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Mather Dea. Anima e Corpo
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7/3/2007

Mather Dea. Anima e Corpo

Torre Civica, Cisternino (BR)

Data storica per le donne di tutto il mondo, si pone l'accento sulla Dea per avviare una ricerca diretta a rintracciare il filo di una sensibilita' profonda capace di ritrovare il senso di una soggettivita' piena del vivere. Lavori di 5 giovani artisti, proiezione e performance.


comunicato stampa

5 artisti salentini

Nell'ambito de ''I Seminari di Marzo 2007'' (si allega invito, programma e comunicato stampa), il prossimo 8 marzo sarà inaugurata alle ore 18.00 la mostra ''Mather Dea. Anima e Corpo'' (Cisternino, torre normanno-sveva). Esposti i lavori di cinque artisti salentini dai 23 ai 28 anni (Biagio Lieti, Francesca Speranza, Gianluca Marinelli, Isabella Fedele, Annalisa Macagnino) fino al 19 marzo. durante la mostra verrà proiettato un cortometraggio di Nicola Dentamaro, il quale realizzerà inoltre una performance in occasione della serata inaugurale.

catalogo a tiratura limitata (150 esemplari numerati e firmati dagli artisti).
COMUNICATO STAMPA
Il perché dei Seminari di Marzo 2007
“Madriterranee. Le rive della Dea Madre”

Cosa ci spinge, oggi, in occasione della XI edizione dei Seminari di Marzo, ad evocare la Dea Madre? La Grande Dea è solo una teoria archeologico-simbolica di una studiosa, Maria Gimbutas, che ha rintracciato dal Neolitico in poi, una forma cultuale primigenia dell’umanità legata al senso della sacralità femminile? Oppure, è qualcosa di molto più importante che ci tocca nel profondo? Si confronta in maniera necessaria con la nostra condizione attuale di uomini e donne senza distinzione di genere?

Sgombriamo subito il campo: se l’8 marzo, data storica per le donne di tutto il mondo, poniamo l’accento sulla Dea è perché vogliamo avviare una ricerca diretta a rintracciare dentro di noi il filo di una sensibilità profonda capace di ritrovare il senso di una soggettività piena del vivere. Le rive della Dea Madre, i Dolori della Pace, l’Ab-origine della Poesia e dell’Arte “significano” il linguaggio sensibile dell’antica Madre: senso di verità, giustizia, equilibrio, pietas, rispetto della natura, economia sostenibile, disarmo culturale, dialogo, ricerca della pace.

Questo, si intende con Dea Madre, da quando fra l’VIII e il IV millennio dell’era umana, la specie ha vissuto nel più antico e longevo culto della Grande Madre simbolo di fecondità e di armonia fra l’uomo e la natura. Questo è stato dalla Mesopotamia all’Anatolia, dall’Europa Balcanica e Atlantica, all’Africa. Ed è proprio nel cuore dell’Africa centrale che il genetista Luca Cavalli Sforza ha individuato l’origine della specie umana. Da qui è partito la specie Sapiens Sapiens più di centomila anni fa, migrando man mano in tutti i continenti emersi. Sicché il Mediterraneo, mare breve, è diventato con le sue acque, veicolo di espansione della specie. La Sicilia, la Puglia, la Sardegna, Malta, sono stati nel tempo ancestrale, neolitico ed eneolitico, luoghi di approdi da dove la Dea è passata, trasmigrando dall’Africa al Medio Oriente, dall’Anatolia ai Balcani, dai Pirenei agli Urali, ovunque la geniale archeologa Maria Gimbutas ha trovato tracce della Dea: Catal Hüyük (Turchia), a Willendorf (Germania), a Cnosso (Creta), a Laussel (Francia), Hagar Qim (Malta). Ovunque man mano che la specie umana si spostava, la Dea lasciava le sue tracce. A Parabita in Puglia sono state rinvenute due statuette dai grandi fianchi propiziatori. La grotta di Porto Badisco, nel Salento, è affrescata da cerchi, spirali, rombi, triangoli, segni rituali femminili. Ma sono solo alcuni degli innumerevoli esempi.

L’antropologa, italo-americana, Lucia Chiavola Birnbaum, sulle orme di Maria Gimbutas, è convinta che è stata l’invasione dal centro Asia dei popoli indoeuropei ad avere cambiato l’antropogonia mediterranea, decretando la fine della cultura della Madre. Al contrario di quello che è successo nelle epoche preistoriche le popolazioni indoeuropee, hanno innalzato un Pantheon con al vertice un Dio barbuto, una struttura sociale verticalizzata verso un sovrano guerriero, trasformando il rapporto con le altre civiltà in conquista e sottomissione attraverso le armi. L’universo simbolico e sensibile della madre, la sua base etica e giuridica da questo momento in poi, e fino ai nostri giorni, ha subito un cambiamento profondo e irreversibile. Il modello di vita pacifica, armonica, egualitaria, compassionevole, della Madre ab-origine, è stato totalmente soppiantato da una struttura coercitiva e gerarchica.

La crisi epocale, davanti al quale è posta la specie umana, all’inizio del terzo millennio dopo Cristo, dice che la riflessione per rintracciare un’altra visione della storia della civiltà, non è rinviabile. L’incrinatura intorno al totem fallico del potere maschile, segna un errore “antropocentrico” che ha via via ridotto, in parte seppellito, la complessità e la pienezza soggettiva di cui la specie ha bisogno. Da qui l’idea che dal Sud luogo di sofferenza della storia, possa, partire una nuova visione del mondo. Rovesciare l’antropocentrismo per provare a rimettere al centro del vivere i valori della Madre che già nelle contrade mediterranee sono presenti attraverso il culto mai sopito della Dea; devozione che il cristianesimo, da Inanna, Iside, Cibele, Athena, Diana, ha trasferito nella figura della Madonna Nera: ne sono esempi in Puglia il santuario di Siponto e di Lucera.

Per questo, oggi, il sentire e vedere femminile costituiscono una speranza, una possibilità, una via d’uscita, dalla crisi di civiltà che l’umanità vive. In questi anni violenti ingabbiati fra terrorismo, fondamentalismo e darwinismo tecnologico armato -, il totem fallico antropocentrico rivela tutto il suo fallimento politico, ambientale, economico, filosofico.

Benché, ovunque le donne, quando non sono strumento del volere maschile, danno segnali di un pensare e di un fare diverso. Per questo i lavori dei Seminari di Marzo 2007 ospiteranno fra Crispiano, Cisternino, Bari e Taranto, in Puglia, l’esempio di alcune donne palestinesi e israeliane, che colpite da lutti insopportabili, hanno risposto scegliendo la strada del dialogo; donne statunitense e iracheni che continuano a manifestare contro la violenza e il militarismo dei loro Governi; donne mediterranee che in molti paesi si battono contro l’integralismo che utilizza la religione per confermare il potere patriarcale e negare alcuni diritti e libertà fondamentali; donne meridionali che in Sicilia e nel Mezzogiorno lottano contro il potere violento e sanguinoso della mafia per liberare la dignità e la memoria dei loro padri, mariti e fratelli.

L’XI edizione dei Seminari di Marzo, così, nel solco già aperto in questi anni di lavoro, intende, ancora una volta, ospitare donne, testimoni, intellettuali, artisti dei Paesi Mediterranei, per rintracciare esattamente questi segnali di chiarezza e di sensibilità nascosti nello sguardo e nel grembo della Dea Madre, per trasmetterli ai giovani, ai ragazzi, agli insegnanti, alle scuole, alla cittadinanza attiva, alle Donne della Puglia.

IL PROGRAMMA DEI SEMINARI 2007

La XI edizione dei Seminari di Marzo si articolerà in Puglia fra Crispiano, Bari, Cisternino, Taranto e Martina Franca, a partire dall’8 marzo, data simbolica del pensare femminile mondiale. Tema: “Madriterranee. Le rive della Dea Madre. I dolori della pace. Ab Origine la poesia verso la Dea”. I Seminari sono organizzati dal Laboratorio Poiesis e dalla rivista internazionale “Da Qui”, in collaborazione con la Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo e alla Pace, la Provincia di Bari, la Provincia di Taranto, il Comune di Cisternino e il Comune di Crispiano.

Le giornate di studio, pensate e dirette dal poeta e scrittore Giuseppe Goffredo, si alterneranno dall’8 marzo fino al 30 marzo, dal giovedì al sabato di ciascuna settimana. Saranno presenti studiose, testimoni, donne impegnate, poetesse, pittori, musicisti, artisti, provenienti da molti paesi mediterranei e dal resto del mondo.
E’ prevista la presenza dei relatori: Lucia Chiavola Birnbaum (Stati Uniti), Rachel Radmilli (Malta), Lucy Ladikoff, Somaya al-Shurata, Mohammed Abusharekh (Palestina), la regista palestinese Alia Arasougly, Vittorio Pozzo (Libano), Hagit Back (Israele), Toni Maraini, Anna Puglisi (Italia). Leggeranno i Poeti: Shailja Patel (Afro.Asiatica.Americana), Annamaria Farabbi, Vittorino Curci, Monica Maggi, Michelangelo Zizzi, Carla Saracino, Barbara Cupertino, Lino Angiuli, Adriana Notte. Suoneranno i musicisti: Giuseppe Amatulli, Pietro Notarnicola, Francesco Massaro, Adolfo La Volpe. Interverranno gli artisti. Annalisa Magagnino, Biagio Lieti, Francesca Speranza, Gianluca Marinelli, Isabella Fedele.

L’inaugurazione è prevista al Teatro Comunale di Crispiano l’8 marzo, alle ore 9, con la presenza del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, il Sindaco di Crispiano Giuseppe Laddomada, il Sindaco di Cisternino Mario Luigi Convertini. Ad aprire la XI edizione dei Seminari di Marzo, sarà l’antropologa italoamericana Lucia Chiavola Birnbaum, - una delle massime esperte sul tema della “Grande Madre”, - che parlerà dei Retaggi e le metamorfosi della Dea Madre dall’Africa al Mediterraneo; Rachel Radmilli (Malta, antropologa) si soffermerà invece sul tema Chi è la dea madre? Una riflessione sul ruolo del femminile nel mondo antico e oggi. L’intervento della studiosa maltese è particolarmente importante poiché l’isola di Malta, è nel Mediterraneo fra il V e il IV millennio a.C., uno delle sedi più importanti del culto della Dea Madre, come testimoniano i templi ancora in piedi di Gigantija, Hagar Qim e Hal Saflieni (3300-2500 a.C.).

I Seminari continueranno a Bari venerdi 9, alle ore 9, presso l’aula magna “Starace” della facoltà di scienze storiche e sociali, con Toni Maraini (Roma, scrittrice storica d'arte e studiosa del Maghreb) che parlerà delle Sacre iconografie Madriterranee, un tragitto millenario sulle mille immagine e sembianze della Dea Madre dalla mesopotamica Inanna/Isthar, a all’egiziana Iside, alla greca Athena, dalla cartaginese Tanit alla Diana dei romani, fino alla Madonna Nera della cristianità a cui è intitolata Notre Dame d’Algeri nel Nord Africa, ma anche la pugliese Madonna di Siponto. Altissima poi sarà la testimonianza di Anna Puglisi (Palermo, Centro Studi Giuseppe Impastato) su Donne tra mafia e antimafia. Le ricerche e l’attività del Centro Impastato di Palermo.

La seconda settimana dei seminari di Marzo ospiterà gli interventi sul tema I DOLORI DELLA PACE. Le donne nel conflitto per il disarmo culturale. A parlare saranno dalla diverse parti del Mediterraneo Donne e Madri segnate dal conflitto e dal lutto ma che hanno scelto di lavorare per il disarmo culturale e la pace. Si parte da Cisternino il 15 marzo alle ore 9, nell’auditorium del Liceo Polivalente “Q. Punzi”. Saranno presenti Lucy Ladikoff (Palestina, Università di Genova), Somaya Alshurafa poetessa palestinese proveniente da Gaza City che parlerà della difficile condizione delle donne palestinesi fra realtà e possibilità di scrivere. Mohammed Abusharekh palestinese di Gaza, parlerà dei I bambini del Centro traumatizzati di Gaza (Afkar Society for Improving & Developing Youth 'Abilities) di cui è direttore. Il Centro da anni nella striscia di Gaza accoglie i bambini mutilati, feriti, menomati da schegge di mine, pallottole, incidenti di guerra. Il direttore tra le altre cose intende lanciare dalla Puglia un appello internazionale per chiedere aiuti e finanziamenti utili alle cure dei tanti bambini traumatizzati.

Hagit Back, israeliana, parte dell’Associazione Machsom Whatch, interverrà per raccontare della sua esperienza di madre e militante per la pace. In particolare, della propria militanza presso i check point e posti di blocco per controllare e denunciare i comportamenti irregolari dei soldati israeliani nei confronti delle donne palestinesi. Infine il coraggioso prete italiano Vittorio Pozzo da vent’anni in Libano racconterà degli effetti della guerra del Libano del luglio agosto 2006 e della difficile intesa nazionale in corso. Nell’occasione la Poiesis Editrice presenterà la pubblicazione de l’instant book di Vittorio Pozzo “Se il grano non muore: Libano: 34 giorni di guerra”.

Venerdì 16 marzo ore 18, a Cisternino, presso auditorium “Q. Punzi”, Lucy Ladikoff (Palestinese, insegnante all’ Università di Genova) presenterà la più importante regista Palestinese Alia Arasougly, di cui saranno proiettati tre film: The Clothesline. 14 mins. 2005; After the Last Sky. 55 mins., 2006; Hay mish EishThis is not Living. 42 mins. 2001.

Venerdì, 22 marzo, a Bari, nell’aula magna “Starace” della facoltà di scienze storiche e sociali, alle ore 10, terza settimana di lavoro, il poeta e scrittore iracheno Jabbar Yassin Hussin, tornerà in Puglia per incontrare gli studenti universitari sul tema Che succede a Baghdad? E cosa è possibile fare per l’Iraq? A introdurre la sua conferenza sarà Pietro Andrea Annicelli. Lo scrittore sarà presente a Martina Franca e a Taranto, rispettivamente giovedì 22, alle 10 nell’aula magna del Liceo classico di Martina Franca presentato dal prof. Antonio Scialpi, e sabato 24 alla biblioteca comunale di Statte, alle 18.

Il ciclo 2007 dei Seminari di Marzo si concluderà con AB –ORIGINE la Poesia verso la Dea - La poesia e l’arte al femminile e non solo. Sono previsti letture di poesia, concerti e performance di teatro musicale della poesia. Giovedì 29 marzo, ore 19,30 al Teatro Comunale di Crispiano, dove interverranno i poeti: Shailja Patel (Afro-Asiatica-Americana), Annamaria Farabbi, Barbara Cupertino, Vittorino Curci, Monica Maggi. Musiche di Giuseppe Amatulli (violino), Pietro Notarnicola (percussioni), Adolfo La volpe (chitarre e ‘ud), Francesco Massaro (sassofoni). Venerdì 30 marzo, ore 20,00 a Cisternino, sala del Giannettino, con la presenza e lettura dei poeti Shailja Patel (Afro-Asiatica-Americana), Annamaria Farabbi, Michelangelo Zizzi, Lino Angiuli, Carla Saracino, Adriana Notte. Musiche di Giuseppe Amatulli (violino), Pietro Notarnicola (marimba, percussioni), Francesco Massaro (sassofoni.)

La sera dell’8 marzo, alle 18, sarà inaugurata nelle sale espositive della Torre Civica di Cisternino la mostra “Mater Dei. Anima e Corpo” con esposizioni, installazioni, video, degli artisti visivi: Annalisa Magagnino, Biagio Lieti, Francesca Speranza, Gianluca Marinelli, Isabella Fedele. La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo. Gli artisti realizzeranno un laboratorio permanente durante tutta la durata della mostra.

Agli incontri, le mostre, le conferenze, le letture, parteciperanno gli studenti e gli insegnanti del Presidio scolastico Associazione “Mediterraneo Europa” coordinato dal prof. Antonio Scialpi e della quale fanno parte Liceo Classico e Scientifico ''Tito Livio'' di Martina Franca, Ist. agrario “Basile Caramia” di Locorotondo, Ist. Tec. Commerciale “L. Da Vinci” di Martina Franca, Liceo classico “Q. Ennio” di Taranto, Ist. Tecn. Industriale “Majorana” di Martina Franca, Liceo Polivalente “Quirico Punzi” di Cisternino, Ist. alberghiero e tecn. Comm. “Cacace” di Crispiano, Liceo classico “Archita” di Taranto.

La partecipazione agli incontri in programma e aperta liberamente al pubblico interessato. Per informazioni rivolgersi al Laboratorio Progetto Poiesis, via per Putignano, 3 – Alberobello (Bari), tel fax 080 43 21 032, cell. 328 16 93 033; e.mail: lab.poiesis@tiscali.it; sito web http://www.poiesiseditrice.it

Inaugurazione: 8 marzo ore 18

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Antonella Zito
dal 21/7/2010 al 25/7/2010

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