Loft gallery
Corigliano Calabro (CS)
via Margherita, 47
0983 83703 FAX 0983 031052
WEB
Anna Romanello
dal 18/5/2007 al 18/6/2007
lunedi 16.30 - 20 martedi - sabato 10 - 13 / 16.30 - 20

Segnalato da

Angela Trimboli




 
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18/5/2007

Anna Romanello

Loft gallery, Corigliano Calabro (CS)

Pittura. L'artista, nomade da sempre, costruisce la sua ricerca artistica proprio su questa strana irrequietezza del proprio Io, che la avvicina a Bruce Chatwin.


comunicato stampa

Tentative d'évasion

A cura di Angela Trimboli

La nostra è un’epoca che ha fatto del viaggio un’icona laica: viaggio come fuga, viaggio come spostamento reale, viaggio come percorso virtuale, viaggio come emozione interiore, viaggio come migrazione dolorosa. Forse è la natura stessa dell’uomo a fondarsi sullo spostamento e l’essere nomade è in qualche modo la condizione privilegiata dell’artista, che ci ricorda come il movimento non è solo fisico ma anche ripiegamento intimo, psichico, dove l’opera d’arte diventa meta ultima di un processo dinamico. E allora la domanda di Chatwin, grande viaggiatore: perché gli uomini vanno girovagando invece di starsene fermi? (Bruce Chatwin, Anatomia dell’Irrequietezza, Milano, 1996) può trovare un suo senso nell’opera di Anna Romanello, che del viaggio ha fatto l’elemento qualificante della sua ricerca.

Bruce Chatwin ha costruito la propria biografia sull’insofferenza alla stanzialità: il primo capitolo dell’Anatomia dell’Irrequietezza, dal titolo significativo Horreur du domicile rivendica l’urgenza di muoversi in luoghi aperti, di spostarsi, di fuoriuscire da quella insofferenza al restare, già proclamata da Seneca quando dichiarava la necessità di risolvere la propria angoscia esistenziale prima di affrontare un viaggio. Anche Anna Romanello, nomade da sempre, (è nata a Corigliano in Calabria si sposta e vive fin da giovanissima fra Milano, Parigi e Roma) costruisce la sua ricerca artistica proprio su questa strana irrequietezza del proprio Io. Il viaggio di Anna, però, non è insofferenza, non è doloroso distacco o allontanamento necessario: è curiosità di esplorare le infinite possibilità del reale, scandagliare senza la consueta retorica gli anfratti remoti dei luoghi, sperimentando al contempo tecniche diverse.

Il suo essere nomade significa anche nomadismo di tecniche. Alle prime sperimentazioni pittoriche della fine degli anni ’70, dove emergono i suoi debiti nei confronti dell’Informale, si contrappongono le ricerche grafiche iniziate a Parigi nell’Atelier 17 di S.W. Hayter, che le ha consentito di rielaborare un linguaggio artistico assolutamente originale e innovativo, ancora oggi in continua sperimentazione. E il suo lavoro negli ultimi anni si è concentrato in particolare sull’osservazione di luoghi, sottratti alla loro forma storica e codificata.
Tiziana Musi

Loft Gallery
via Margherita 47 - Corigliano Calabro (CS)
Orario: lunedì 16.30 - 20 martedì – sabato 10 - 13 / 16.30 – 20
Ingresso libero

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