E-voto. Un'opera site specific. Lo spazio espositivo perde i suoi connotati per trasformarsi in luogo di raccoglimento. Iconografie vecchie e nuove sono sublimate nel candore della maiolica e nell'essenzialita' della bicromia.
E-voto
a cura di Sara Montesello e Simone Ferrarini
A partire dal prossimo 19 maggio, fino al 3 giugno, l’associazione culturale Magazzini Criminali, con sede a Sassuolo, presenta una personale dell’artista sudcoreana Sunghe Oh.
“e-voto” è una rivisitazione in chiave contemporanea del concetto religioso di dono votivo. Nella nuova accezione proposta dall’artista l’oggetto devozionale viene a perdere ogni legame con aspetti mistici e sacrali per essere riproposto come pura forma di riferimento, nella sua peculiarità simbolica di ringraziamento intimistico e strettamente personale.
Sunghe Oh concepisce un’opera site specific in cui l’ambiente è parte integrante dell’intervento: lo spazio espositivo perde i suoi connotati abituali per trasformarsi in luogo di contemplazione e raccoglimento. Nuove iconografie si fondono con quelle tradizionali e, sublimate nel candore della maiolica bianca e nell’essenzialità della bicromia, illustrano le “grazie ricevute” dall’uomo dei nostri tempi.
Negli e-voto si concretizzano gli aspetti più edonistici, superficiali e venali della nostra società, la ricerca dell’omologazione e la paura della diversità.
La compassione, intesa come partecipazione, è il sentimento con cui l’artista si accosta a queste debolezze, riconoscendole come elementi imprescindibili dell’essere umano di cui è necessario prendere atto per poterli identificare e soppesare nel modo giusto.
I “piccoli difetti” dell’uomo, come li definisce Sunghe Oh, vengono coccolati e curati con attenzione nella realizzazione degli e-voto. Forme plastiche minute che rievocano bassorilievi medievali, esili figure fantastiche che ricordano le illustrazioni degli erbari e riproduzioni anatomiche dalle volumetrie rinascimentali convivono con eccessi decorativi barocchi, volti deformi ed espressioni strazianti dando vita a un equilibrio compositivo che diviene testimonianza della varietà della condizione umana.
L’atteggiamento con cui l’artista affronta queste tematiche è assolutamente acritico, non viene mosso un atto di accusa, bensì offerta la possibilità di cogliere aspetti comuni alla natura umana, eternamente presenti, ma spesso celati allo sguardo degli altri.
È una meditazione visiva in cui la figurazione assume una sorta di funzione catartica: l’osservatore si identifica con il soggetto rappresentato riconoscendo debolezze che gli sono proprie, ma, allo stesso tempo, prova sollievo nella presa di distanza da episodi non vissuti in prima persona, relativi a situazioni inventate, benché potenzialmente reali.
“e-voto” è, dunque, un’istantanea della natura umana scattata nella contingenza, sequenza iconografica delle fragilità materiali come si manifestano oggi. Dalla loro contemplazione nasce paradossalmente la consapevolezza che, nonostante tutto, una speranza di elevazione è ancora possibile poiché “un uomo che opera al di là della superficie delle cose, per quanto possa essere in errore, apre tuttavia la strada agli altri” (Edmund Burke, “Inchiesta sul Bello e il Sublime”, 1759).
Sunghe Oh è nata a Seoul nel 1968.
In Corea del Sud ha conseguito la laurea in Belle Arti presso l’Università di Seoul. Si è trasferita in Italia nel 1990, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e l’Accademia di Bella Arti di Bologna. Nel nostro Paese ha partecipato a diversi eventi artistici ed esposizioni personali tra cui: Giubileo 2000 a Roma, Premio Signorini a Milano, Specchio delle mie brame a Cesena, Oriente/Occidente a Bolzano, Punti di Vista Musei Civici di Reggio Emilia, WG’S. 9appartamentix11artisti e Vanitas Vitæ. Quattro artisti sulla pena di morte (in collaborazione con Amnesty International) a Reggio Emilia.
Nella sua ricerca artistica Sunghe Oh sperimenta diverse tecniche espressive, pur mantenendo come linguaggio privilegiato l’arte della ceramica. Quella perseguita dall’artista è una “ricerca senza fine” basata sul rapportarsi continuo tra la propria soggettività e la vasta gamma delle esperienze umane. L’arte diventa uno strumento di indagine del reale, le sue opere non cadono mai nel trascendente e si caratterizzano a livello formale per la convivenza costante di elementi figurativi e astratti.
Sunghe Oh vive e lavora a Reggio Emilia.
Opening: Sabato 19 maggio 2007, ore 19.00
Magazzini Criminali - Associazione Culturale
Via Gazzadi, 4 – Sassuolo (Mo)
Orari di apertura: sabato 10-12.30 e 16-19, domenica 10-13 e 16-19