MAM - Museo D'Arte Moderna e Contemporanea dell'Alto Mantovano
Gazoldo degli Ippoliti (MN)
via Marconi, 126
0376 659615 FAX 0376 657488
WEB
Reale Instabile
dal 14/4/2007 al 9/6/2007
martedi' - domenica 10-12.30 e 15.30-18.30
WEB
Segnalato da

Antonella Gandini




 
calendario eventi  :: 




14/4/2007

Reale Instabile

MAM - Museo D'Arte Moderna e Contemporanea dell'Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN)

III edizione della Biennale d'arte fotografica. Opere di 16 artisti che evidenziano particolari modi di intendere la realta': come apparenza e relazione intima fra soggetto-oggetto, come anatomia della natura e sdoppiamento alieno o mutazione e riduzione linguistica ai suoi dati essenziali. A cura di Antonella Gandini e Angela Madesani.


comunicato stampa

Biennale d'arte fotografica

A cura di Antonella Gandini e Angela Madesani

Reale Instabile è il tema della mostra che si terrà al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Gazoldo Ippoliti, dal 14 Aprile al 10 giugno 2007. L’iniziativa, alla III edizione, prosegue l’indagine sulla fotografia e pone l’accento sul complesso e dibattuto argomento della relazione realtà e rappresentazione, eleggendo la stessa sede espositiva a luogo di confronto fra opere artistiche dall’esito poetico e tecnico differente.

Il comitato scientifico, composto da Angela Madesani, Renzo Margonari, Roberto Peccolo ha scelto sedici artisti dei quali saranno presentate negli spazi del Museo opere significative che evidenzieranno particolari modi di intendere la realtà indagata come apparenza e relazione intima fra soggetto–oggetto, come anatomia della natura e sdoppiamento alieno, mutazione e riduzione linguistica ai suoi dati essenziali.

Gli artisti invitati per l’importanza della loro ricerca fotografica sono particolarmente interessati alle contaminazioni linguistiche tra le diverse forme di comunicazione artistica. L’intento è quello di sollecitare una riflessione sul concetto di realtà che ha subito, particolarmente negli ultimi decenni, un radicale mutamento. La mostra offre una visione panoramica che si snoda lungo gli ultimi quarant’anni aprendo un confronto tra le opere storiche di artisti che tra gli anni sessanta e settanta hanno analizzato il rapporto pittura-fotografia evidenziandone aspetti e dinamiche concettuali e opere delle ultime generazioni che indagano la rappresentazione della realtà e le sue mutazioni .

Artisti partecipanti:

Vincenzo Agnetti
Renzo Bertasi
Eelco Brand
Paul Caponigro
Vincenzo Cecchini
Antonella Gandini
Mario Giacomelli
Elga Heinzen
Sergio Lovati
Giorgia Madiai
Davide Mosconi
Yehuda Neiman
Arrigo Orsi
Lucio Pozzi
Pierguido Sartorelli
Maria Teresa Sartori

Vincenzo Agnetti, nato a Milano nel 1926, morto a Milano nel 1981. Alla fine degli anni cinquanta fu teorico e tra i fondatori della rivista e del gruppo artistico milanese d’avanguardia “Azimuth”, insieme con P.Manzoni, E.Castellani, A. Bonalumi. In seguito prosegue il suo lavoro di teoria filosofica dell’arte realizzando opere più prettamente “concettuali”.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1968 e a numerose mostre personali in Musei e in prestigiose Gallerie, sia italiane che in Europa e negli Stati Uniti. Dopo una serie di lavori eseguiti tra 1973-75 dal titolo “Fotografia eseguita a mano libera” inizia una serie di opere, sempre fotografiche, ma realizzate con una tecnica da lui inventata, lavorando in camera oscura e utilizzando la carta fotografica incisa, intitolerà tutte le opere così create col titolo generale di “Foto-graffia”. Questa tipologia di opere sarà presentata nella mostra “Reale instabile”

Renzo Bertasi nato a Lazise (Vr) nel 1949, attualmente vive e lavora a Monzambano (MN). Negli anni ’70 inizia a fotografare interessandosi alla fotografia sociale. Attorno agli anni ’80 inizia le sue prime sperimentazioni sul negativo, “Fine – inizio – ricomposizione”. Dal ‘85 al ’95 tiene corsi di fotografia per istituzioni pubbliche e private. Dal 1987 ad oggi pubblica 15 cataloghi che riguardano le sue molteplici ricerche e indagini sul mondo della fotografia e un paio di volumi legati ad un lavoro di ricerca sul materiale fotografico storico del Lago di Garda. Ha partecipato a mostre internazionali: Pechino, Svezia, Germania e Austria. Le sue opere sono state acquisite dal CSAC di Parma curato dal Prof. Arturo Carlo Quintavalle. Il suo linguaggio si avvale prevalentemente del mezzo fotografico tradizionale. Cura personalmente le stampe e tutte le elaborazioni in camera oscura. Negli ultimi dieci anni queste le sue indagini e ricerche principali: “Il Corpo come Paesaggio e il Paesaggio come il corpo”, “Tensioni” e “Sfondamento della prospettiva”.
Il materiale esposto nella mostra “Reale instabile” è relativo allo “Sfondamento della prospettiva”.

Eelco Brand nato a Rotterdam nel 1969, vive a Breda, Olanda . Parte dalla pittura per approdare al 3D computer animation al fine di eliminare l’effetto sonoro statico del dipinto. I suoi sono brevi video in cui ricostruisce frammenti di paesaggio che nella realtà non esistono, non hanno un inizio né uno sviluppo narrativo e per questa ragione possono essere visti e fruiti come “quadri in movimento”. Molto intensa l’attività espositiva internazionale, dal1993 è presente in mostre collettive e allestisce personali. In mostra il video più recente “W. Movi” ed alcune immagini di grande impatto visivo.

John Paul Caponigro, nato a Boston nel 1932 è annoverato tra i più significativi maestri fotografi. A trent’anni ha cominciato ad esplorare il mondo circostante con la sua fotocamera e, successivamente, ha intrapreso la carriera che dura ormai da cinquant’anni circa. E’ concordemente ritenuto uno dei maggiori vedutisti d’America. Caponigro ha ricevuto il Guggenheim Fellowship nel 1966. Nel 1967 ha insegnato alla New York University e nel 1970 alla Yale University. Nel 1971 ha ricevuto il Fellowship-Grant dal National Endowment per l’Arte. Come notevole pianista, la musica è un’importante componente del suo rapporto con l’immagine, dove “suono” e “silenzio” sono percepibili valori poetici.

Vincenzo Cecchini nato a Cattolica (Forlì) nel 1934, lavora e risiede a Cattolica. Partecipa quale giovane artista alle esperienze e mostre, nella Roma della metà degli anni ’60, sulle tematiche della Pittura Analitica. Approfondisce, agli inizi degli anni ’70, il suo interesse sulle tematiche della Pittura monocroma e della Fotografia, utilizzando quest’ultima, tra il 1972 e il 1975, per meglio analizzare risultati, gesti e immagini della Pittura attraverso l’occhio dell’obbiettivo della macchina fotografica. Sono del 1971 le sue “Inquadrature” (pittura fotografata, ridipinta e intelaiata) e le foto di segni grafici fissati su tele emulsionate (1972-73) e poi ritagliate a forma di telaio da quadro. Con quella serie di opere l’artista sarà presente in mostra “Reale instabile”.

Antonella Gandini è nata nel 1958, vive e lavora a Monzambano (Mantova). Dopo una formazione artistica all'Accademia di Verona, si é laureata in Filosofia con una tesi in Estetica. Dall’esperienza pittorica degli anni Ottanta approda alla fotografia seguendo un percorso di ricerca sull'immagine che approfondisce ed esplora connessioni e strutture di linguaggio limitari tra pittura, fotografia e videoart ( è del 1997 il suo primo video “Presenze”). Interessata alle problematiche estetiche riguardanti le espressioni d’arte visiva, collabora con riviste del settore. Realizza fotografie con tecnica analogica stampandole da se, utilizzando anche la tecnica digitale per grandi formati che accentuano le caratteristiche d’ambiguità visiva dell’immagine . In mostra sono esposti lavori di grande formato della produzione più recente .

Mario Giacomelli nasce a Senigallia (Ancona ) nel 1925, vi trascorre tutta la vita, e muore nel 2000. Agli inizi degli anni ’50, Giacomelli intraprende l’esperienza artistica interessandosi di pittura, poesia e fotografia. Significativo l’incontro con Giuseppe Cavalli che lo accoglie nell’Associazione Fotografica “Mira”. Giacomelli differentemente da Cavalli, guida teorica del gruppo, è un vero sperimentatore. Nel 1954 inizia la serie dei paesaggi che in fase di stampa forza nei contrasti chiaroscurali, cercando sintesi e cifra stilistica che porterà avanti per tutta l’arco delle sue ricerche. In mostra sono esposte alcune opere significative di questa esperienza. Innumerevoli le mostre e l’attività di Giacomelli. Per citarne solo alcune ricordiamo l’esposizione del 1992 al Castello di Rivoli e il Premio Internazionale Città di Venezia. Negli anni 1993 e 1995 partecipa alla Biennale di Venezia . Il suo ultimo lavoro dal titolo “La mia vita intera” è dedicato a J.L. Borges

Elga Heinzen nata a Parigi, dove vive e lavora. “Handscapes” e “Paesaggi Toscani” sono alcune delle serie di opere che Elga Heinzen ha realizzato negli anni ’90 ed alcune di queste saranno esposte nella mostra “Reale instabile”.
Foto elaborate in cui sono riprese le immagini delle pieghe e delle forme, rotonde e sensuali, del palmo della mano di persone a cui l’artista ha chiesto di posare. Come pure le immagini del paesaggio toscano sono “fissate” nel loro aspetto più ambiguo e sensuale. Pieghe e forme tonde e sensuali sono gli elementi che sono da sempre alla base del lavoro della Heinzen.

Sergio Lovati è nato a Legnano (MI) nel 1972. Si è diplomato in Fotografia nel 2003 presso l’Istituto Europeo di Design di Milano dove è rimasto a lavorare come assistente al corso di fotografia. Nel 2003 e nel 2004 ha tenuto un corso di tecniche fotografiche all’interno della Seconda Casa di Reclusione Bollate nell’ambito del progetto Captivi insieme a Gigliola Foschi e Andrea Dall’Asta. Fra le principali mostre personali “Ogni volta mi sfugge ( e mi porta lontano)” presso la Galleria S. Fedele di Milano e “Floating” presso O’Artoteca sempre a Milano.

Giorgia Madiai nasce a Livorno il 23. 06. 1971. Nel 1990 si stabilisce a Londra dove studia Fine Art alla Middlesex University. Nel 1995 inizia il suo percorso fotografico indirizzandosi alla scoperta del femminile, nel contempo approfondisce la tecnica di stampa in camera oscura. Nel 1997\98 lavora come assistente tecnica presso lo studio Micheal Harvey di Londra e come tecnica di laboratorio presso la Middlesex University. Nel 1999 ritorna in Italia dove un anno prima aveva vinto il primo premio di Autore Donna, Castello Pasquini Castiglioncello, curata da Martina Corgnati e Luca Faccenda. Sempre nel 1999 conosce Angela Madesani curatrice insieme ad Emma Gravagnuolo della Mostra Pellemista, Galleria Ragno, Milano. Nel 2002 vince il Premio Periscopio a cura di Angela Madesani, Paolo Campiglio, Francesca Tedeschi. Nel 2003 Partecipa al Premio Cairo. Nel 2006 nasce la collaborazione con Paolo Garzella, fotografo naturalistico, con cui approfondisce la tecnica digitale

Davide Mosconi nato a Milano nel 1941 deceduto a Milano a causa di un incidente nel 2002. Artista fluxus, musicista, fotografo, dopo gli studi di fotografia al London College of Printing a Londra, lavora per 4 anni a New York come assistente di Richard Avedon e Hiro. Nel 1969 fonda a Milano lo “Studio X” specializzato in foto pubblicitaria di moda e “Still life”. Uno dei suoi recenti lavori fotografici “Cieli. Fotografie 1986-97” viene esposto, nel 1998, alla Galleria Milano di Milano e le foto “Drawing Air” del 1995-96 alla Galleria Dabbeni a Lugano. Le foto della serie “Drawing Air” sono state realizzate lanciando in aria, sullo sfondo di un cielo azzurro, i più disparati oggetti e “fissati”, quindi, con uno scatto nel momento esatto della loro ricaduta. Sarà proprio una serie di polaroid e di foto di questa serie ad essere esposta nella mostra “Reale instabile”.

Yehuda Neiman nato a Varsavia (Polonia) nel 1931 vive e lavora a Parigi dal 1954. Giovane artista e fotografo nella Parigi della seconda metà degli anni ’50 frequenta, diventandone amico, gli artisti del gruppo Nouveaux Realistes (Arman, Yves Klein, Raymond Hains e particolarmente il critico Pierre Restany). Il nudo e il corpo femminile sono il tema centrale della sua ricerca di artista, sia quando usa la fotografia che con le altre tecniche di riproduzione che utilizza. Pur restando vicino all’icona del femminile dell’arte classica e rispettando le proporzioni del corpo delle sue modelle, fotografate nelle loro parti femminili più connotate: il seno, il ventre, le cosce, le natiche, crea delle immagini “Antropomorfe” e “Caleidoscopiche” utilizzando gli “scatti” per dei fotomontaggi a sequenza o delle proiezioni a stampa su tela emulsionata che lo resero già famoso nella metà degli anni ’60 con la cosiddetta Mec-Art; gruppo artistico e mostra di cui fu uno dei partecipanti più proficui. Nella mostra “Reale instabile” saranno esposte alcune opere di Mec-Art degli anni ’60 insieme con una serie storica di foto-collage realizzate tra il 1962-64.

Arrigo Orsi nato a Virgilio (Mantova) nel 1897 e morto a Milano nel 1967. Professore in medicina generale e Medico Primario all’Ospedale di Milano ma al contempo fotografo dilettante, come amava definirsi lui stesso, già nel 1947 aderisce al Circolo Fotografico Milanese fondando in seguito, nel 1950, l’associazione “Unione Fotografica” insieme con Pietro Donzelli, alla morte del quale ne diverrà il presidente. Un’associazione di fotografi professionisti che nella Milano degli anni ’50-60 fu fondata con l’intenzione di affrancare la fotografia da ogni legame con il pittoricismo figurativo di descrizione e per dimostrare l’indipendenza della fotografia quale mezzo d’espressione artistica autonomo. Nel 1950 utilizza il materiale Kodak Dye Tranfer per realizzare una serie di stampe colorate dello stesso soggetto, accostato in un confronto dialettico (dittico). Una ricerca rimasta pressoché misconosciuta fino alla sua morte e ritrovata grazie all’apertura, da parte degli eredi, del suo archivio. Alcuni esempi di questa serie delle sue sperimentazioni saranno esposti nella mostra “Reale instabile”.

Lucio Pozzi nato a Milano nel 1935, vive e lavora a New York e Valeggio (Verona). Dopo aver compiuto gli studi in Architettura a Roma si è stabilito a New York per lunghi anni (diventa cittadino americano nel 1960), dove tuttora insegna alla School of Visual Arts di New York, pur continuando a soggiornare saltuariamente in Italia. Artista poliedrico, si dichiara pittore che pur utilizzando i più svariati mezzi a sua disposizione (pittura, disegno, fotografia, scultura, performance, teatro, ecc.) ama dipingere e nel contempo perseguire i suoi interessi nei più svariati contesti con cui si ritrova ad operare. Già nella sua mostra a New York del 1974 ha utilizzato la fotografia come mezzo per indagare le tematiche che più lo interessavano. Il titolo della mostra era “Photoworks part 1” e “Photoworks part 2”. L’uso della fotografia è nelle opere di Lucio Pozzi assecondato al tema che in quel momento vuole indagare usando sia la fotografia come pure la pittura o il video. Alcune opere della serie “Photoworks” saranno esposte nella mostra “Reale instabile”.

Pierguido Sartorelli ha tenuto la sua prima personale alla Galleria Bevilacqua-La Masa di Venezia nel 1964. Da allora ha tenuto oltre sessanta personali e numerosissime mostre collettive e videorassegne nelle principali città italiane e in molti Paesi esteri quali Austria, Slovenia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cina. L' I.C.C. di Tokyo ha recentemente acquisito alcuni dei suoi video degli anni Settanta. Nel corso degli anni ha utilizzato varie tecniche, dalla pittura a olio degli inizi, alla tempera industriale, al video, alla fotografia, alla copylaser che ora utilizza per comporre montaggi in stampa inkjet dove il linguaggio iconico si accompagna spesso a quello verbale al fine di costruite significati riferiti soprattutto alla nostra modernità. Ha collaborato nel passato a varie riviste di critica quali NAC, D'Ars, Studio G7. Per Supernova ha pubblicato "Punto di vista" nel 1998, "Per pretesto e per amore" nel 2004 e, per le Edizioni del Cavallino di Venezia, "La mia Europa". Hanno scritto sul suo lavoro molti tra i maggiori critici quali : G. Marchiori, G. Cortenova, T. Toniato, V. Fagone. G.C. Argan, G. Dorfles, M. Vescovo, G. Dal Canton, E. Crispolti, A. Madesani, R. Caldura, M. Dona'. Da alcuni anni insegna Videoarte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell' Università Ca' Foscari di Venezia.

Maria Teresa Sartori nasce a Venezia (1961), dove vive e lavora. Si laurea in Germanistica con una tesi su Freud e la psicologia dell’arte. Da sempre disegnatrice e pittrice approda all’immagine fotografica, rielaborandola sempre attraverso l’utilizzo di varie tecniche. Per la ricerca delle immagini attinge alle fonti più disparate, essendo il più delle volte irrilevante esserne l’autrice. Nel caso delle immagini proposte in mostra si tratta di fotocopie di fotografie da lei stessa realizzate, sottoposte poi ad un trattamento particolare. Dal 2000 si dedica al video grazie al quale si evidenziano alcuni temi e alcuni modi: l’approccio para-scientifico, il tema della comprensione del mondo e della conoscenza che è per sua natura incompleta. La realtà quindi come fenomeno non conoscibile in modo esaustivo e definitivo. Questo il tema del video presente in mostra “Visto da qui. Progetto lettura ostacolata”, che mette a fuoco una umanità piccola e incerta tesa a superare un limite invalicabile in uno sforzo di eroica grandezza.

Segreteria organizzativa: Alessia Comunian Tel. 0376 657952 Fax. 0376 657488

Inaugurazione: 15 aprile 2007 ore 17.00

Immagine: Maria Teresa Sartori, noi dall'alto (in sala da pranzo)

Museo d’arte moderna e contemporanea
Via Marconi 126 – Gazoldo degli Ippoliti
Orario: dal martedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30
Ingresso cumulativo intero 2 euro, ridotto 1 euro
Visite guidate su prenotazione

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