opere su tela e su carta 2000-2001. Senza la presunzione di capire e sistemare l'universo, lavora Michael Goldberg. Egli stesso scrive che "si e' tentati di credere che la pittura possa parlare di assoluti. Ma ho seri dubbi. Solo aspetti, frammenti o, meglio ancora, brevi bagliori di questi assoluti". Catalogo con introduzione di Flaminio Gualdoni
opere su tela e su carta
2000-2001
Senza la presunzione di capire e sistemare l'universo, lavora Michael
Goldberg. Egli stesso scrive che "si è tentati di credere che la
pittura possa parlare di assoluti. Ma ho seri dubbi. Solo aspetti,
frammenti o, meglio ancora, brevi bagliori di questi assoluti". Brevi
bagliori, come le sindoni straniate che Balzac racconta nel Capolavoro
sconosciuto, adottato da Dore Ashton a chiave d'accesso per una delle
migliori letture della vicenda della New York School.
Di quella stagione, eretta ormai apparato mitologico più di quanto
fosse negli auspici, Goldberg è stato d'altronde uno dei protagonisti.
Nello studio della Bowery che era stato di Rothko nascevano le sue
opere, fianco a fianco con altri "capolavori sconosciuti". Goldberg
prediligeva, come altri del resto, la carta. Per quella misura
fisiologica del tracciare, un tracciare cruciale assai più del
tracciato, per il quale, nell'orizzonte europeo, René de Solier diceva
di "biologie de l'acte d'écrire, peindre, dessiner", e per il quale
Goldberg stesso conia l'espressione sintetica "rapidità visiva della
mano": che invadeva e involveva la corporeità e le fluenze emotive
tutte dell'autore, e gli chiedeva insieme consapevolezze, un desiderare,
più che la forma, una formatività .(....)
Stralcio dal testo del catalogo Ed.Peccolo
Catalogo con introduzione di Flaminio Gualdoni
Inaugurazione sabato 1 settembre 2001 ore 16,30
orario: 10-1:3/16-20 festivi e lunedì chiuso
Galleria Peccolo, Piazza Repubblica 12, 57123 Livorno, tel/fax 0586-888509
http://www.raffo.3000.it
raffo.nita@tin.it