Ad ogni opera di Hristina Andreeva si contrappone la solida e muta presenza ascetica delle installazioni di Isabella Nurigiani che si prefiggono l'intento di ostacolare l'occhio dello spettatore ma finiscono per dominare lo spazio.
Hristina Andreeva ed Isabella Nurigiani
a cura di Micol Di Veroli
Martedì 15 maggio dalle ore 18:00 negli spazi della galleria Studio Tiepolo 38 verrà
presentata la mostra Frammenti, doppia personale di Hristina Andreeva ed Isabella
Nurigiani a cura di Micol Di Veroli.
Hristina Andreeva e Isabella Nurigiani con la mostra "Frammenti" intendono alterare
i nostri sensi visivi con aberrazioni materiche ed ostacoli rivelatori, dimostrando
quanto i canonici modi di rappresentazione dello spazio siano solamente degli
espedienti di realizzazione dell'immagine con i quali si riproduce ciò che si è
abituati a vedere e non ciò che realmente si vede. Al di là delle limitazioni
imposte dalla cultura e dalle consuetudini, ogni opera aiuta a comprender quanto la
prospettiva non sia il sistema naturale della visione, ma un sistema concettuale
attorno a cui ruotano gli oggetti nella loro forma essenziale.
Ad ogni opera di Hristina Andreeva si contrappone la solida e muta presenza ascetica
delle installazioni di Isabella Nurigiani che si prefiggono l'intento di ostacolare,
di porre una diga innanzi all'occhio dello spettatore ma finiscono per dominare lo
spazio con le loro eleganti forme, mentre giocano a completarsi e completar
prodigiosamente la minimale perfezione estetica dell'artista bulgara.
Frammenti è la tangibile prova della grandezza dell'arte che sopravvive all'intento
della sua stessa creazione, mutando in nuove forme e significati al cangiar della
propria percezione visiva. Ed anche se ogni opera rappresenta un organismo concepito
per esistere unico e distinto esso può esser completato, alterato, ampliato da un
ulteriore impeto creativo che nuova lucentezza gli dona.
Hristina Andreeva è inoltre attiva nel campo dell'architettura lavoro che si accosta
perfettamente alla sua ricerca artistica. "Segmenti", Libreria "Sacs", Roma;
"Bianco", Showroom "Duro", Roma; MaterialMente, Opera caffè, Roma.
Isabella Nurigiani, diplomata in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di
Roma.Vive e lavora a Roma.
La visione è il presupposto indispensabile per una lettura obiettiva o simbolica di
qualsiasi oggetto, sia esso legato alla ricerca artistica o a quella meramente
funzionale. La segmentazione della percezione di un oggetto, l'impedimento di una
sua naturale assimilazione binoculare altera il senso estetico dell'opera d'arte,
esautorandola ed al tempo stesso investendola di un nuovo potere concettuale:
l'enigma simbolico della visione. Ciò che non è perfettamente visibile genera una
curiosità morbosa, un sentimento di esplorazione legato alla volontà di costruire
immagini allegoriche differenti delle relazioni fisiche fra gli oggetti e la loro
disposizione nello spazio.
Hristina Andreeva e Isabella Nurigiani con la mostra "Frammenti" intendono alterare
i nostri sensi visivi con aberrazioni materiche ed ostacoli rivelatori, dimostrando
quanto i canonici modi di rappresentazione dello spazio siano solamente degli
espedienti di realizzazione dell'immagine con i quali si riproduce ciò che si è
abituati a vedere e non ciò che realmente si vede. Al di là delle limitazioni
imposte dalla cultura e dalle consuetudini, ogni opera aiuta a comprender quanto la
prospettiva non sia il sistema naturale della visione, ma un sistema concettuale
attorno a cui ruotano gli oggetti nella loro forma essenziale.
Hristina Andreeva crea forme che emergono dalla sostanza della materia stessa, linee
e increspature ed ancora fratture ton sur ton le quali sembrano misteriosamente
accostarsi alle repentine sterzate di armonia delle partiture di Karlheinz
Stockhausen. Paesaggi dell'inconscio che rappresentano la memoria stessa mentre le
azioni, i ricordi ed il tempo la incidono in maniera irreversibile scoprendone le
ferite, gli avvallamenti od i dolci pendii tra fili di garza e ruvido intonaco.
Legno e carta bruciata si sommano sulle superfici, descrivendo forme consone le
quali si gettano in rapide apnee che ne trasfigurano le sembianze sino a distorcerne
l'insito significato. Il bianco si estende su tutto come un impalpabile manto, una
benefica e consolatoria aurora boreale privata dei suoi cangianti toni.
Ad ogni opera si contrappone la solida e muta presenza ascetica delle installazioni
di Isabella Nurigiani che si prefiggono l'intento di ostacolare, di porre una diga
innanzi all'occhio dello spettatore ma finiscono per dominare lo spazio con le loro
eleganti forme, mentre giocano a completarsi e completar prodigiosamente la minimale
perfezione estetica dell'artista bulgara.
Isabella Nurigiani piega la materia al suo volere, si inserisce in movimenti
rettilinei imponendo morbide curve che formano foreste di ferro intaccate da
rabbiose corrosioni. Flore metalliche attraverso le quali guardare nuove
prospettive, buchi della serratura nelle porte della percezione ove si attua
un'inaspettata esplosione dei piani. Fili languidamente eretti che se osservati
attentamente sembrano vibrar toccandosi e baciandosi, generando dissonanze
orchestrali nelle quali riemerge il rigore formale della scena del Woyzeck che
ascolta il vento nel campo di papaveri nel capolavoro cinematografico di Werner
Herzog. Nel severo impasto di forme il grigio si tinge di toni aspri e caustici
mentre una marcia di esseri antropomorfi mostra con orgoglio le proprie saldature,
simbolo estremo ed accentuato di una caduca unione delle forme.
"Frammenti" è la tangibile prova della grandezza dell'arte che sopravvive
all'intento della sua stessa creazione, mutando in nuove forme e significati al
cangiar della propria percezione visiva. Ed anche se ogni opera rappresenta un
organismo concepito per esistere unico e distinto esso può esser completato,
alterato, ampliato da un ulteriore impeto creativo che nuova lucentezza gli dona.
Vernissage: martedì 15 maggio dalle ore 18
Studio Tiepolo 38
Via Giovanni Battista Tiepolo 38 - Roma
Ingresso libero