Ilaria Mugnaini offre una personale rappresentazione pittorica degli occhi. Le quindici immagini di Lorenzo Giordano, nascono invece da un lavoro d'archivio.
Ilaria Mugnaini - Eternity Instant
Saranno presentate le nuove opere di Ilaria Mugnaini con la sua personale ed originale rappresentazione degli occhi, dipinti talvolta aperti a visualizzare il primo piano dell'iride con i suoi magici riflessi, talvolta chiusi portando in evidenza e fermando nel tempo il battito delle ciglia che si trasforma in un istante di eternità.
Ilaria Mugnaini, nata a Montelupo F.no nel 1968, si é diplomata all'Istituto Statale d'Arte di Firenze. Negli anni novanta ha frequentato ed ha conseguito il diploma al ''Corso Libero del Nudo'' all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Da anni svolge l'attività di pittrice partecipando a varie manifestazioni del settore, attirando l'attenzione con commenti, critiche e recensioni soprattutto per le sue rappresentazioni dell'Occhio, di molte riviste operanti nel settore come Eco d'Arte Moderna, Praxis, Arte.
Si può nascere con due occhi che vedono o con due mani che sanno far vedere. Il primo è un caso generale e il secondo – un caso comune. L’uno non esclude l’altro! La Mugnaini fa parte di quell'élite di artisti che con tali attributi crea una cosiddetta “opera d’arte”.
Per Leonardo la pittura è la suprema tra le scienze, dove strumento fondamentale per il pittore è l'occhio, direttamente collegato con la mente, così per la Mugnaini la ''scienza della pittura'' si risolve nel processo che, mediante gli occhi, va dalla natura alla mente e, attraverso le mani, dalla mente alla pittura che diventa così un ''discorso mentale''... dove ''quell'occhio'' diventa specchio dell'anima.
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Lorenzo Giordano - E vidi lei, innescata, grondando, oh!
“Ogni pezzo asportato lascia un vuoto, dicevamo. Un vuoto, due vuoti, cinque vuoti, dieci vuoti…, crescevano in maniera ritmica, inesorabile, un giorno dietro l’altro, sommandosi l’uno all’altro in funzione di un bel nulla compatto.”. Questo passo, tratto dal libro “La Dismissione” di Ermanno Rea, sembra preannunciare il futuro non poi così lontano dell’ex parte a caldo delle acciaierie del ponente genovese che ci porta a riflettere sugli spazi, vuoti e non, delle industrie siderurgiche impiantate nei tessuti cittadini.
Le fotografie, scattate da Lorenzo Giordano a Cornigliano (Genova) tra Novembre 2006 e Gennaio 2007, si presentano accompagnate da letture di poesie dall’antologia “Mikrokosmos” recitate per l’occasione da Edoardo Sanguineti. L’artista, ispirato dai versi del poeta genovese, racconta atmosfere post industriali fruibili in uno stato di sub coscienza prodotto dall’ascolto di suggestioni elettroniche, quasi sfiorando avanguardie neolinguistiche visuali.
Le quindici immagini, che nascono da un lavoro d’archivio commissionato dal dipartimento di Archeologia Industriale dell’Università di Genova, trovano equilibrio tra le esposizioni permanenti del caffé letterario che diede i natali al futurismo in Italia.
Inaugurazione 17-20
Giubbe Rosse Caffe Storico Letterario
Piazza della Repubblica, 13/14r - Firenze
Ingresso libero