Tempo in processo. La scelta delle opere su carta pone in evidenza l'uso di diversi strumenti espressivi, non solo inchiostri, acrilici e grafiti ma anche cementi, corde e tele, materie che interagiscono modificando continuamente rapporti e misure.
Tempo in processo
La mostra documenta la ricerca di Giovanni Campus ( Olbia, 1929)
seguendo l'intero arco del suo processo creativo, dagli anni Sessanta
ad oggi, attraverso le fasi più significative della sua riflessione
sulle incidenze spazio-temporali dell'immagine. Dopo un'iniziale
analisi delle strutture modulari multiple l'interesse di Carnpus si
rivolge allo studio delle interrelazioni tra interno ed esterno
verificando le coordinate essenziali allo sviluppo della forma. La
scelta delle opere su carta pone in evidenza l'uso di diversi strumenti
espressivi, non solo inchiostri, acrilici e grafiti ma anche cementi,
corde e tele, materie che interagiscono modificando continuamente
rapporti e misure. L'artista esplora l'attitudine della superficie ad
entrare ira relazione con il vuoto determinando tracciati dove il segno
si articola seguendo ritmi in mutazione, sconfinamenti e rientranze in
rapporto al perimetro stabilito.
La superficie diventa un campo d'azione aperto ai dinamismi delle
linee che l'artista considera come segmenti di un "tempo in processo",
tramiti di una spazialità che sconfina nella totalità delle direzioni
possibili. La ricerca di Campus è in questo senso un continuo
interrogarsi intorno alle vibrazioni segniche del colore e della luce
che l'elaborazione dei materiali rivela con diversa intensità, pur
nell'equilibrio percettivo degli elementi adottati, dalla carta al
legno sagomato, dai pigmenti ai metalli.
Le estensioni in ferro inserite nelle opere recenti esprimono
!'inquieto rapporto dell'artista con i linguaggi della tradizione
costruttivista, sono la volontà ancora possibile di verificare le
modificazioni della conoscenza attraverso le coordinate dello spazio.
Uno spazio provvisorio, instabile, ma coerente come il pensiero
creativo di Campus che inventa traiettorie imprevedibili nella mappa
spaziale che ha costruito con inconfondibile rigore progettuale e
formale.
Inaugurazione: Mercoledì 9 maggio 2007-05-02 ore 12.00
Biblioteca dell’Accademia di Brera
Via Brera 28 Milano