Collettiva. Tutte le figure dipinte o scolpite di questa mostra si manifestano e si relazionano attraverso un gesto, talvolta un abbraccio, una carezza, una tensione di corpi che accennano ad una sorta di danza.
Collettiva
A cura di Virgilio Patarini
Opere di P.G. Ballerani, S. Boscolo, A.M. Bracci, V. Carrera, F. Cuman, L. Di Fazio,
L. Oliveri, V. Patarini, P. Pierro, L. Vasilieva e M. Zanibellato
Le figure che popolano le opere selezionate per questa mostra sono presenze
enigmatiche e silenziose: uomini e donne che si manifestano in solitudine o che si
incontrano, si accostano l'uno all'altra, talvolta si contrappongono, più spesso si
cercano, si sfiorano, si toccano, si abbracciano, sollevano mani e braccia ad
evocare gesti tanto precisi, definiti, quanto vaghi ne appaiono i motivi, i
significati. Più la scena è pittoricamente definita e meno è chiaro chi siano i
personaggi che vi compaiono, che cosa stiano facendo, dove si trovino e per quale
ragione. Lo stesso vale per i gesti.
Si intuisce che vi siano delle storie dietro quei volti, dietro quei gesti, ma
quelle storie non sono affatto esplicitate. Sono storie vagamente evocate
dall'intensità di uno sguardo, dal sollevarsi a mezz'aria di una mano, sottilmente
alluse dalla lieve inclinazione di un volto, dall'atmosfera emotiva che la dominanza
di un colore suggerisce.
E ciascuna di quelle storie è immersa in un silenzio caldo e denso. Un silenzio
avvolgente e struggente come una musica di violoncello. Un silenzio fatto di luce
soffusa e di colore morbido e vibrante. Un silenzio assolutamente paradossale. Un
silenzio che non è assenza, ma presenza ellittica: presenza che nel tempo stesso in
cui si manifesta in qualche modo si nega, si nasconde. Nasconde una parte di sè.
Forse cela un enigma. O più semplicemente cancella dalla tela o dall'argilla, dallo
spazio virtuale e artistico della rappresentazione, della "raffigurazione" nel senso
letterale del termine, ogni aspetto più prosaicamente anedottico per lasciar
emergere l'unica vera essenza, l'unico discorso pertinente, l'unico oggetto (e
soggetto) di riflessione che parrebbe interessare tutti questi artisti: l'uomo.
L'uomo e le sue relazioni con altri esseri umani.
I volti talvolta sono sfuggenti, come cancellati dal tempo o da un'eclissi della
memoria. Ma anche quando invece sono più o meno definiti, delineati, riferibili ad
una persona in carne e ossa, quasi sempre appaiono in qualche modo comunque
"astratti", assoluti: non si tratta di uomini e donne storicamente esistenti, bensì
di uomini "sub specie aeternitatis", ossia uomini intesi come categoria assoluta del
pensiero, proiezione ideale. Uomini con la U maiuscola. Ed è proprio un discorso
sull'uomo quello che si intende fare con questa mostra. Sull'uomo, sulla sua essenza
da una parte e sul suo assoluto, imprescindibile, umanissimo bisogno di rapporti
sociali dall'altra.
Tutte le figure dipinte o scolpite di questa mostra si manifestano e si relazionano
attraverso un gesto, talvolta un abbraccio, una carezza, una tensione di corpi che
accennano ad una sorta di danza di cui noi non cogliamo che un istante, finale o di
passaggio. Una danza enigmatica e sensuale nella musica del silenzio.
Nella consapevolezza che un gesto, una carezza o uno schiaffo dicano più (e meglio)
di mille insulti o parole d'amore, e che la postura di un capo leggermente
reclinato, o il brivido caldo di un corpo appena sfiorato non possa mentire e dica
cose più esplicite, più forti, più significative (e non più ritrattabili) di quanto
non possano fare le povere vecchie consunte truffaldine parole.
Immagine: Piergiorgio Ballerani, Da Antonio Vivaldi la Primavera, cm. 20x50, smalto su legno/cartone, 2001.
Inaugurazione: giovedì 1 marzo 2007 alle ore 19.30
Archivi del '900
via Montevideo, 9 -Milano
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 19
Ingresso libero