Diversi gli elementi ricorrenti nei dipinti dell'artista: la goccia, simbolo della natura della materia, un piccolo uomo umile e silenzioso, i tentacoli o le radici, espressione di forza vitale. Il binomio materia-spirito racchiude l'essenza della sua arte, in cui le figure prendono vita attraverso il colore.
No time, no space
Sarà visitabile dal 10 marzo al 1 maggio all'Hotel San
Rocco di Orta la personale della pittrice toscana
Daniela Caciagli, dal titolo "No time, no space". La
mostra è la prima di una serie che l'Associazione
Contemporanea di Campello sul Clitunno (PG), con il
progetto Art_Tour, organizzerà negli spazi messi a
disposizione dall'hotel San Rocco, allo scopo di dare
la massima visibilità e promozione ad artisti
provenienti da tutta Italia. La mostra della Caciagli
proviene dalla Torre di Sant'Orso ad Aosta, dove è
visitabile fino al 1 marzo.
"No time no space" è stata presentata per la prima
volta alla Galleria d’Arte Contemporanea di Arezzo e
successivamente al Museo Civico del Marmo di Carrara,
in occasione della Biennale Internazionale di
Scultura.
Dopo un periodo naturalista, dovuto allo studio della
pittura con la guida del Maestro Ughi, Daniela
Caciagli ha rivolto la sua attenzione al mondo
dell'inconscio, letto in chiave surrealista, che
diviene un vero e proprio strumento di liberazione da
visioni ed ossessioni.
Un elemento è sempre riconoscibile nelle sue opere: la
goccia, che l'artista usa per ricordare allo
spettatore la natura stessa della materia, che dallo
stato liquido, sotto forma di pigmento pittorico,
informe, crea la vita, l'opera d'arte, che comunica a
tutti la propria spiritualità.
Altri soggetti compaiono ripetutamente: un piccolo
uomo, pensieroso ed umile, simbolo dell’artista e del
suo senso di inadeguatezza di fronte ai misteri
infiniti dell’universo; i tentacoli, o radici, che,
come la Caciagli stessa ama ricordare, "come
nell’albero si allungano, crescono, si diramano sotto
terra e fuori alla ricerca della vita, così le radici
sono appendici di me stessa, la mia forza vitale,
escono dalla mente, sono pensieri che volano, vanno a
cercare, a scoprire…".
Questo binomio materia/spirito racchiude tutta
l’essenza dell’arte della pittrice, ed è infatti
attraverso un forte uso del colore, che copre sfondi
monocromi, che le figure prendono vita, sembrano quasi
nascere, prendere corpo, fondersi nella densità
materica dei blu, dei rossi, dei porpora. Il colore è
il vero elemento generatore della forma, la plasma, la
controlla per comunicare allo spettatore i messaggi
vibranti dell’anima.
I suoi uomini, le sue donne, sembrano non interagire
mai tra di loro, la stessa folla, che riempie ogni
giorno le strade cittadine, nei quadri della Caciagli
è muta, quasi sorda al richiamo dell’altro.
I bambini non giocano, ma appaiono già come piccoli
adulti, pensierosi e preoccupati per il loro domani,
così giovani e ragazze, spesso visti di spalle,
sembrano camminare verso il vuoto, in uno spazio
infinito, irraggiungibile.
Questo focalizzare l’attenzione sull’oggetto
figurativo, senza condizionamenti di riferimenti
spaziali, avvicina l’artista alla corrente pop, in
particolare all’inglese Allen Jones, anch’egli libero
creatore di associazioni fantastiche di brani di vita
quotidiana, ma la Caciagli sa anche andare oltre il
reale, sa comunicare con noi, ci rende partecipi del
"suo" mondo, libera le nostre menti e permette loro di
vagare, le fa immergere in un mondo senza tempo e
spazio.
Hotel San Rocco
Via Gippini 11 - Orta San Giulio
Orari: orari di apertura dell'hotel
Ingresso libero