Galleria Studio44
Genova
vico Colalanza, 12/r
334 1135804 FAX
WEB
Marco Cerutti
dal 14/3/2007 al 31/3/2007
da mercoledì a domenica 16 - 19

Segnalato da

Luca Bochicchio



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Marco Cerutti



 
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14/3/2007

Marco Cerutti

Galleria Studio44, Genova

Visioni iperrealiste di una citta' costantemente illuminata. Impossibile non pensare a vere e proprie fotografie. In realta' sono dipinti di luoghi che l'artista non ha mai visitato.


comunicato stampa

Tokyo underground

Visioni iperrealiste di una città costantemente illuminata; esseri soprannaturali che irrompono nella quiete: è la Tokyo underground dipinta da Cerutti.

Le architetture monumentali e ariose, calibrate e armoniche, levigate dalle sfumature di sostanze come vetro, acciaio e luci al neon, vengono tradotte minuziosamente – fino, verrebbe da dire, all’ultimo pixel – con la tradizionale e secolare tecnica dell’olio su tela. Impossibile, guardando le opere preparate da Cerutti (Martigny – CH – 1977) per Galleria Studio44, non pensare a vere e proprie fotografie, realizzate in notturna, mentre la città è visibile in tutto il suo fascino, simile a una fortezza del XXI secolo. In realtà, l’artista in Giappone non c’è mai stato, anzi, è lui a prendere spunto da immagini fotografiche di Tokyo per elaborarne una personale visione.

Le tele restituiscono il dato reale in modo oggettivo e affidabile, al limite della riproduzione digitale, ma il procedimento manuale - colore e disegno - equivale ad un atto conoscitivo che esula dalla semplice riproduzione fedele di un’immagine data. Cerutti si inserisce in un ambito preciso della contemporanea ricerca figurativa: quella che analizza, parcellizza e restituisce la realtà, avvalendosi del supporto che i nuovi media digitali forniscono allo sguardo umano; la consapevolezza della possibilità di una nuova iper-definizione dell’immagine, porta l’artista a riprendere un confronto con essa, elaborando codici linguistici che sfruttano le possibilità offerte dal medium pittorico.

La ricerca di Cerutti viene integrata da altre contaminazioni: quelle della cultura popolare dei fumetti Manga e della loro presenza migrante fra televisione e carta stampata. I personaggi di Dragon Ball vivono la terza dimensione presenziando negli scenari urbani dipinti dall’artista; a loro agio, nel contesto culturale che li ha generati per il consumo globale, questi esseri fantastici - veri miti per migliaia di persone - si confrontano con lo spazio rappresentato e con l’osservatore esterno, instaurando un dialogo non più limitato al prevedibile mondo virtuale dei cartoni animati e delle animazioni.

Che sfreccino in cielo circondati da onde energetiche, o che guardino una vetrina lungo il marciapiede, questi eroi d’altri mondi spiazzano lo spettatore per una ragione semplice, così palese da non risultare immediatamente chiara; i Manga giapponesi sono ormai diventati patrimonio culturale universale, esteso a tutta la società globalizzata, essi non abitano e non vivono le nostre strade ma combattono, si sfidano e soffrono in scenari fantastici, i quali rappresentano il simulacro delle nostre coordinate mentali immaginative. Nei quadri di Cerreti, noi vediamo questi personaggi agire in un ambiente familiare e riconducibile ad un momento storico preciso: quasi non li riconosciamo, non sappiamo se hanno o no perso i loro poteri.

Ulteriore processo che provoca in chi li osserva una sorta di spiazzamento, è il fatto che gli eroi dei fumetti non sono rappresentati in un generico spazio urbano, ma a Tokyo: culla della cultura che ne ha permesso l’esistenza. Ecco allora sorgere una domanda: sono davvero eroi universali? In noi avanza il sospetto che anche questi esseri perfetti siano in realtà attori consapevoli di una scena; forse anch’essi si inseriscono con agio nella nostra multimediale società, tanto da fare ritorno, di tanto in tanto, come comuni cittadini giapponesi, nella loro terra d’origine? Dopo tutto, per quanto ne sappiamo, il Giappone resta, anche oggi, l’indiscusso impero d’Oriente, dal fascino misterioso e criptato.
Luca Bochicchio

Galleria Studio 44
Vico Colalanza 12/r Genova
Orario: da mercoledì a domenica 16 - 19
Ingresso libero

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