Nella sala superiore della galleria e' allestito un 'Round', costituito da una dinamica di rette, delineate fra le pareti della galleria attraverso l'uso di corde in cotone tese a costruire un ideale spazio sacrale. Nella sala inferiore oli e acquarelli recenti.
Lineare
La galleria Il Ponte continua la stagione espositiva con una personale dedicata all’artista Mimmo Roselli. In questa occasione, che si sviluppa in contemporanea con il progetto espositivo nel giardino ed in alcune sale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Roselli sigla un significativo intervento nella sala superiore della galleria con la realizzazione di un Round, costituito da una dinamica di rette, delineate fra le pareti della galleria attraverso l’uso di corde in cotone tese a costruire un ideale spazio “sacrale”. Tali tracciati occupano l’intero volume, muovendosi dentro e fuori dal muro in una relazione triangolare (triangolo come «…segno, luogo del contatto, dello scambio culturale tra gli uomini…»). La lunghezza del Round, data la forma allungata della galleria, rivela una stretta relazione tra direzionalità dello spazio e forza visiva delle linee in esso contenute.
Lineare è ‘quasi verbo’ che l’artista trae dalla parola “linea” come azione riconducibile al significato di attraversare lo spazio o una superficie con delle linee, ma anche nell’accezione di aggettivo, che ha a che fare con puro, coerente, retto.
Nella sala inferiore, si presentano oli e acquarelli recenti, dove linee vibranti di sentimento, precise e indeterminate ad un tempo, «…limitazioni, partizioni, tracce di azione, rimandi ad una situazione o ad un paesaggio…» attraversano la superficie quadrata dell’opera, concepita come «…luogo del vivere dell’uomo, forma della casa... e virtualmente definiscono il significato di uno spazio visivo».
Nota biografica
Mimmo Roselli nasce a Roma nel 1952 e all’età di dieci anni si trasferisce a Firenze, dove vive e lavora.
Nella seconda metà degli anni Sessanta compie gli studi classici al Liceo Michelangiolo e al medesimo tempo entra nello studio dello scultore Vanni Cortecci, la cui conoscenza lo porta a dedicarsi alla pittura (mezzo tra le sue prime esperienze espressive, già adottato ad undici anni impostando sulla tela dei paesaggi, suo grande interesse) e alla scultura, sviluppando il tema “Uomo e società” che sarà basilare per il suo percorso d’artista.
Dagli anni Settanta - nei primi dei quali si annovera la sua prima personale in territorio fiorentino - alla metà degli anni Ottanta frequenta studi all’Università e all’Accademia, in particolare il corso del disegno del Nudo; realizza la serie “Le acque - La terra” (1974-84) dove la materia pittorica si avvale di un colore molto diluito, tenue, vicino alla trasparenza, distribuito in poche pennellate attraverso stratificazioni di velature che vanno a caratterizzare la superficie spesso nelle tonalità del rosa, azzurro e giallo dorato alla maniera del Beato Angelico e con rimandi - in quanto sensibile all’antico - alla tecnica dell’affresco di tradizione toscana.
Nella seconda metà degli anni Ottanta lavora anche a Venezia sviluppando un rapporto con la cultura orientale, relativo in particolar modo al valore del “vuoto” con la serie pittorica “Il vuoto-il pieno” : vuoto di spazio, vuoto di materia caratterizzano le sue tele dove lo stesso spazio rimanda ad un modus mentale, di potenza meditativa. Nel 1986 espone a “Il Traghetto”.
Per Roselli, che fa proprio il pensiero di una valenza morale dell’arte, il potere ed il dovere dell’artista attraverso l’arte di operare sulla “coscienza”, questi sono anni molto significativi per l’immensa esperienza umana che connota e connoterà la sua vita d’artista venendo a contatto con realtà sociali marginali al limite dell’umano riscontrate nei frequenti viaggi in Sud America (dal 1985), soprattutto Bolivia e Brasile, dove non solo manifesta il proprio lavoro esponendo ma anche svolge azione di volontariato e cooperazione internazionale.
Dà mano alla serie “Borderline” analizzando il concetto di “confine”, confine del vuoto, segno e fondo: «…quello che sta sul confine è caratterizzato da estrema instabilità e possiede una capacità, la forza del cambiamento».
La fine del decennio lo vede dedicarsi con continuità alla realizzazione di una serie di esposizioni che hanno luogo non solo in Europa - Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania - ma anche in America, soprattutto Latina - Bolivia, Brasile, Argentina, Venezuela.
La mostra a Stuttgart (dove conosce l’artista Herbert Mehler) del 1988 alla Bund Deutscher Kunstler Galerie suggella un rapporto molto saldo con la cultura e la nazione tedesca che riconosce fortemente la qualità della sua ricerca, la sua contemporaneità. Mentre sia in America che in Italia si dedica alla pittura murale operando insieme ad una collettività di persone in maniera interattiva, rendendosi promotore di un messaggio sociale con la creazione e fruizione della stessa opera artistica. E’ da ricordare il suo lavoro presso una delle Comunità Guaranì in Bolivia (1988) con “Ascensione”; presso la Comunità della Favela di S. Marta, a Rio de Janeiro (Brasile, 1991) con “Por uma favela”; in Italia presso la Comunità di anziani a Villa Solaria a Sesto Fiorentino (Firenze, 1992) con “Flussi d’incontro”.
Roselli da sempre si confronta internazionalmente viaggiando e affrontando mete lontane per il desiderio di dialogo e scambio con le più disparate comunità e culture, cercando di penetrare in profondità anche le abitudini popolari. Non a caso per esempio le sue attività e pratiche artistiche nelle favelas brasiliane sono prova e servono a stabilire delle relazioni, a mostrare delle strade, dei possibili percorsi.
Dalla metà degli anni Novanta ai primi del nuovo secolo il suo iter d’artista si impreziosisce sempre più di progetti, di conoscenze con artisti dei più diversi paesi, di viaggi e di attività non solo pratiche ma anche teoriche. Si interessa molto del rapporto “Arte e Ospedale” che affronta direttamente con progetti di intervento artistico, curando simposi internazionali e pubblicazioni (come il succitato virgolettato, tenutosi a Firenze nel 1998, ed. Gli Ori) tenendo seminari e conferenze in molte città americane (si citi “Arte visiva e Ospedali”, La Paz, New York , Buenos Aires)
Ideatore del progetto “Artisti in viaggio”, artisti internazionali negli studi (1994, Bagno a Ripoli, Firenze), conosce successivamente gli artisti newyorkesi Michael Goldberg e Lynn Umlauff – che frequenterà più tardi a New York (’99) – il danese Paul Gernes e alcuni degli artisti argentini più influenti (tra i quali Guillermo Roux, Felipe Noè, Polesello) tenendo nel 1996 la sua prima personale a Buenos Aires alla Galeria Arte por Arte.
E’ stato presente nelle più importanti fiere d’arte (Colonia, Chicago, Basilea) e si svolgono in maniera costante le sue esposizioni personali e collettive in gallerie e Musei, in città europee e non, come Schaffausen (Svizzera, Kunstverein Vebikus, 1992), Praga (Gallerie Novà Sin; Gema, 1993; Galerie Bayer & Bayer e Galerie 9, 2005), San Francisco (Cobra Fine Art, 1995), Lake Worth (Florida, Museum of Contemporary Art, 1997), Monaco (Kunstbunker Tumulka, 1998-99), Hyvinkaa (Finlandia, Contemporary Art Museum, 1999), La Paz (Bolivia, Museo Nazionale di Arte, 2001), Heidelberg (Germania, Kunstverein, 2002), New York (Chelsea Art Museum, 2002), Lodz ( Polonia, I Biennale, 2004), Berndorf (Vienna, Museum Arterra; Kunsthistorishe Museum, 2005), Nicosia (Cipro, Artosfoundation, 2006), Firenze (Galleria Il Ponte; Museo Archeologico, 2007), confermando quanto Mimmo Roselli abbia tenuto e tenga tuttora a confrontarsi sempre più su un piano internazionale.
CATALOGO: f.to 30x21,5 cm, 50 pag., 18 tav. riprodotte a colori e in bianconero. Testi di
Bruno Corà, Robert Morgan, nota biografica di Susanna Fabiani. Edizioni Il Ponte Firenze.
Inaugurazione: venerdì 18 maggio 2007, ore 18.30
Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42/b - Firenze
Orario: 16/19.30 – chiuso sabato e festivi
Ingresso libero