Le immagini svelano poco a poco il segreto della loro origine. E' pane il supporto che le regge, e' un nero bruciato che consente il colore. Sulle fette di toast prende letteralmente corpo l'immaginario dell'artista.
BodyBread
A cura di Cecilia Antolini
Immagini precise e dense, incapsulate nella trasparenza della resina,
svelano poco a poco il segreto della loro origine. È pane il supporto che le
regge, è un nero bruciato che consente il colore. Sulle fette di toast
prende letteralmente corpo l'immaginario dell'artista: figure umane di
esattezza fotografica, estensioni corporali come tastiere di computer o la
vivibilità dello spazio quasi infinito di un grande planisfero.
Tecnicamente i lavori di Reimondo nascono dalle sfumature di colore che il
pane bruciato può assumere.
Coprendo alcune parti delle fette, l'artista lascia abbrustolire i contorni
che gli interessa mettere in luce, componendo figure e forme perfettamente
leggibili.
Sono di pane anche le sculture che abiteranno lo spazio della galleria
durante le mostra. Figure umane lasciate emergere dalla manipolazione di
acqua e farina.
Il corpo, inteso come corpo vivo, carne, è il riferimento primario della
ricerca di David Reimondo, che compone i titoli dei suoi progetti su una
radice invariabile: BODY.
Dietro, in un gioco di parte-per-il-tutto, si nasconde il protagonista
assoluto: l'Uomo, analizzato lungo le sue caratteristiche che l'artista ha
intenzione di individuare e scomporre poco a poco.
Sono così nati cicli di lavori differenti, tutti parte di un progetto
unitario, dove le componenti antropologiche hanno trovato messa in scena
sempre specifica. Se inizialmente Reimondo ha concentrato la ricerca
sull'impalpabile dedicandosi allo studio delle anime, dando vita alla serie
*BodySoul*, è ora l'aspetto più materiale e presente dell'essere umano ad
essere messo a fuoco, e in un modo altamente simbolico.
*BodyBread* è infatti il momento che l'artista genovese dedica alla
dimensione carnale dell'uomo. Ma non intende addentrarsi in questo caso
nella semplicità della carne come corpo vivente, corpo materiale e fisico; è
piuttosto il corpo vissuto, quello indissolubilmente legato a una
soggettività e immerso nello scambio del mondo, sensibile e senziente, il
suo riferimento concettuale.
Al pane, elemento nutritivo tra i più antichi e deputato all'evocazione di
sensi spirituali oltre che terreni, è affidato il compito di incarnare il *fil
rouge* dell'insieme.
La ricerca si articola infine anche lungo componenti installative e Fabbrica
Eos diventerà la scena di un progetto ampio ma unitario: tra scultura, video
e performance. Sempre all'ombra del pane.
David Reimondo è nato a Genova nel 1972, dopo aver vissuto diversi anni a
Londra ora vive e lavora a Milano.
Inaugurazione: giovedì 22 marzo dalle 18,30
Fabbrica Eos
Piazzale Baiamonti, 2 - Milano
Orari: da martedì a sabato 10.00-13.00 16.00-19.00
Ingresso libero