Base
Firenze
via San Niccolo', 18R
055 679378 FAX 055 2207281
WEB
Jonathan Monk
dal 8/3/2007 al 27/4/2007
da martedì a sabato, dalle 17 alle 20

Segnalato da

Lorenzo Bruni


approfondimenti

Jonathan Monk



 
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8/3/2007

Jonathan Monk

Base, Firenze

La mostra, appositamente concepita per lo spazio fiorentino, e' costituita da tre lavori che usano il colore rosso: il modello in cera del suo piede con le unghie dipinte; la cartolina del primo piano delle labbra di Pino Pascali appesa al muro con delle spille rosse; l'altezza del figlio dell'artista quando sta sulle spalle del padre realizzata al laser.


comunicato stampa

Rosso

BASE / Progetti per l'arte presenta venerdì 9 marzo dalle ore 18 la mostra di Jonathan Monk appositamente concepita per lo spazio dal titolo Rosso che, come dice l'artista: è costituita da tre lavori in rosso o da tre lavori che usano il rosso.

A wax work model of my foot painted to look like my mother's foot. Per quest'opera ho fatto realizzare il modello in cera del mio piede da Madame Tussauds a Londra con le unghie dipinte di rosso come quelle di mia madre… Il piede starà sul pavimento con una gamba di pantalone jeans che scende dal soffitto… un pò nello stile di Luciano Fabro.

Rose Coloured Glasses. È la cartolina del primo piano delle labbra di Pino Pascali appesa al muro con delle spille rosse che sembreranno degli occhi.

The height of my son when he is sitting on his father's shoulders. Il terzo lavoro è l'altezza di mio figlio quando sta sulle spalle del padre. Questa misura sarà trasposta all'interno della seconda stanza dello spazio di BASE attraverso un'apparecchiatura che viene usata nelle costruzioni per segnare una linea esatta con il laser. Questo lavoro, nato per quest'occasione, continuerà negli anni successivi… il segno crescerà in altezza fino a quando non sarò più in grado di sollevare mio figlio sulle spalle…

Jonathan Monk , (Leicester, Gran Bretagna, 1969) vive e lavora a Berlino. Utilizzando diversi media come video, film, performance, fotografia, si riappropria dei processi e delle pratiche artistiche concettuali degli anni '60 per riflettere su cosa intendiamo oggi per opera d'arte e interrogarsi sull'attuale ruolo e identità del soggetto sia come artista che come spettatore. Infatti, quando ri-fotografa oggi il Sunset Boulevard di Los Angeles come nel lavoro di Ed Ruscha o si vuol recare ai sette laghi di Badir A Mir, in mezzo al deserto nell'ovest dell'Afghanistan dove Alighiero Boetti voleva che fossero disperse le sue ceneri, tenta di assumere in prima persona il punto di vista e il rapporto stabilito da quell'artista con quel luogo e con la sua personale idea di esperienza ed idea artistica. Non è un approccio formalistico e non c'è malinconia nell'atteggiamento di Monk con cui mette in discussione il concetto di originalità e che lo porta a porre in primo piano il "processo" rispetto all'oggetto artistico in sè. Così il mettere in relazione la sua autobiografia fatta di quotidianità con i miti della storia dell'arte da Duchamp a Sol Le Witt, da Gilbert & George a Dan Graham, da Boetti a Bruce Nauman, è finalizzata ad annullare la distanza temporale con quelle opere del passato e a concretizzare "l'istante della fruizione". Con le sue opere il passato perde la sua dimensione di consequenzialit‡ lineare e ricostruita a posteriori per rendersi tempo presente, il tempo dell'esperienza. In alcuni casi le sue opere arrivano ad aprire una nuova temporalità come con le sue scritte: testi in cui promette o annuncia un appuntamento al pubblico o al collezionista in un futuro prossimo, in un luogo preciso, ad un'ora precisa. Tra le sue numerose mostre internazionali ricordiamo: la personale in corso LIRA Hotel da Sonia Rosso a Torino, Second Hand, Lisson Gallery, Londra nel 2006; Continuous Project Altered Daily, ICA, Londra, nel 2005; Untitled and Unfinished (Afghanistan), Accademia Britannica, Roma, nel 2005; Small fires burning (after Ed Ruscha after Bruce Nauman after), Grazer Kunstverein, Graz, nel 2003.

BASE / Progetti per l'arte è un'idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell'arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell'arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / progetti per l'arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwal Rockenshaub che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Armin Linke, Stefania Galegati, Maurizio Mochetti, Diego Perrone, Carsten Nicolai, Nico Dockx, MIchael Snow, Lawrence Wiener...

Inaugurazione: 9 marzo 2007

Base
via San Nicolo' 18r - Firenze
Orario: da martedì a sabato, dalle 17 alle 20

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