Collettiva. Il gioco resta nelle nostre menti, icona e metafora di meccanismi poi divenuti complessi e faticosi. Basterebbe ricordarsi, ogni tanto, cosa si potrebbe celare dietro a una semplice pagina vuota. La fotografia subentra e sconquassa. Non bastavano le parole, sono arrivate le immagini.
Collettiva
A cura di: Marta Casati
- "Dai muoviti, tocca a te!"
- "Dunque…un animale con la G….con la G…GRU!e tu dimmi un luogo o una città con la T."
- "Con la T: Taranto."
- "Ok, bene…una cosa invece con la L."
- "Una cosa con la L…con L…."
- "Ammettilo: non lo sai e non hai scritto niente."
- "Si invece, ho trovato: Lombrello."
- "Inizia con la O, Ombrello: vergognati."
- "Quanto sei pignolo. E senza fantasia."
Chi non ha mai giocato al gioco dei nomi: persone, cose, animali, luoghi. Un gioco apparentemente stupido, affascinante per la schietta semplicità dei suoi mezzi, accessibile ovunque & comunque, basta essere in possesso di una matita e di un pezzo di carta. La ricerca spasmodica di un nome che iniziasse con quella lettera era il motore che innescava il passatempo, tanto apprezzato in classe anche durante le lezioni.
Il tempo passa e si cresce. Il gioco resta nelle nostre menti, icona e metafora di meccanismi che poi si sono fatti complessi e faticosi. Basterebbe ricordarsi, ogni tanto, cosa si potrebbe celare dietro a una semplice pagina vuota. La fotografia subentra e sconquassa. Non bastavano le parole, sono arrivate le immagini.
Davide Bramante: animali, persone, cose e luoghi. Ogni componente, grazie alla regia del caso e all’incontro programmato di un occhio fotografico esperto, si sovrappone e incontra l’inedito.
Sandra Mann: la sfera ludica si concretizza nel reale, non solo per mezzo degli scatti. L’installazione accoglie e disorienta, esplicita nelle sue tinte pastello dall’apparente innocenza.
Sarajt: l’habitat più intimo si impossessa del palcoscenico. La veste femminile si priva di tinte rosate o dolciastre sfumature per catturare il lato più crudo e raffinato.
Arash Radpour: il luogo non descrive ma svela. Ne emergono, connessi e intrisi, i comportamenti di un homo che dovrebbe essere sapiens. La denuncia, invasiva perché non gridata, fa il suo ingresso.
Davide Bramante è nato nel 1970 a Siracusa, dove vive e lavora.
Sandra Mann è nata nel 1970 a Francoforte, dove vive e lavora.
Sarajt è nata nel 1976 a Milano, dove vive e lavora.
Arash Radpour è nato in Iran, a Teheran, nel 1976. Vive e lavora a Roma.
Catalogo in galleria
Inaugurazione: mercoledi' 28 marzo alle 18.30
Galleria San Carlo
Via Manzoni 46 - Milano
Orari: da lunedi' a sabato 10.30-12.30, 14.30-19.30, domenica su appuntamento
Ingresso gratuito