Piccolo atlante delle contaminazioni contemporanee. Cinque eventi differenti, ma tutti con il medesimo movente creativo: la contaminazione dei linguaggi artistici.
Piccolo atlante delle contaminazioni contemporanee
Non c’è dubbio che nella Milano degli aperitivi e delle sfilate, il Salone del Mobile e il suo Fuori Salone rappresentino oggi una delle poche iniziative capaci di risvegliare l’intera città dal suo torpore. È rimasto l’unico momento dell’anno in cui Milano si anima, in un frenetico festival della creatività. Il design invade la città, slitta nelle gallerie, contamina strade e cortili, coinvolge artisti, architetti, art directors e soprattutto un grande pubblico curioso e partecipe.
Dovunque è un pullulare di iniziative, mostre, installazioni, eventi difficilmente classificabili solo come manifestazioni del design. Ma tutto questo cross over non ha finora toccato, curiosamente, il mondo del teatro. Nessuno spazio teatrale sembra sfiorato da questa settimana di astratto furore.
Proprio da questo presupposto nasce UpToDate, che riunisce cinque diversi eventi in uno spazio, il Teatro Out Off, da sempre orientato alla ricerca e alla sperimentazione. Cinque eventi differenti, ma tutti con il medesimo movente creativo: la contaminazione dei linguaggi artistici.
Ad aprire la rassegna The Last Word / Issar / Zarin, le ultime tre opere dell’artista iraniana Shirin Neshat, nota a livello mondiale per il suo lavoro di confine tra fotografia, video arte e cinema, al cui centro ha i temi sociali con particolare attenzione alla condizione della donna nel confronto tra oriente e occidente.
Segue quindi l’invenzione di due tra i progettisti più trasgressivi, Fabio Novembre e Italo Rota, invitati per l’occasione a ‘sfidare’ un territorio per loro completamente nuovo come quello del teatro. Già dal titolo Waiting for Go. gioca con le parole promettendo un ciclone di dissacrante ironia nel segno dell’invenzione di un improbabile “teatro del design”.
Con Visitati da un raro arcobaleno, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini coniugano invece poesia, videoarte, internet ed elementi teatrali in un mix delicato e suggestivo che racconta di guerra e violenza, identità e spaesamento. La realtà drammatica della vita quotidiana in terra di Palestina – quella realtà che deborda dai media ogni giorno fino a saturare la nostra capacità di dolerci o indignarci – riesce di nuovo a parlarci qui con immagini di fiori attraverso le parole del poeta palestinese Mahmud Darvish e la musica dell’oud di Adel Salameh.
Ryoji Ikeda opera invece al limite più avanzato della ricerca tecnologica mescolando post-techno music e videoarte. Nei suoi due spettacoli C4I e datamatics la musica si fa esperienza fisica del suono e le immagini computerizzate diventano sublimi astrazioni del reale e segno visivo della potenza sonora.
9 Drawings for projection racchiude in un evento tra cinema, arte e musica la ricerca del più noto artista sudafricano contemporaneo, William Kentridge. I suoi cortometraggi animati, realizzati con la caratteristica tecnica del disegno a carboncino, costituiscono un personale omaggio alla transizione del suo paese dall’apartheid alla democrazia. La combinazione con le musiche composte dal connazionale Philip Miller, qui eseguite dal Quartetto Archimia con il pianista Vincenzo Pasquariello, ne fanno uno degli esempi in cui la contaminazione dei linguaggi produce forme di assoluta originalità.
In collaborazione con Provincia di Milano Settore Cultura
Programma dettagliato sul sito.
Teatro Out Off
via Mac Mahon 16 - Milano
Ingresso intero 12 euro