Il passato e' remoto anzi sara' sempre presente. Personale del giovane artista cinese. Sono presentate tre opere: una scultura, un video -proiettato su una lastra di marmo puro di Carrara incisa a bassorilievo- e un anello. Tre opere autonome e al tempo stesso collegate tra loro da un intreccio di figure archetipiche e mitiche che parlano il linguaggio universale dei simboli, dei miti delle favole. Progetto a cura di Sergio Risaliti.
Il passato e' remoto anzi sara' sempre presente
Un progetto di Sergio Risaliti
Una scultura, un video, un anello.
Il prossimo 19 maggio, presso la Galleria Nicola Ricci di Pietrasanta (LU), inaugura la personale di Yi Zhou, giovane artista cinese di cultura internazionale e di fama mondiale.
In occasione della mostra, realizzata su progetto di Sergio Risaliti, saranno presentate tre opere inedite: una scultura, un video- qui proiettato su una lastra di marmo puro di Carrara incisa a bassorilievo- e un anello.
Tre opere autonome e al tempo stesso collegate tra loro da un intreccio di figure archetipiche e mitiche: evocazioni di culture mediterranee e orientali, di storie cavalleresche, parlano il linguaggio universale dei simboli, dei miti delle favole.
Figure sempre presenti nel nostro immaginario, tornano da lunghi viaggi nel tempo e nello spazio, ponendoci interrogativi sulla durata della loro forza evocatrice, sulla loro eterna attualità, sulla temporalità.
Yi Zhou, nell’installazione presentata per questa importante occasione, pone l’accento su una rappresentazione del tempo circolare, una continua e infinita ripetizione di miti e leggende, di iconografie classiche. Il video, girato a Stromboli, è una vera e propria cosmogonia in cui sono sintetizzati i miti di Narciso, Medusa e Vulcano, e allo stesso tempo, un repertorio di figure e temi entrati a far parte della storia dell’arte moderna e contemporanea.
La fontana costruita dall’artista ricorda quelle dei codici medievali occidentali e delle miniature persiane: fonte della giovinezza e specchio di Narciso, al tempo stesso.
Un’operazione altamente poetica, in cui l’artista va oltre il semplice accostamento di citazioni occidentali e orientali: le opere di Yi Zhou nascono sempre dalla sintesi di esperienze culturali ed esistenziali, tecnologiche e spirituali molto complesse.
Nel lavoro di Yi Zhou, la capacità di fare uso della più sofisticata tecnologia multimediale si accompagna ad una lenta e paziente ricerca iconografica, alla riscoperta del mito e dei miti. Ma l’artista sembra capace di dimenticare tutto a memoria.
Lavora rielaborando i medium costruendosi in modo predeterminato e casuale, per l’occasione, griglie tematiche, cornici, regole.
Perché tutto resti semplicemente un gioco: un gioco di linguaggio e di tecnica, dove, come in un riflesso, si sprigionano poesia e bellezza. Fine ultimo dell’artista è la poesia col suo battito leggero e la sua fragile esistenza: un misterioso gioco tra forme e simboli, tra immagini e pensieri che provoca uno spostamento e uno spaesamento.
Yi Zhou è una giovanissima artista cinese che in pochi anni si è fatta conoscere a livello internazionale; ha vissuto molti anni in Italia, a Roma, e adesso vive tra Parigi e New York. Nel suo lavoro artistico sperimenta tutti i mezzi espressivi: dal video alla scultura, dall’animazione alla pittura, alla performance e alla musica.
Nella sua opera il mondo onirico e fiabesco orientale si accompagna ad un uso della tecnologia e della scienza che è estremamente sofisticato per qualità di ricerca e d’innovazione. A questi valori associa una cultura nomade e eclettica, che le viene dall’aver vissuto e frequentato mondi diversi: Pechino e Roma, Parigi e New York.
Negli ultimi lavori ha utilizzato Dante, la Divina Commedia, le Metamorfosi di Ovidio, le tragedie greche, la poesia di Baudelaire e quella di Eliot, ha guardato il mondo dell’arte antica e rinascimentale, quello del Seicento Olandese e il Romanticismo tedesco, storie, figure e paesaggi realmente conosciuti o immaginati, un universo di segni e di immagini che entra all’interno del suo immaginario e si ripresenta sotto altra veste.
I suoi lavori sono stati esposti (in collettive e personali) a Parigi, New York, Milano, Amsterdam e Pechino. Autentica star dell’arte contemporanea, le sono stati dedicati numerosi servizi dalle maggiori riviste internazionali: Vogue, Elle, Vanity Fair.
Le ultime opere presentate in Italia, su progetto di Sergio Risaliti, sono state: Three Cantos, un’installazione multimediale ispirata alla Divina Commedia che ha avuto luogo a Firenze, tra Piazza Signoria e Palazzo Vecchio, il 23 giugno 2006 e L’Amour et le Crane, una scultura in pietra lavica su base in marmo nero del Belgio ispirata a Baudelaire, associata ad un video con musiche di Marian Faithful, esposta a Quarter Relocated, Torino, in occasione dell’ ultima edizione di Artissima, nel novembre 2006.
Inaugurazione ore 18
Galleria Nicola Ricci
via del Marzocco 38 - Pietrasanta (LU)
Orario: da martedì a domenica; 16.00-20.00
Ingresso libero