Palazzo Venezia
San Pietro a Patierno (NA)
Piazza Guarino

Horror Vacui
dal 11/5/2007 al 30/5/2007
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Segnalato da

Marianna Agliottone




 
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11/5/2007

Horror Vacui

Palazzo Venezia , San Pietro a Patierno (NA)

Gli artisti Cyop+Kaf, Giuseppe Fontanella, Donatella Guarino e Salvatore Manzi agiscono in settori apparentemente distanti - i graffiti la musica, la scultura, la videoarte - ma li accomuna un profondo senso di appartenenza alle proprie radici.


comunicato stampa

Cyop+Kaf, Giuseppe Fontanella, Donatella Guarino e Salvatore Manzi

A cura di Marianna Agliottone

La possibilità dell'esistenza del vuoto era stata risolutamente negata da Aristotele nella sua Fisica, che dominò quasi incontrastata fino a metà del secolo XVII. La fisica pienista di Aristotele stimolò nel Medioevo l'elaborazione e la progressiva affermazione della teoria dell'orrore del vuoto da parte della natura. La teoria della ripugnanza al vuoto, che avrebbe indotto la natura ad impedire in ogni modo che il vuoto si potesse produrre era utilizzata per spiegare numerosi fenomeni, come il funzionamento delle pompe o dei sifoni: l'ascesa dell'acqua mediante tali dispositivi veniva infatti interpretata come un'azione compiuta dalla natura per impedire che, a seguito dell'aspirazione, si verificasse il vuoto.

La definitiva messa in crisi della teoria dell'horror vacui - che era già stata discussa, ma senza argomenti conclusivi, da numerosi autori costituisce uno dei grandi meriti di un discepolo di Galileo, Evangelista Torricelli. In un celeberrimo e straordinariamente semplice esperimento, compiuto a Firenze nella primavera del 1644, Torricelli mostrò infatti non solo che la natura non aborriva il vuoto, ma che era semplicissimo realizzarlo. “Horror Vacui” è un’ indagine sul vuoto, promossa dall’Associazione Piazza Guarino e sostenuta dal patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli (Assessorato alla cultura), una analisi sui confini esistenziali e sociali del vuoto, è la paura del vuoto. Il vuoto personale, ideale, istituzionale, filosofico, il bluvertigo, l’inconsapevolezza di precipitare, la vertigine del vuoto. Fare vuoto non è svuotare i propri diritti ma ritrovarli nel bene comune, l’arte è l’oscillare dal vuoto al pieno. L’artista è chiamato a comunicare, a chiamare a se l’altro.

E’ oggi in gioco la sua funzione sociale, la sua identità politica ed intellettuale. “Horror Vacui” ha scelto una piazza vuota, un contenitore desolato, un quartiere pieno ma invisibile. Gli artisti Cyop+Kaf, Giuseppe Fontanella, Donatella Guarino e Salvatore Manzi agiscono in settori apparentemente distanti, il wraiterismo, la musica, la scultura, la videoarte, eppure un profondo senso di appartenenza alle proprie radici li tiene insieme. La loro mission culturale si tesse in una fitta ricerca estetica e politica della condizione sociale. Horror Vacui risulta un evento di straordinario interesse perché gli artisti esporranno un lavoro comune, una stratificazione affascinante di molteplici contaminazioni, un percorso di sovrapposizioni e di attraversamenti, un vero e proprio esperimento sul vuoto. Il vuoto già esiste, l’horror vacui è un’occasione per accorgersene.

La sala espositiva privilegiata di Cyop+Kaf è la città; il loro pubblico è, in gran parte, quella umanità che questo sistema sembra aver amputato dalla propria coscienza. Cyop e Kaf rifiutano qualunque etichetta, ma hanno intuito che nel sistema dell’arte contemporaneo, esiste un livello di accoglienza tale da farli sentire a proprio agio. Giuseppe Fontanella è uno dei musicisti più interessanti del panorama napoletano, chitarrista dei 24 Grana, intellettuale militante e produttore musicale. Fontanella è il co/fondatore dell’ etichetta indipendente “Octopus”. La frequente contaminazione con le arti visive lo rende un artista eclettico e sorprendente, suggestive le sue ambientazioni sonore. Donatella Guarino attraverso la scultura propone al pubblico una giovane emotività femminile, la vicinanza agli ambienti della musica contemporanea rendono la sua ricerca aperta a continue sollecitazioni, interessanti gli inserti performativi e la fluidità delle molteplici soluzioni plastiche. Salvatore Manzi lavora prevalentemente con il video, attraverso brevi proiezioni, video happening , porta alla ribalta la condizione degli uomini sotto ogni latitudine. L’indagine spirituale dell’essere umano, l’alienazione dell’uomo contemporaneo, sono tematiche che traduce in immagini ironiche, poetiche e talvolta crudeli. Manzi colpisce il fruitore attraverso messaggi semplici, già immagazzinati, icone subliminali del simultaneo.

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Ingresso libero

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