Posizioni visive in cui l'opera mostra le apparenze del mostruoso e le forme devianti attorno e dentro di noi. Tutto ci riporta ad un film del 1988 di John Carpenter. Opere di: Karin Andersen, Rocco Dubbini, Massimo Giacon, Masbedo. Videoarte, multimediale, digitale.
Karin Andersen + Rocco Dubbini + Massimo Giacon + Masbedo
a cura di Gianluca Marziani
ESSI VIVONO ci riporta ad un film del 1988 di John Carpenter. Un lavoro fortemente politico che, sotto la confezione da fantascienza a basso costo, nasconde una feroce critica al sistema consumistico. Un capolavoro sulla percezione della realtà dove il cattivo è colui che veste in giacca e cravatta. Un’opera in cui gli alieni si nascondono silenziosamente in mezzo a noi. Finché qualcuno, visionario tra i normali, riesce a vederli nel loro reale aspetto mutoide.
ESSI VIVONO ci conduce oggi ad una proposta con quattro artisti dai linguaggi e dalle fisionomie eterogenee. Posizioni visive in cui l’opera mostra le apparenze del mostruoso, le molte normalità anomale, le forme devianti attorno e dentro di noi. Una posizione “scomoda” che solo l’arte elabora secondo le evoluzioni del linguaggio contemporaneo, dando al contenuto morale una qualità polivalente e un impatto catalizzante. Quattro ipotesi con cui indagare le molteplicità della bellezza e del caos attorno al corpo. Quattro strade per superare, tra l’ironico e il preveggente, la retorica della percezione quotidiana su cosa sia normale e cosa non lo sia.
KARIN ANDERSEN narra di strani personaggi teriomorfi, umanoidi erettili le cui tipologie fisiognomiche stanno mutando con modi tra il verosimile e il plausibile. Seguiamo storie di scoperta, conquista, perdita, confusione. Eventi del quotidiano in cui luoghi e oggetti dialogano con le nuove identità “aliene”. Un mondo in trasformazione dove i corpi disvelano le alterazioni da non sottovalutare. Ricordando che nulla è mai scontato, soprattutto in un mondo che sul cambiamento sta costruendo la sua versione del futuro.
ROCCO DUBBINI si adatta ai progetti con morbido eclettismo linguistico. Ricordiamo i trittici fotodigitali con i volti in mutazione stile morphing. O i lavori video e fotografici coi ragazzi down. Fino alle sculture di cerotti, ad altri progetti digitali o tridimensionali… momenti diversi ma riconducibili ad un’amplificazione morale delle diversità. La suprema dignità degli individui viventi si dispone così con ambiguità narrativa e potenza iconografica, creando nuove posizioni sociali, nuovi valori gerarchici, nuove valutazioni sulle distanze tra bellezza e normalità.
MASSIMO GIACON stratifica stili e suggestioni visive, nascondendo sotto la forma minuziosa i messaggi etici, spesso ribaltando in maniera acuta la retorica dell’occidente cattolico. Le sue immagini sono una spinta iperpop dove la normalità si gonfia nel suo delirio psicotico. Disegni, pitture, opere digitali, progetti installativi ma anche oggetti di design, videogames, fumetti, grafica: questo ed altro per plasmare i suoi personaggi “al limite”, una sorta di modellazione fisica del nostro mondo interiore, dei desideri nascosti, degli eccessi che ognuno si porta dentro.
MASBEDO (Niccolò Massazza e Jacopo Bedogni) rappresentano nella videoarte un’alchimia dove persone ed oggetti costruiscono inquadrature emozionali e catartiche. Guardi e percepisci atmosfere sospese in cui le presenze sceniche, raccogliendo la massima energia, ci conducono verso percezioni e sentimenti radicali. Dal progetto video “11.45.03” sono così nati diversi still fotografici e un globo scultoreo. Luci oscure, sentori lynchiani, inquadrature avvolgenti, sguardi ipnotici…è il pathos che si avvicina alla catarsi, l’aria che si riempie di mistero, un viaggio che è un simbolico teorema delle emozioni dilatate.
Inaugurazione: Venerdì 13 aprile 2007 dalle ore 18:00
Galleria Guidi&Schoen
vico Casana, 31r Genova
Orari d’apertura: Lunedì pomeriggio/Sabato 9:30/12:30 – 16:00/19:30
Ingresso libero