Forma semplice, vivace, leggermente mossa. Esposte 14 opere, acrilici su tela di grande e medio formato. A partire dagli anni '80 l'artista si esprime con una forte gestualita' aiutata dall'uso delle mani e dall'inserimento nell'opera di elementi naturali come la sabbia e il legno. A cura di Fabrizio Quiriti.
Forma semplice, vivace, leggermente mossa
a cura di Fabrizio Quiriti
Il giorno 19 aprile 2007 Giuseppe Scaiola, a una settimana dall’inaugurazione di Natura, nebbia e altro, alla Galleria Våga Se di Stoccolma, presenterà a Milano alla Galleria JZ Art Trading di Jonathan Zebina (di recente aperta con Tutto è competizione di Ben Vautier) la mostra Forma semplice, vivace, leggermente mossa. Saranno esposte 14 opere, acrilici su tela di grande e medio formato, dal 2005 al 2006.
Scaiola emerge nel panorama artistico italiano a metà degli anni 70, con personali a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e alla Galleria d’Arte Moderna di Modena. Dopo un periodo iniziale dove i quadri rivelano un’insaziabile curiosità figurativa che si traduce nella meticolosità del gesto contrapposta ad una visione concettuale dell’opera, è negli anni 80 che la sua ricerca composta ed equilibrata, si evolve trovando nel tratto, energia e vigore. Da allora Scaiola inizia ad esprimersi con una forte gestualità aiutata dall’uso delle mani e dall’inserimento nell’opera di elementi naturali come la sabbia e il legno.
Negli anni 90 il suo segno manuale e vigoroso, genuino e primordiale lo conduce ai temi della terra e della natura. Di quell’epoca sono le prime esposizioni all’estero e acquisizioni museali, che ne testimoniano la maturità artistica. E sono proprio la natura incontaminata, luminosa e dinamica, la terra opprimente, scura e agitata, la nebbia pura, leggera e irrequieta, i temi dominanti della sua ricerca. Un mondo rappresentato con immediatezza e spontaneità, dove i quadri nascono, crescono, si svolgono come un organismo naturale, manipolando il colore con una tecnica nuova e accattivante. La presenza di un colore primario, forte e vivace, contraddistingue in queste esposizioni le opere e i titoli delle medesime.
Giuseppe Scaiola è nato nel 1951 a Cairo Montenotte, in provincia di Savona.
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, quali: CIMAC di Milano, MART di Trento e Rovereto, Museum Ludwig di Colonia, Sprengel Museum di Hannover, Museum Bochum di Bochum, Galerie der Stadt Stuttgart di Stoccarda, Kunstmuseum Bonn di Bonn, Kunstalle Mannheim di Mannheim, Städtisches Museum Gelsenkirchen di Gelsenkirchen, The National Museum of the History and Culture of Belarus di Minsk, Städtische Galerie di Villingen-Schwenningen. E’ rappresentato in esclusiva per l’Italia da JZ Art Trading di Milano.
Possiamo ben dire che Giuseppe Scaiola si è sempre posto, da ben prima che la Natura diventasse un argomento politicamente corretto, il problema della sua rappresentazione in arte. Agli inizi del ventesimo secolo, l’Avanguardia l’aveva relegata nel repertorio del pensiero passato o, peggio, della tradizione da distruggere. Oggi, la Natura si propone, prepotentemente, all’attenzione generale come problema, come ansia, come un dato alla cui sopravvivenza è legata la possibilità dell’esistenza stessa della specie umana.
Scaiola si trova, quindi, ad essere un pittore estremamente moderno. E questo non per caso ma perché ciò che lo ha sempre appassionato è stata più la rappresentazione dei processi intimi del divenire naturale che non la descrizione dei risultati finali, degli esiti, quali, ad esempio, il paesaggio Scaiola, dotato di un curriculum di studi rigorosi (Liceo Artistico, prima, e Accademia Albertina a Torino, poi), amico di importanti artisti, è stato subito conscio che la riproposizione del rapporto con la natura in termini ottocenteschi o neoromantici sarebbe stata un’operazione riduttiva, fuori della modernità nella quale egli vuole vivere ed operare.
Le sue opere sono sempre partite da un stimolo iniziale. Magari parziale, anche modesto, minimo. La sua arte ha saputo, però, scavare all’interno dei processi, evidenziandone la bellezza e il mistero. Qualcuno ha scritto che si potrebbe stare dei giorni a rimirare una goccia d’acqua, un granello di terra, una foglia, un cristallo di neve.
Intendiamoci: Scaiola è artista abituato a muoversi, a conoscere il successo. Sue opere sono presenti in musei e collezioni importanti di tutto il mondo, il consenso critico di cui ha goduto è gia vastissimo e, tuttavia, è uomo innamorato del suo angolo di Liguria, dove ancora può perdersi ad osservare una ginestra fiorita, a scrutare una zolla rovesciata o ad immergersi in quella foschia lucente che, in certi giorni, sale dal mare per avvolgere le colline tra le quali abita. Cerca il moto, il segreto, il processo del fenomeno naturale.
Dalla prima fase della sua attività, acutamente espressionista e materica, dalla presenza stessa, fisica, degli elementi primordiali sulla tela, usati anche in senso concettuale, attraverso un lungo cammino, si arriva quindi alla soavità quasi musicale di queste ultime grandi opere caratterizzate da una leggerezza, da un’ampiezza compositiva, da una serenità e una convinzione che commuovono. Opere realizzate spesso in sequenza, con la prodigiosa rapidità che è alla base, appunto, di certi processi naturali.
Spesso, all’origine dei lavori di Scaiola (come acutamente faceva osservare Marco Meneguzzo), vi é un vero e proprio big bang e, poi, con l’ausilio delle mani e del dripping ecco la pittura stesa sino “alla fine dello spazio”, sino al limite fisico della tela. Potremmo dire un vero processo imitativo della natura, però fortemente controllato nel suo svolgersi, nella definizione dei suoi limiti. Un’attenzione ai processi profondi, l’opposto della descrizione naturalistica. Una pittura nella quale si avverte la piena padronanza dei ritmi, delle cesure, delle scansioni: la serena, matura, consapevolezza di un procedere.
Siamo tutti un po’ stanchi di elucubrazioni, di cervellotiche dimostrazioni che, sovente, poggiano su basi improbabili. Anche da questo punto di vista, in ultima analisi, la pittura di Scaiola ci aiuta, ci è amica. Essa parla, infatti, un linguaggio chiaro. L’estrema gradevolezza delle sue opere, il loro sereno dispiegarsi sulle pareti costituiscono un punto di forza del suo lavoro, un esito sempre convincente, che ci dà fiducia, che ci fa intuire che, se abbiamo ancora voglia di capire, se saremo un poco attenti e avveduti, potremo ancora gioire. Tra Natura e Vita, ci suggerisce Scaiola, non c’è frattura. La Natura, più che la Storia, è vera maestra e ci può ancora aiutare. Il problema è essere attenti e rispettosi dei suoi processi. Calarci dentro di essa, amarla. Come ci insegna a fare la sua arte.
Fabrizio Quiriti
http://www.giuseppescaiola.com
Ufficio stampa: Cristina Pariset
tel 02 481 2584 - fax 02 481 2486
Email: cristina.pariset@libero.it
Inaugurazione: Giovedì 19 Aprile, ore 18
Galleria JZ Art Trading
Via Fiori Chiari, 16 - Milano
Orario: da lunedì pomeriggio a sabato 10 - 13 / 14 - 19
Ingresso libero