Fondazione D'Ars Oscar Signorini Onlus
La vittoria del colore. L'artista rappresenta nelle sue tele il sentimento di liberta', di passione, di voglia e desiderio di uscire dagli schemi che ci impone la vita. A cura di Cristina Trivellin.
La vittoria del colore
A cura di Cristina Trivellin
Se si volesse individuare una parola che possa immediatamente dare un'immagine
dell'opera di Filippo Maconi, quella potrebbe essere "esplosione". Esplosione dove
il colore affiora vittorioso come da un conflitto di forze, gesti, materie. Colore
steso attraverso intuizioni operative insolite come l'uso del compressore, che
soffia ed espande, la spugna che raggruma, il ramo di pino che solca rapide
striature, la spazzola dei capelli che permette gestualità istintive, primarie. Sono
opere non precedute da fasi di meditazione, perché il tempo del pensare si contrae
in quello dell'esecuzione: è una meditazione in media res, che si attua nel fare,
nell'usare tutto il proprio essere raccontato nello spazio di una tela. Smalti,
spruzzi, corde, veli, spirali, che si edificano da uno o più centri pulsanti, come
vibrazioni catturate nel cosmo contratte in vortici di energia.
Ricorre
l'evocazione del sole (Sole graffiato, Sole dorato) così come nelle rappresentazioni
attraverso la materia e l'uso della polvere dorata, che conferisce luce e che ancora
rimarca la dirompente esplosione che avviene nei territorii occupati dall'artista.
Filippo sente la necessità dell'impatto, cerca la forza gravitazionale che attiri lo
sguardo di chi osserva: é il suo personale "inno alla gioia". Prendendo esempio dal
microcosmo, pare di osservare una particella incontenibile che vaga in più orbite,
con la curiosa inquietudine di voler perlustrare ognuna di esse, per comprendere
tutto ciò che gli è concesso comprendere. Colpisce la spontaneità di Maconi, la sua
immediatezza e lo sperimentare scevro da ogni scelta opportunistica; il privilegiare
l'aspetto esecutivo rispetto a riflessioni filosofiche o poetiche, come se ciò che
conta davvero fosse proprio lì, nel manipolare, nell'intingere un rametto di pino
nel colore e stenderlo in modo del tutto casuale sulla tela in attesa di prendere
velocità, di prendere vita. Una vita catturata nel suo scorrere, con i gorghi che
inghiottono, con le contraddizioni le bruttezze e le meraviglie di ogni esistenza.
Sembra che Filippo Maconi sia attratto solo da ciò che non sta fermo, che si trova
in continuo divenire, nel sistema di energie cosmiche dove "una farfalla batte le
ali a Pechino e si scatena un uragano a New York". E' tutto un brulicare, quindi,
uno sbocciare di fiori macroscopici (Buchi fioriti, materia in espansione), un
delirio di colori che in quell'accumularsi fino quasi a sporcarsi, paiono talvolta
provare a rinunciare al potere seduttivo dell"'esteticamente corretto" per andare un
po' sottopelle, sollecitando sensazioni più endogene, più intime.
Filippo Maconi attinge alla propria vena produttiva con la freschezza e l'ingenuità
dell'autodidatta, del professionista serio e tranquillo che ha come "lato oscuro" la
felice ed entusiasmante trasgressione della pittura. (Cristina Trivellin, aprile
2007)
Filippo Maconi nasce a Milano nel 1966. Geometra, libero professionista, possiede
uno studio di progettazione edile in Besozzo, provincia di Varese, dove svolge la
sua attività principale. Da un paio d'anni a questa parte circa, in modo intenso e
del tutto speciale, si sta dedicando alla pittura astratta.
Ciò che Filippo rappresenta nelle sue tele è un sentimento di libertà, di passione,
di voglia e desiderio di uscire dagli schemi che ci impone la vita, l'energia che ha
dentro esplode attraverso i colori e l'impeto con cui vengono impresse le sue tele.
Info artista: http://www.filippomaconi.com - e-mail: mac-geo@libero.it
Organizzazione: FondazioneD'Ars-Oscar Signorini onlus Milano
tel. 02 860290 email: dars@email.it
Con il Patrocinio del Comune di Certaldo
Palazzo Giannozzi
Via Boccaccio, 35 - Certaldo (FI)
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00