Teatro Binario 7
Monza (MB)
via Turati, 8
039 2027002
WEB
Piero Pozzi
dal 2/5/2007 al 24/5/2007
da martedì a sabato dalle 10 alle 18. Chiuso domenica.

Segnalato da

Binario 7




 
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2/5/2007

Piero Pozzi

Teatro Binario 7, Monza (MB)

Coordinate di viaggio. In esposizione 60 scatti eseguiti tra 1976 e 2006, dai quali emergono i temi cari al fotografo monzese, come coordinate di un itinerario esistenziale e di crescita culturale.


comunicato stampa

Coordinate di viaggio

A cura di Alberto Crespi e Livia Porta

Dal catalogo

Se ogni viaggio si sviluppa, prima, in nuce, secondo le coordinate dei nostri desideri e della nostra immaginazione, poi secondo le coordinate geografiche del nostro spostamento, il viaggio di un fotografo è di specie tutta particolare: non solo il viaggio di lavoro, per fotografare su commissione, ma ogni viaggio risulta contraddistinto da segnali sul tragitto, a volte minimi, riconoscibili soltanto per una rilettura intima. Esserne fatti partecipi significa conoscere nelle pieghe l’esperienza dello sguardo dell’autore per cui ogni scatto fotografico diventa a sua volta coordinata irrevocabile di quell’itinerario di crescita nella conoscenza che attiene ad ogni sperimentazione.

Nell’ormai trentennale lavoro all’obbiettivo di Piero Pozzi, si individuano alcune costanti: una è la ricerca sul senso del tempo, con la percezione che se ne evince - possibile solo nella dilatazione di quell’istante sul quale si impernia la fotografia - l’altra è la coscienza di agire costantemente sul e attraverso il linguaggio, grazie ad uno strumento che determina una pratica di narrazione. Così, oltre alla documentazione accorta del reale - mai fine a se stessa anche quando assolve al contratto - nel lavoro si configura ogni volta anche una ricognizione del possibile.

Nell’iconologia del nostro autore l’acqua si fa talvolta compagna di strada… Nel gioco del riflesso quanto ci circonda assume nuove sembianze, gli oggetti sembrano mutare in altro, costituendosi in un fragile universo parallelo sempre sulla soglia della perdita, dando vita ad un gioco di interpretazione con lo sguardo dello spettatore.

… Il tempo costituisce poi l’inevitabile compagno che determina ogni esito: per ogni attraversamento il fotografo paga a vita un pedaggio in ordine all’entità della propria trasgressione. In corso d’opera egli cerca di ricostituirne l’unità e questo sarà il termine cui tende tutto il suo lavoro. La sequenza si porge come dilatazione dell’istante, giustifica il racconto, documenta l’ampiezza del gesto, si fa testimone del gioco … Tutto ciò che è ormai spento e perduto ritrova vita insperata.

Sul paesaggio, urbano e rurale, l’obbiettivo di Pozzi ha lavorato a lungo, vuoi nell’ambito del progetto di Archivio dello spazio, vuoi per una personale e naturale attenzione alla traccia, della natura come dell’uomo. In cammino su prode al margine di acque e nebbie, su sentieri boschivi, su terreni contaminati dal peso di costruzioni, addentrandosi tra le mura e le macerie di fabbriche dismesse o nei corridoi di un supermercato, il fotografo ha cercato il proprio percorso e selezionato l’angolazione dalla quale proporre una visione come racconto del mondo (reale) .
Alberto Crespi

Chi è Piero Pozzi

Nato a Monza (1955), laurea in Filosofia con una tesi sul linguaggio fotografico, docente presso istituti d’istruzione superiore e al Politecnico di Milano, Piero Pozzi ha iniziato a fotografare alla metà degli anni ’70 accanto a Luigi Ghirri. La prima mostra nel 1979 (Iconicittà I, palazzo Massari, Ferrara). Pozzi ha incrementato la propria sensibilità grazie ad incontri con artisti come William Congdon. Lungo gli anni ’90 ha collaborato al progetto della Provincia di Milano Archivio dello Spazio e ha esposto alla Triennale di Milano (1996-97). È consulente per la fotografia per i Musei civici di Monza e per il nuovo Museo del Duomo. Sue fotografie presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, il CSAC di Parma e la Provincia di Milano, in riviste quali Bell’Italia e Art Dossier. Sullo stato e sulle sorti della Villa Reale di Monza ha pubblicato per i Musei civici Villa Reale: luci ed ombre (Milano 1993) e Radiografia di un degrado (Milano 2001). Contributi di immagini per il volume Monza. La sua storia (Monza 2002) e per cataloghi di mostre. Collaborazioni con l’Università di Milano Bicocca (2003) e la RAI (2004).

Inaugurazione giovedi 3 maggio ore 21

Teatro Binario 7
via Turati, 8 - Monza (MI)
Orari: da martedì a sabato dalle 10 alle 18. Chiuso domenica.
Ingresso libero

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