Paesaggi in movimento a cura di Pier Giovanni Castagnoli ed Elena Volpato. RiverRun percorre tutta la storia del paesaggio video. Dalle due radici storiche del Road Movie e del video documentario. Dai paesaggi della memoria di Jopnas Mekas, ai paesaggi pittorico astratti di Brakhage. Grande spazio verra' dato alla produzione contemporanea che vede il video italiano protagonista dei festival internazionali. La mostra e' stata inaugurata il 30 giugno.
Paesaggi in movimento a cura di Pier Giovanni Castagnoli ed Elena Volpato
RiverRun è la prima parola con cui James Joyce apre e suggella l'ultimo dei suoi romanzi Finnegan's
Wake, enciclopedia-romanzo in cui il paesaggio e i personaggi che lo abitano girano su se stessi volgendosi tra
panorami interiori e punti di vista universali. Finnegan's Wake nel ripensamento teorico della prima teoria del
video d'artista è stato il nucleo simbolico dell'estroflessione fluida, incanalata in un circuito di elettroni che
parte dall'occhio della telecamera per tornare a quell'occhio e ricostituirne materia grezza. RiverRun è un
fiume continuo di immagini, è il flusso indefinito per cui Fredrick Jameson stigmatizzò il video come mezzo postmoderno
per eccellenza. È di volta in volta il lento o il veloce scorrere di un paesaggio che non rimane mai uguale a se stesso
neppure quando una telecamera fissa vi si sofferma per qualche secondo.
Tempo e movimento sono gli ovvi elementi che separano il paesaggio video dall'antica arte del paesaggio come
genere pittorico. Nella dimensione temporale il paesaggio respira, ampio o sospeso, nel tempo reale e vibra, pulsante o
frenetico nel montaggio veloce. Il movimento, quell'avvicinarsi e allontanarsi indefinito dall'oggetto di
osservazione si conduce su quell'unica linea storica che porta dalla lontananza di un'elegante e pittoresca
veduta d'insieme alla più inquieta e panica penetrazione della natura. Quello che il video ci dà in più è la capacitÃ
di zoomare, la capacità di sprofondare a velocità accelerata dalla panoramica di una cartolina fin dentro ai pori del suo
retino, dove incontrare inizi di altri sentieri, nuovi boschi dentro ai boschi, secondo le regole del pieno e del vuoto proprie
della nuova complessità .
I Video seguono le verticali dell'internazionale modernismo periferico, si fanno in bianco e nero, mimetici di fronte
ai materiali della città industriale, oppure riverberano di colori acidi, colori vivi, mai puri, sempre elettronici, perché
sempre attenti all'occhio tanto quanto della visione.
RiverRun percorre tutta la storia del paesaggio video. Dalle due radici storiche del Road Movie e del video
documentario. Dai paesaggi della memoria di Jopnas Mekas, ai paesaggi pittorico astratti di Brakhage. Dalle prime
esperienze della Land Art riprese da Gerry Schum alle anticipazioni italiane di Luca Maria Patella. Le poetiche
elettroniche saranno rappresentate dai maggiori nomi della storia della videoarte dai Vasulkas a Stan VanDeerBeek,
mentre il ripensamento della natura come luogo spirituale partirà dalla proiezione delle opere di Bill Viola, di Robert
Chaen e dei loro epigoni.
Grande spazio verrà dato alla produzione contemporanea che vede il video italiano protagonista dei festival
internazionali.
La mostra è stata inaugurata il 30 giugno
Chiostri di San Domenico, Via Dante Alighieri 11, Reggio Emilia
Per informazioni Tel 0522 451722
Accessibilità :
Dalla stazione ferroviaria - prendere a destra Via Eritrea, al semaforo incrocio con viale Piave seguire diritto fino a Via
Alighieri, dopo incrocio con via Samorotto trovasi ingresso Chiostri.
http://stefanocagol.com