Cultura - Comune di Pietrasanta
Claudio Capotondi: "Oltre la materia". Esposte quindici sculture e quaranta disegni-progetti che testimoniano dell'iter creativo dell'artista. Renzo Maggi: "Il sogno di Afrodite". Creature divine dal fascino enigmatico, scolpite nel candore del marmo.
Claudio Capotondi
Oltre la materia
a cura di Valerio Meattini
Il pensiero si traduce in forma: imponente, essenziale, vitale. L'inerte materia
diventa espressione di energie genetiche profonde, di lucide geometrie, di
significati reconditi. Claudio Capotondi presenta a Pietrasanta, nelle sale del
Chiostro di Sant'Agostino dal 24 marzo al 6 maggio 2007, un ampio percorso
artistico: quindici sculture e quaranta disegni-progetti, alcune gigantografie di
opere pubbliche.
La mostra, curata da Valerio Meattini, testimonia lo stretto rapporto tra l'idea e
l'opera, coinvolgendo lo spettatore, fase dopo fase, nella genesi di ogni scultura,
dai disegni preparatori alla creazione.
"La scultura è il gioco impossibile di dare anima alla materia con furore e
disciplina - afferma Claudio Capotondi - sorretto solo dal piacere di scavare con le
proprie mani, immergendo la fantasia nella difficoltà della pietra. Le idee arrivano
e sedimentano dentro per lungo tempo, le più pressanti si fissano sulla carta
nell'ossessiva elaborazione di un sogno che si trasforma poi in progetto, prima di
sfidare il porfido in tante giornate di fatica, polvere, rumore. Alla forma astratta
della dura pietra affido la testimonianza di questo mio passaggio attraverso la
ricerca del nucleo vitale nelle sue infinite variazioni, nel contrasto tra la
bellezza della natura e il caos interiore, tra la forza deduttiva della materia e il
dolore umano".
Così l'artista di Tarquinia, da molti anni legato a Pietrasanta, coinvolge lo
spettatore nel suo universo creativo. Una ricerca consapevole e ardita, una sfida
continua alla conquista, oltre le apparenze, del nucleo più profondo, della realtà
primaria. Nella pietra Capotondi trova la sua materia, il suo privilegiato strumento
espressivo. Nella sua durezza e rigidità cerca il movimento, quell'istante esplosivo
da cui nasce una nuova vita.
A Pietrasanta l'artista espone nel chiostro di Sant'Agostino sette sculture in
porfido e marmo rosso, mentre nelle sale dei Putti e del Capitolo otto progetti in
marmo, quaranta disegni e gigantografie di opere pubbliche. Una mostra che consente
di cogliere il rigoroso studio sull'evoluzione della forma che contraddistingue
tutta l'opera di Capotondi.
"Con questa mostra - afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - il maestro
Capotondi omaggia Pietrasanta. Nel suo grande studio in città realizza con
incessante dedizione imponenti opere scultoree che poi partono per le più
prestigiose destinazioni espositive internazionali. Finalmente la grande arte di
Capotondi si ferma a Pietrasanta, nei luoghi in cui il maestro ha deciso, da oltre
trent'anni, di vivere e lavorare".
Brevi cenni biografici
Claudio Capotondi nasce a Tarquinia nel 1937, vive a lavora a Roma (1962-1999), New
York (1984-1989) e dal 1974 a Pietrasanta dove realizza personalmente le proprie
sculture con l'assistenza degli artigiani della Bottega Versiliese. Nel 1967
frequenta con borsa di studio l'Accademia di Salzburg e nel 1969 partecipa, su
invito, al Simposio Internazionale di Lindabrunn in Austria. Fa parte del Gruppo
Girasole a Roma dal 1964 al 1967. Segnalato nel catalogo Bolaffi Scultori nel 1972,
nel 1977 e nel 1981, nel 2000 riceve il Premio Michelangelo Città di Carrara.
Tiene mostre personali a Roma, Bari, Brescia, Berna, New York, Parigi, Carrara,
Torino, Firenze e in numerosi musei internazionali. Partecipa a collettive in Italia
e all'estero tra le quali "Prospettive 1" Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1966;
"Scultori italiani contemporanei" Palazzo Reale, Milano 1971; "Scultori laziali"
Musei di Mosca e Leningrado 1989; "Concorso di idee per l'Augusteo di Roma" Palazzo
delle Esposizioni, Roma 2000; "Mater Materia" Florida International University 2002.
Sue sculture in marmo, travertino e bronzo fanno parte di collezioni private e
pubbliche in Austria, Finlandia, Giappone, Italia, Libia, Olanda, Stati Uniti e
Svizzera. Realizza nel 1990 "Tersiotensione", bronzo per il Consiglio Regionale
Lazio, nel 2000 "Portaroma" in marmo-travertino, A1 Roma nord - Fiano Romano. Per
maggiori informazioni: http://www.claudiocapotondi.it
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Renzo Maggi
Il sogno di Afrodite - sculture 1997 - 2007
a cura di Giuseppe Cordoni
fino al 9 aprile 2007
Creature divine dal fascino enigmatico, imponente, maestoso, così presenti da
catturare lo spettatore in un'avvolgente seduzione. E' un gioco di velati sguardi,
di parole celate, di sensazioni profonde che scaturiscono direttamente dall'anima
della pietra. Nella grazia diafana di Afrodite, Renzo Maggi venera la perfezione del
marmo, l'infinito candore, l'intensità della secolare materia. Un percorso
espositivo come un'apparizione, un improvviso squarcio nel buio, una luminosa
visione del Mito, che si compie nella Sala Grasce del Chiostro di Sant'Agostino dal
24 marzo al 9 aprile 2007.
Il palpito suadente del marmo guida la mano dell'artista nella sua avventura
creativa. La statica durezza diventa fluida espressione di sinuose linee e morbide
forme. Lo scalpello aggredisce nel tumulto dell'ispirazione la silente pietra fino a
catturare un afflato vitale nella rude freddezza. Dall'ombra emergono figure umane:
volti e corpi che ci parlano del mistero dell'esistenza, del tenue confine tra
l'essere ed il non essere, tra la luce e l'oscurità.
"Il suggestivo itinerario espositivo (o istallazione, se si preferisce) che Maggi
qui si propone di realizzare attraverso una decina di sculture - scrive nel saggio
critico del catalogo Giuseppe Cordoni - è quello di rendere percettibile nel buio
della Sala delle Grasce, come un'apparizione, ciò che Afrodite sta sognando:
innanzitutto la mano d'uno scultore capace di riportarla alla luce, poi la diafana
visione del suo volto sprofondato nel sonno. Immagini sfuggenti del proprio corpo
ideale, il profilo di Marte e di Vulcano addomesticati dal suo splendore. E forse
persino un giovane fanciullo alato: un piccolo Eros capace di tornare a
trafiggerci".
"Con grande piacere ospitiamo questa personale dell'artista versiliese Renzo Maggi -
afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - nella sua scultura c'è tutta
l'antica e preziosa cultura dell'arte che è propria di questa terra. Passione,
abilità, lunga esperienza ed una innata sensibilità creativa rendono Maggi un alto
testimone dell'importante realtà artistica che Pietrasanta rappresenta".
Immagine: Claudio Capotondi
Inaugurazione: 24 marzo 2007
Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta
Orario: 16.00-19.00; lun. chiuso
Ingresso libero