Assenze. Fotografie di luoghi innaturali (le carceri, i centri dei rifugiati, ma anche le zone di guerra) dove l'essere racconta di non essere al suo posto.
Assenze
Ab-sum, allontanamento dell’essere. In effetti mb con la sua opera fotografica traccia le linee di un’assenza. Senza voler mettere in riga immagini fuori quadro, i luoghi sono per lo più luoghi innaturali (le carceri, i centri dei rifugiati, ma anche le zone di guerra) dove l’essere racconta di non essere nel suo proprio luogo; oppure sono i luoghi che sospendono la presenza.
L’assenza è, in questo lavoro di mb, un mancare, un venir meno. Una mappa minore che segna a terra le cose umili, contingenti e asimmetriche che ritraggono, di traverso o dalle fessure, un mondo attuale che confonde, ormai, e mischia, l’occidente con l’oriente; così come mb mischia, nel suo lavoro, il bianco col nero.
Mb prova un ritratto di assenze, di figure minori, senza per questo avanzare un’ipotesi in posa, per così dire. E’ semmai, questo di mb, il tentativo, la prova teatrale, quindi prova come linguaggio, di intendere la realtà che ci passa davanti agli occhi raccontabile anche come esaurimento della realtà. Esaurimento dell’idea di una fotografia come azione –o pretesa di azione- restitutiva di tutto un reale in forma differita, o, ancora, di un’immagine che si sostituisce al reale stesso. Mb prova, nell’assenza, l’idea che la fotografia è un racconto singolo e singolare, senza rinvii alle Cose Maggiori.
In questo il fotografo sceglie, non può assentarsi, e mette in gioco il contrasto fra assenza e presenza.
Galleria AOC F58
via Flaminia 58 - Roma
Ingresso libero