Museo Villa dei Cedri
Bellinzona
piazza San Biagio 9
+41 0918218518 FAX +41 0918218546
WEB
Alexandre Theophile Steinlen
dal 30/3/2007 al 30/6/2007
martedì - venerdì 14 - 18, sabato, domenica e festivi 11 - 18

Segnalato da

Luigi Cavadini



 
calendario eventi  :: 




30/3/2007

Alexandre Theophile Steinlen

Museo Villa dei Cedri, Bellinzona

Personale. La mostra offre un percorso che va dalle illustrazioni delle canzoni dei cabaret di Montmartre intorno al 1890 fino alle immagini atroci della prima guerra mondiale.


comunicato stampa

Personale

Secondo una tradizione ormai consolidata promossa e sostenuta dalla capodicastero attività culturali Flavia Marone e dalla Città di Bellinzona, anche quest’anno la mostra primaverile del Museo Villa dei Cedri è dedicata ad un artista di portata internazionale. Si tratta dell’illustratore di origine svizzera, ma attivo a Parigi, Alexandre Théophile Steinlen (1859-1923).

La proposta della figura popolare e dimenticata di Steinlen - attraverso una mostra originale, completa nella sua varietà – offre allo sguardo del visitatore un percorso che va dalle illustrazioni delle canzoni dei cabaret di Montmartre intorno al 1890 fino alle immagini atroci della prima guerra mondiale. Ma l’insieme dell’opera di Steinlen accoglie altri motivi: lo studio della figura femminile, l’attenzione per l’infanzia, lo sguardo sul paesaggio e soprattutto l’amore per i gatti. L’impegno etico di Steinlen si traduce nelle scene della vita di quartiere animata dalle sartine e dagli operai, dai notabili e dai vagabondi, accolti nel sentimento di un’opera d’impronta socialista-umanitaria.

A Parigi, nel momento in cui le tecniche della stampa d’arte hanno conosciuto un forte sviluppo, Steinlen ha prodotto grandi manifesti – fra i quali l’indimenticabile e diffuso La tournée du Chat Noir – e numerose illustrazioni per libri e riviste, nate dalla collaborazione con Maupassant e Zola, con Aristide Bruand e con altri autori popolari del tempo. L’esposizione e il libro che l’accompagna, curati da Matteo Bianchi, riflettono le qualità di questo artista generoso attraverso le stanze del museo e i capitoli del catalogo edito da Pagine d’Arte in un itinerario affascinante, ricco di emozioni, condotto nel segno della solidarietà, che è il tratto principale dell’opera di questo artista raffinato e popolare di cui si mostrano molte opere provenienti da collezioni inedite.


Nota biografica
Théophile Alexandre Steinlen (1859-1923), nato a Losanna, ha iniziato la sua attività nel cabaret Le Chat Noir di Rudolphe Salis negli anni Ottanta a Parigi, illustrando le canzoni di Aristide Bruand.
La lunga collaborazione alla rivista Gil Blas ha poi messo l’artista in contatto con i maggiori esponenti del Naturalismo francese. Disegnatore e pittore, ma Steinlen è stato soprattutto autore di manifesti e di un’infinita serie di litografie servite per l’illustrazione letteraria e della vita di strada. Si è distinto per il suo impegno come pacifista durante la prima guerra. Nel corso degli ultimi anni si è dedicato alla pittura di paesaggio.

«Su carta, fra le pagine dei libri, sfogliando le riviste, si legge il racconto illustrato di Steinlen nelle sue pieghe straordinarie, nella sua trasformazione, nel suo tocco leggero e grave, articolato con misura. Il suo discorso è costruito su dualità forti che ne rafforzano la struttura dove si attua la netta contrapposizione fra gioia e dolore: la violenza e la miseria da un lato, la pace e la felicità dall’altro. Dualità forti, riprese sul piano stilistico nell’alternanza fra incisione e litografia, su quello editoriale fra i diversi livelli della divulgazione del discorso figurativo e infine, per quanto riguarda l’argomento, nello spostamento fra la gioia semplice delle ­canzoni di quartiere all’incomprensibile tragedia della guerra, stemperata nel paesaggio e addolcita dalla presenza amica dei gatti fra le mura di casa, in silenzio. Si legge fra le righe: etica rima con poetica, poetica del sentimento umano, costruita da Steinlen nel segno della solidarietà, della fedeltà assoluta alle figure senza destino che passano attraverso le sue pagine illustrate per corrispondenza simbolica e si trovano per affinità, vagabonde, vicine al nostro cuore. Figure senza tempo di reduci e vagabondi che raccontano al nostro sguardo storie di vite perse, spente nel sole dei morenti».

Matteo Bianchi - poetica del sentimento umano, figure senza fissa dimora -
(estratto dal testo pubblicato nel catalogo della mostra)

Conferenza stampa: venerdì 30 marzo, ore 11
Inaugurazione della mostra: sabato 31 marzo, ore 18

Museo Villa dei Cedri
piazza San Biagio 9 - Bellinzona
Orario d'apertura: martedì – venerdì 14 - 18 sabato, domenica e festivi 11 - 18; aperture serali fino alle ore 20 il primo giovedì di ogni mese.
Ingresso: fr. 8.- (€ 5.50), ridotto fr. 5.- (€ 3.50)

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