La mostra intende offrire una nuova rilettura del percorso creativo dell'artista, attraverso le diverse fasi della sua breve ma intensa carriera - dal 1956 al 1963, anno della sua prematura scomparsa - e il suo contesto storico. Le circa 250 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private europee e americane, documentano la sua ricerca pittorica a partire dai catrami e dalle impronte di oggetti fino a tutte le tipologie di Achromes. A cura di Germano Celant.
Personale
a cura di Germano Celant
La mostra, curata da Germano Celant, intende offrire, ad un decennio dalla sua ultima antologica, una nuova rilettura del percorso creativo di Piero Manzoni attraverso le diverse fasi della sua breve ma intensa carriera - dal 1956 al 1963, anno della sua prematura scomparsa - e il suo contesto storico. Le circa 250 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private europee e nordamericane, documentano la sua ricerca pittorica a partire dai catrami e dalle impronte di oggetti fino a tutte le tipologie di Achromes.
Il termine da lui coniato - letteralmente non-colore - esprime la distanza che separa il suo lavoro sia delle istanze irrazionali e gestuali dell’Informale che dalla pittura monocroma a lui contemporanea, per affermare il valore primario dei materiali utilizzati, dal caolino al gesso, dalla tela al peluche, dalla fibra naturale in cotone a quella artificiale in vetro, dall’ovatta al polistirolo. L’aspetto concettuale del suo fare è testimoniato, inoltre, dalle Linee, tracciate, dal 1959 al 1961, su rotoli di carta di varie lunghezze e poi racchiusi in scatole cilindriche, mentre il suo interesse per il corpo umano quale produttore di segni e tracce da impiegare in arte si concretizza nei Fiati d’artista e nelle scatolette di Merda d’artista.
L’unicità del percorso espositivo è data dalla presentazione, accanto all’ampia selezione del suo lavoro, del contesto storico-artistico in cui Manzoni è vissuto e con cui si è confrontato, mettendo così in evidenza il suo determinante contributo. Attraverso le opere di coloro che lo hanno influenzato, come Jean Fautrier, Alberto Burri e Lucio Fontana, o hanno avuto con lui importanti affinità come Enrico Castellani, Yves Klein, Heinz Mack e Robert Ryman, si ottiene un’inedita prospettiva del suo lavoro ed una maggiore comprensione delle scelte artistiche che lo rendono uno dei principali protagonisti dell’arte del XX secolo.
Ufficio stampa:
Electa
Via Trentacoste 7, 20134 Milano tel 02 21563433 elestamp@mondadori.it
Ilaria Maggi imaggi@mondadori.it
Inaugurazione sabato 19 maggio ore 19
MADRE - Museo d'Arte Donna Regina
via Settembrini, 79 - Napoli
Orario: dal lunedì al giovedì e domenica ore 10 - 21; venerdì e sabato ore 10 - 24; chiuso il martedì
Biglietti: Intero: euro7; Ridotto: euro 3.50