Mostra archeologica in due sezioni sulle testimonianze paleocristiane nei siti archeologici siciliani. Un ponte ideale tra Sicilia e Tunisia alla ricerca di radici comuni: che e' facile rintracciare in epoca paleocristiana, quando gli artigiani africani attraversavano il Mediterraneo per lavorare sui mosaici delle ville romane. Tra gli oggetti esposti reperti, epigrafi, iscrizioni funerarie, documenti, lucerne.
Due mostre archeologiche
Venerdì 18 maggio al Museo del Bardo di Tunisi si inaugura la grande mostra archeologica, "Sur le traces du Christianisme antique en Sicile et en Tunisie", organizzata dal Museo con la Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Il giorno successivo, 19 maggio, a Palazzo Dar Bach Hamba, sede dalle Orestiadi, sempre a Tunisi, si inaugura una seconda sezione documentaria e fotografica della mostra sulle testimonianze paleocristiane nei siti archeologici siciliani.
Il Museo del Bardo apre per la prima volta al pubblico i suoi magazzini, traboccanti di reperti mai esposti prima. Il tutto fa parte di un progetto molto ampio di restauro e sistemazione delle sale – di cui questa mostra è soltanto un assaggio - che porterà a comporre la nuova sezione dedicata all'arte paleocristiana.
L'attuale dipartimento delle antichità cristiane è sistemato al pianterreno e lungo le pareti della scalinata che conduce al primo piano. La sala principale corrisponde a una sezione dell'antico Driba du Palais- Kasr El Badii: la sua originalità è data da una controsoffittatura con volte a crociera, che imita le coperture dei tetti di alcune chiese antiche. I mosaici sono disposti sulle pareti, raggruppati per serie, in base alla loro provenienza.
In linea generale provengono dagli scavi di monumenti cristiani in Tunisia, effettuati tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo dalla Direzione delle antichità e delle arti o dai militari francesi di guarnigione sul territorio tunisino. L'iconografia è abbastanza stereotipata, con decorazioni figurate o geometriche: sono serviti a lastricare i pavimenti di chiese ed edifici annessi o anche per ricoprire le tombe dei fedeli poste ad sanctos solitamente nei luoghi di culto cristiano.
Ma questo percorso museale risulta poco soddisfacente, poiché non fa luce sulle tracce del cristianesimo in Tunisia. Da qui l'esigenza di una nuova sistemazione che comprenderà la sala attuale del dipartimento cristiano, quella di Bulla Regia e le attuali riserve - antiche scuderie del palazzo, che ospitano, dagli anni Cinquanta, una mostra permanente di materiale archeologico tardivo proveniente da scoperte a cavallo tra gli anni '40 e ‘50. L'intero nuovo percorso – e di conseguenza questa mostra – ruota attorno alla fonte di Demna-Wadi Ksab inserita nel pavimento di uno degli alveoli.
L'aspetto religioso legato al Cristianesimo non sarà predominante nell'esposizione, considerata l'abbondanza di materiale del contesto profano e le testimonianze di vita quotidiana. Dai magazzini emergono il mosaico del Santo Sepolcro di Younga, l'iscrizione dei martiri della chiesa di Candidus e Adeodata di Haidra, la coppa di vetro dorato di Cartagine, la croce processionale della Chiesa di Alessandro di Bulla Regia, lo stampo eucaristico di Jebeniana, la pisside d'avorio di Younga e la base dell'altare con epigrafe della chiesa di Henchir Béghil a El Mahrine.
Dalle Soprintendenze di Palermo, Siracusa, Trapani e dai musei siciliani ("Salinas" di Palermo, Parco Archeologico della Valle dei Templi, "Paolo Orsi" e Palazzo Bellomo di Siracusa, "L.Bernabò Brea" di Lipari, Baglio Anselmi di Marsala) arrivano invece i reperti che documentano soprattutto la vita quotidiana nell'Isola nel periodo paleocristiano, oltre ad alcune iscrizioni funerarie ed epigrafi, netto esempio del lavoro delle maestranze africane: motivi ricorrenti, temi comuni e stili simili come nelle tre lucerne siracusane, esposte in mostra, prodotte in officine della Tunisia centrale e meridionale.
La sezione documentaria ospitata a Palazzo Dar Bach Hamba, sede tunisina delle Orestiadi di Gibellina, è invece composta dalle immagini dei diversi insediamenti e testimonianze siciliane del periodo paleocristiano: spiccano, tra le altre, le catacombe e gli affreschi Catacombe di S. Lucia, Vigna Cassia e S. Giovanni a Siracusa, affreschi dell'imponente complesso di catacombe di S. Lucia, Vigna Cassia e S. Giovanni a Siracusa, la necropoli e i mosaici della via Dottor Consoli e della basilica bizantina di Catania, i mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina, le catacombe di Villagrazia di Carini, con pitture in situ, e la catacomba di Porta D'Ossuna.
Un ponte ideale tra Sicilia e Tunisia alla ricerca di radici comuni: che è facile rintracciare in epoca paleocristiana, quando gli artigiani africani attraversavano il Mediterraneo per lavorare sui mosaici delle ville romane. Reperti e suppellettili testimoniano matrici e disegni uguali, spesso ispirazioni simili. La Fondazione Orestiadi di Gibellina, nell'ambito delle proprie attività culturali, ha proposto al Museo del Bardo di Tunisi un progetto sull'arte Paleocristiana tra Tunisia e Sicilia a partire dal ricchissimo patrimonio conservato nei rispettivi musei.
La proposta è stata accolta con entusiasmo, oltre che dalla direzione del Bardo, anche dal Ministero della Cultura tunisino: è nata così, col supporto di un comitato scientifico che unisce studiosi dei due Paesi, "Sur les traces du Christianisme antique en Sicile et en Tunisie", straordinaria esposizione che si inaugura venerdì 18 maggio al Bardo (ore 17) dove arriverà una selezione di reperti paleocristiani provenienti dai musei siciliani, che completeranno il percorso espositivo del museo tunisino sullo stesso periodo. Non solo, il Bardo esporrà per la prima volta reperti e suppellettili finora conservati nei suoi inesauribili magazzini.
Una sezione documentaria e fotografica sui principali siti archeologici paleocristiani in Sicilia sarà invece inaugurata sabato 19 maggio (ore 16) al palazzo Dar Bach Hamba, sede delle Orestiadi, nel cuore della medina tunisina.
Le mostre saranno inaugurate da S.E. M. Mohamed Aziz Ben Achour, Ministro per la Cultura e la Salvaguardia del Patrimonio della Repubblica di Tunisia e dal senatore Ludovico Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi.
Le due mostre, inserite nel programma di manifestazioni per il 50° anniversario della Costituzione della Repubblica della Tunisia, sono direttamente promosse dall'Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Sicilia, con il patrocinio del Ministero della Cultura della Tunisia e dell'Ambasciata d'Italia a Tunisi. Il manifesto è stato creato da Mimmo Paladino. Sarà pubblicato un quaderno con contributi, tra gli altri, del direttore del Museo del Bardo, Tahar Ghalia, di Franco Cardini e dell'on. Giulio Andreotti.
Ufficio stampa:
Fondazione Orestiadi
Simonetta Trovato
email: simonettatrovato@libero.it
http://www.fondazione.orestiadi.it
Musee National Du Bardo
2000 Le Bardo - Tunisi
Orari: 9-17
Biglietto: 6 dinari
http://www.di.com.tn/museebardo
Palais Dar Bach Hamba
Rue Bach Hamba, 9 - Tunis
Orari: 9-17
Biglietto: 1 euro (1,600 dinari)