Track. Per l'evento, curato da Pasquale Lettieri, sono previsti gli interventi dell'artista e docente Peppe Capasso e dello scrittore Paolino Cantalupo.
Track. Evento curato da Pasquale Lettieri
Il processo che ha portato Costabile Guariglia alla realizzazione del progetto “Track” è un processo di sedimentazione molto simile a quello che matura la sabbia del deserto cui i lavori sono ispirati.
Pittura materica e assemblaggio come prevedono le esperienze più puriste dell’arte contemporanea: una percezione di ciò che accade nel deserto secondo una visione altra dei sensi.
Dalle dune al cielo nero della notte con il grande carro, alle fonti d'acqua simbolo e viatico, ai pellami “conciati” che vestono il popolo del deserto e le tracce lasciate sulla sabbia ed evocate da sempre. Il lavoro svolto attraverso la macchina fotografica ha dato un grande sostegno allo sviluppo delle opere pittoriche: partendo dalle immagini scattate, Guariglia ha ottenuto una struttura delle immagini completamente rielaborate e ribaltate, (dando così inizio al lavoro materico vero e proprio) attraverso la manipolazione del formato fotografico jpg elaborato in dati vettoriali.
I materiali utilizzati sono vari: tela di yuta da lui preparata, pellami recuperati presso gli artigiani, fili di nylon cerati, nylon da pesca, pigmenti cromatici presenti nel luogo, insomma materiale che vive uno stretto contatto con quel territorio. L’artista agisce nello spazio pittorico indistinto. Lo stile è austero e asciutto: viene eliminato ogni elemento accessorio per cogliere l’essenza stessa della pittura, per creare una sottile armonia visiva.
Si tratta di un inno alla forza rappresentativa del colore e della luce, alla loro purezza e alla loro capacità di creare illusioni e sensazioni universali, che ogni uomo può recepire.
Sono la luce e i colori del deserto, la sua immobilità e rarità che si riflettono nelle opere di Costabile che può solo così raggiungere un perfetto equilibrio tra il suo desiderio di estrema semplificazione formale(quasi da minimalista direi) e l’esigenza di dare alla sua arte una dimensione meditativa e spirituale che ci riconduce ai miti classici e alla filosofia antica (la ricerca del principio primo, il rapporto tra essere e divenire, tra unità e molteplicità).
Guariglia invita lo spettatore a liberare la propria fantasia e a tuffarsi nelle dune del deserto, nell’immobilità catartica di un suolo solcato dai segni di una vita che si manifesta solo di notte.
Una tecnica partecipata, fortemente assorbita e filtrata con intensità ed espressa come fenomenologia artistica. Territori investiti da uno sguardo poetico, che discerne e propone un impianto nuovo.
Guariglia si fa carico di ragioni sociali, usi e costumi, si fa filosofo dell’esistenza di un popolo: il manufatto artistico, diciamo, mette in campo una volontà nuova di portare avanti problemi, porsi come la coscienza del tempo, radicalizzando il concetto di arte.
Pasquale Lettieri
Galleria Fotografica di Narciso Miatto
via Giordano Bruno, 37 - Nola (NA)
Ingresso libero