A partire dagli anni 70 Salvo attraversa le diverse esperienze artistiche dominanti, dall'Arte Povera all'Arte Concettuale al Minimalismo, fino ad un anacronistico ritorno alla pittura, in grande anticipo rispetto al movimento della Transavanguardia. L'intento di Salvo e' spesso quello di riproporre testi dell'arte classica e il recupero della tecnica della tradizione, attraverso il rifacimento dei grandi maestri del 400. Sono esposte un centinaio di opere.
Antologica
a cura di Pier Giovanni Castagnoli
La GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea dedica
un'ampia mostra antologica all'opera di Salvo, artista siciliano ma
torinese d'adozione. Sempre sviluppando un percorso autonomo e
caratterizzato da un suo personale modello linguistico, Salvo a partire
dagli anni Settanta attraversa le diverse esperienze artistiche dominanti
in quella stagione, dall'Arte Povera all'Arte Concettuale al
Minimalismo, fino ad un anacronistico ritorno alla pittura, in grande
anticipo rispetto al movimento della Transavanguardia. Questo ricco e
complesso itinerario creativo e' presentato attraverso un centinaio di
opere scelte dal Direttore del Museo, Pier Giovanni Castagnoli, curatore
della rassegna.
La mostra parte con il proposito di restituire all'opera di Salvo la
giusta collocazione nell'ambito delle esperienze degli anni Settanta.
Questo è il decennio in cui la ricerca dell'autore, nel confronto
continuo con gli artisti della stessa generazione attivi a Torino, e con i
quali Salvo intreccia intensi rapporti di frequentazione e amicizia, ha
rappresentato una visione fortemente alternativa.
Anticipatore di un atteggiamento autoreferenziale e autocelebrativo che
avrà fortuna negli anni Ottanta e Novanta, Salvo nel maggio 1970 si
autoritrae, ornato di aureola, in atto di benedire di fronte al paesaggio
di Lucerna (Benedizione di Lucerna, 3 foto su alluminio). La forte ironia
dell'azione, insieme al tema religioso affrontato, costituiscono il
leitmotif della sua ricerca successiva.
Insieme al ciclo delle Lapidi in una delle quali Salvo iscrive: IO SONO IL
MIGLIORE e in un'altra: SALVO E' VIVO, l'artista si impegna, sempre
all'inizio degli anni Settanta con la serie dei 12 autoritratti, a
inserire, tramite fotomontaggi, la sua immagine su fotografie tratte da
alcuni scatti celebri. Impersona cosଠil ruolo del bandito Giuliano, del
panettiere di Pasolini, di guerrigliero, ufficiale nazista, aviatore
russo, fino a giungere, a partire dal 1973 con il ritorno alla pittura in
una produzione che rivisita la storia dell'arte, a sostituire, in
dipinti di iconografia religiosa, il volto dei santi rappresentati con la
propria effige.
L'intento di Salvo è a questo punto riproporre testi dell'arte
classica e il recupero della tecnica della tradizione, attraverso il
rifacimento dei grandi maestri del Quattrocento. Così, riprendendo il
percorso già iniziato nel 1970 con l'Autoritratto come Raffaello,
dipinge se stesso come San Giorgio che uccide il drago (da un dipinto di
Raffaello) o come San Martino (Autoritratto come S. Martino del 1973), o
San Michele, fino alla grande tela del 1974, Il trionfo di San Giorgio, in
cui cita l'opera di Vittore Carpaccio.
Da quel momento l'arte dell'autore è andata via via sviluppando una
ricerca sulla pittura sempre pi๠incline a riappropriarsi degli strumenti
propri del suo linguaggio, con la produzione di numerosi cicli di opere di
forte presa immaginativa: negli anni Settanta le serie dedicate alle
Italie, alle Sicilie, ai Tricolori e alle Rovine, con echi alla pittura
Metafisica e in seguito Futurista, senza tralasciare i rimandi a temi
mitologici, come ad esempio I giganti fulminati da Giove (1977) e Apollo e
Dafne (1978). A partire dagli anni Ottanta il suo lavoro si rivolge allo
studio delle strutture urbane, con dipinti emblematici tra cui i cicli
dedicati agli Interni con Funzioni Straordinarie, alle Stazioni e alle
Fabbriche, ai Bar, ai Flipper e infine ai paesaggi diurni e notturni con
caratteristiche oniriche in cui, fino alla produzione attuale, utilizza
uno schema semplificato e colori squillanti.
Un corposo catalogo edito per i tipi della GAM accompagna la mostra,
presentando, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, una vasta
antologia del lavoro dell'autore ed esaustivi corredi critici e
filologici.
Anteprima per la stampa: giovedi 22 marzo alle ore 12
GAM
via Magenta 31 - Torino
Orario: tutti i giorni 10-18, chiuso lunedi.
Ingressi: euro 7,50; ridotto euro 6; Ingresso gratuito il primo martedi del mese