Doppia personale dei nuovi lavori. Ancarani presenta Andrea Doria, video girato nelle atmosfere fantastiche e surreali della zona industriale di Porto Garibaldi al largo di Comacchio. La Henno, artista della nuova scena francese, e' autrice di un lavoro fotografico in cui l'allusione e il non detto assumono il ruolo principale. A cura di Luigi Fassi.
A cura di Luigi Fassi
La mostra presenta una doppia personale dei nuovi lavori di Yuri Ancarani e Laura Henno, due giovani artisti di Italia e Francia accomunati da una particolare intensità emotiva dei propri mezzi espressivi.
Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), presenta Andrea Doria (2005), lavoro video inedito girato nelle atmosfere fantastiche e surreali della zona industriale di Porto Garibaldi al largo di Comacchio, dove gruppi di turisti vengono portati nell’ora del crepuscolo a visitare le piattaforme di estrazione del metano, conosciute come “isole d’acciaio”. Andrea Doria parte da una situazione documentaristica per immergere lo spettatore in un atmosfera densa di suggestioni oniriche e narrative, operando una complessa riflessione sulla relazione simbolica tra lo spazio industriale e l’ambiente naturale. Yuri Ancarani restituisce così un’esperienza di viaggio che ha il sapore dell’esplorazione ai confini dell’ignoto e il fascino del mistero, concentrando l’attenzione su aspetti ambigui e poco conosciuti del paesaggio italiano contemporaneo. Nelle scene finali del video la strategia del montaggio conduce lo spettatore a un climax emotivo in cui manufatto industriale e distesa marittima si fondono in paradossale omogeneità, nei bagliori di un ambiente dalla bellezza ancestrale dove luci, colori e sensazioni si sovrappongono in un parossismo ammaliante e inarrestabile.
Opera con una strategia soffusa nel mistero anche Laura Henno (Lille, 1976), artista della nuova scena francese autrice di un lavoro fotografico in cui l’allusione e il non detto assumono il ruolo principale. I lavori di Henno intessono una relazione tra il paesaggio naturale e la presenza di alcune figure di adolescenti, creando una sintonia narrativa accennata e indecifrabile, interamente affidata alla personale ricezione dello spettatore. Le opere, tutte di grandi dimensioni, acquisiscono un’ambizione filmica, come singoli still tratti da un lungometraggio disperso, di cui rimangano regesti e istanti, ricomponibili in molteplici accostamenti a seconda della propria sensibilità. Il silenzio delle scene rappresentate suggerisce l’idea di un sonoro originario, azzerato per innalzare la concentrazione visiva delle immagini e distillare una purezza dei significati che emergono dal vivo microcosmo di ciascuna di esse.
Luigi Fassi
Galleria Francesca Aversa
via Delle Streghe, 11a
dal lunedì al sabato dalle 16:30 alle 19:30