'Dai regni pittoreschi dell'estasi di un paesaggio irreale, abitato da abissi marini e precipizi, costruito in prospettive sghembe, giungiamo ad una presa di coscienza del senso panico insito nella natura.' Margherita Balzerani
Genio malinconico
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Sabato 24 Marzo 2007, alle ore 18H00, si inaugura a Frosinone nelle sale della Villa Comunale in presenza dell’artista, la mostra personale “Marco Gizzi. Genio malinconico” promossa dall’Associazione Umberto Mastroianni e dal Comune di Frosinone.
“Marco Gizzi. Genio malinconico”, a cura di Margherita Balzerani propone per la prima volta al pubblico uno sguardo inedito sull’evoluzione pittorica del giovane artista ceccanese.
“Marco Gizzi è un artista in bilico tra metafisico e reale. Ricca di diverse sedimentazioni, assimilate e rielaborate nel corso degli anni in una personale sfera espressiva; la pittura dell’artista ceccanese è caratterizzata da due momenti estetici complementari, che costituiscono due fasi distinte del percorso espositivo della mostra.
Il primo periodo (1979-1989) è caratterizzato da una pittura paradigmatica, vertiginosa e mirabolante, fatta di abberrazioni prospettiche, tessuta da un silenzio affabulatorio ed intrigante. Una luce sofisticata scopre minacciose superfici livide animate da un’illogica attesa. In base ad un inedito percorso di assimilazione delle tematiche surrealiste proprie all’universo pittorico di Max Ernst, Marco Gizzi popola i propri quadri di oggetti “mutanti” come caratterizzati da una forma di metempsicosi formale.
Nella seconda fase formale (1989-2006) la pittura diviene sublimazione della forma: silenziosa, sussurrata, quasi vaporizzata sulla tela.
Dai regni pittoreschi dell'estasi di un paesaggio irreale, abitato da abissi marini e precipizi, costruito in prospettive sghembe, giungiamo dal 1990 ad un’evoluzione che rappresenta una presa di coscienza del senso panico insito nella natura. Come un naufrago senza ritorno, lo sguardo dello spettatore si perde in un infinito sublime e malinconico. Ma se l’infinito non si può cogliere con la ragione, bisogna avvalersi di strumenti alternativi. La realtà è geroglifico dello spirito e le cose del mondo sono simboli di qualcosa che va al di la della realtà.
Marco Gizzi ci insegna che l’arte è lo strumento privilegiato della conoscenza.”
Testo di Margherita Balzerani tratto dal catalogo della mostra “Marco Gizzi. Genio Malinconico”. CATALOGO IN MOSTRA.
Contatti:
Artista: Marco Gizzi
Vive e lavora a Ceccano in via San Francesco, n.163.
Telefono: 0775.637446/333.9689924
Curatore: Margherita Balzerani
Vive a Parigi e lavora presso il dipartimento d’Action Culturelle del Palais de Tokyo, centro d’arte contemporanea.
mail: margheritabalzerani@yahoo.it
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The monographic exhibition “Marco Gizzi. Genio malinconico” will opens on Saturday 24 March 2007, at 6.00 pm in Frosinone in the exhibitions spaces of the Villa Comunale and with the artist himself, promoted by the Umberto Mastroianni’s Association and by the Municipality of Frosinone.
“Marco Gizzi. Genio malinconico”, curated by Margherita Balzerani proposes for the first time to the public an inedited look on the pictorial evolution of the young artist. Marco Gizzi is an artist in the balance between metaphysic and reality.
Assimilated and revised during years, his painting is a pitch of disparate sedimentations in which two complementary periods emerge, establishing two distinct stages in the itinerary of the exhibition.
The first period (1979-1989) is characterized by a paradigmatic painting, dizzy and dynamic, made by, weaved by a seductive silence and charming.
A sophisticated light displays stormy and bruise surfaces filled with an illogical expectation. With an unseen path which follows surrealistic themes such as the ones in the work of Max Ernst, Marco Gizzi designs his pictures with ''mutant'' objects which are characterized by metempsychosis.
The second period (1989-2006) shows Marco Gizzi's work being a sublimation of the shapes: noiseless, whispered and almost sprayed on the canvas.
From the reigns of the unreal landscape, full of marine abyss and slides, build with unconventional spaces, we arrive in the 1990 at an evolution that symbolized a consciousness rising from natural feelings. Like a shipwreck without return, the look of the spectator looses itself in a sublime and melancholic infinite. But if the infinite reason it is necessary use of alternative instruments. The reality is hieroglyph of spirit and things are symbols of something that stays beyond reality. Marco Gizzi teaches us that art is the favourite instrument of knowledge.
Villa Comunale di Frosinone
Via Marco Tullio Cicerone - Frosinone