Riutilizzando i materiali piu' disparati, Marina Ceravolo attraverso la pittura riesce a trasformarli in oggetti dalle sorprendenti valenze espressive. All'interno dello spazio continua la mostra di Annabel Adler che sviluppa nelle sue tele le posizioni della coreografia argentina.
Marina Ceravolo e Annabel Adler
a cura di Stefania Morici e Federico Poletti
Riutilizzando i materiali più disparati e considerati ormai di scarto, Marina Ceravolo attraverso la magia della pittura li riesce a trasformare in oggetti dalle sorprendenti valenze espressive: brandelli di pneumatici diventano parapendii, motori arrugginiti vasi di fiori, cartelli stradali stelle comete. Ogni elemento delle sue opere è cercato e salvato dalla distruzione per assumere una nuova vita e un significato che deve essere inteso come denuncia verso una vita e una società troppo veloce e senza pietà che spreca le risorse, mercificando i rapporti interpersonali.
Nei suoi quadri Marina Ceravolo riesce a fondere perfettamente elementi contrastanti; sottili paradossi visivi trovano la loro sintesi diventando così metafore dell’unione tra elementi tradizionalmente maschili (il motore, il cemento, il ferro, il catrame,le gomme delle auto) e quelli più tipicamente femminili (i fili di lana e di seta, le piume, la madreperla, l’ambra).
Un’arte realizzata con oggetti che raccontano nuove storie e inducono a una riflessione sociale: un esempio di come un’attività creativa possa diventare antidoto vitale contro l’intossicazione da stress, da una vita con ritmi sempre più frenetici.
Sempre all’interno dello spazio artepensiero continua la mostra “Prendimi: il tango e la sua seduzione interpretati da Annabel Adler”. Ispirandosi a vecchie fotografie degli anni Trenta - anni d’oro del tango e del mito di Gardel – Annabel Adler sviluppa nelle sue tele le posizioni della coreografia argentina, rappresentando il movimento e la sensualità del tango con tutto il dinamismo di gambe, piedi, gonne e pantaloni che si intrecciano nelle sue provocanti immagini. Le sue tele hanno l’affascinante potere di trasmettere la passione del movimento in un “attimo”, lo stesso “attimo” che Annabel è in grado di fermare, avvolgendolo nel flusso della gestualità dei protagonisti. Il ballo diviene metafora dell’agonismo, dell’istinto vitale che esprime l’eterna dicotomia - o l’eterna lotta - tra il cuore e la carne: un tema che l'artista riesce a rappresentare come un gioco umano vero, forte e ricco di sfumature erotiche e coinvolgenti.
Le due mostre rientrano in un programma di appuntamenti culturali concordati con Clerici Tessuto,azienda che da tempo ha scelto di promuovere la propria creatività nel tessile sostenendo iniziative legate all’arte e alla cultura.
Ufficio Stampa e relazioni esterne:
StefaniaMorici
e-mail: stefania.morici@fastwebnet.it
e-mail: fede.poletti@libero.it
Inaugurazione: Mercoledì 11 aprile, alle ore 18,30
Artepensiero
via del Vecchio Politecnico, 5 - Milano
Orari: lun-ven dalle 10 alle 18,30; sabato 15-19