbrica delle immagini, Biennale delle Chiese Laiche Cervia, (Ravenna), Magazzino del Sale 2004; Rassegna Nazionale di Arte Contemporanea Palazzo Baronale di Novoli, Novoli (Lecce) 2006/2007; RAVENNA, Museo d’Arte della città, Più opere al mar, le nuove acquisizioni del museo, 2007.

Sue opere si trovano oltre che in Collezioni private, nel Museo d’Arte della Città (Mar), Ravenna; Museo della Grafica, Bagnacavallo; GCAM, Galleria Arte Moderna, Spoleto; Collezione Albornoz, Spoleto; Collezione ArtEhotel, Perugia; Museo Arte Contemporanea, Lugo; MACAM, Museo Arte Contemporanea all’Aperto Maglione (Torino); Galleria Arte Contemporanea Bernalda (Matera); Museo d’Arte Contemporanea Novoli (Lecce); Collezione MUDITAC, Roma; Collezione FABIO BOCCAGNI, Merano; C.etrA Arti Visive, Sculture nel Parco, Castelbolognese; Museum SANBAO CERAMIC ART, Jingdezhen (Cina); MUSEUM BAGHERIA, Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia, Bagheria (Palermo), EPICENTRO, Museo delle mattonelle, Gala di Barcellona (Messina).
Parte della sua produzione artistica è visibile nel sito http://www.rosettaberardi.it

Inaugurazione: Mercoledì 28 febbraio 2007 alle ore 18.30

Maison de l' Unesco - Salle des Actes
125, avenue de Suffren - Paris

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