Antonella Morabito
Portage
Gabriele Ottino
Diego Scroppo
Hilario Isola
Matteo Norzi
Alessandro Biggio
Tonylight
Olga Gambari
Alessandra Menesini
Angela Rui
Nell'ambito del progetto nazionale di Gemine Muse, Torino propone un percorso che mette in relazione musei di armi antiche e opere di arte contemporanea. La curatrice Olga Gambari ha chiesto a un gruppo di artisti di confrontarsi con l'Armeria Reale di Torino e con l'Armeria del Castello di Racconigi, luoghi dove l'arma diventa un simbolo di narrazione culturale e sociale, un'icona politica ed estetica.
a cura di Olga Gambari
Dal 21 aprile al 1 luglio 2007 si svolgerà la quinta edizione di Gemine Muse, promossa da GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e CIDAC – Associazione tra le Città d’Arte e Cultura, in collaborazione con DARC – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La manifestazione ha l’obiettivo di promuovere i giovani artisti, e le loro migliori espressioni creative, attraverso un contatto con i “colleghi” del passato, e di valorizzare il patrimonio storico e artistico italiano. Quest’anno, la formula di Gemine Muse si rinnova. Il complesso e delicato rapporto tra le giovani generazioni creative e il patrimonio storico artistico, apre una nuova e originale stagione di ricerca circoscritta, in questa prima fase, alle sole città italiane. Gemine Muse 2007 proporrà, infatti, una serie di percorsi contemporanei sul tema, tracciati tra storia e arte, a cura dei protagonisti della rassegna.
Da nord a sud Gemine Muse presenterà un variegato “cartellone” tematico in cui alle mostre di opere contemporanee, ispirate ai capolavori del passato, si affiancheranno iniziative che spazieranno dalle arti visive alla musica, dal design al teatro, dalla scrittura alle performance. Una serie di eventi animerà, per tre mesi circa, 24 città italiane coinvolgendo in totale circa 140 artisti e 42 curatori.
La Città di Torino - Vice Direzione Generale Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali, Settore Arti Visive, Ufficio Creatività e Innovazione, in collaborazione con Regione Piemonte - Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo con Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, Castello di Racconigi e Armeria Reale di Torino presentano le opere di 9 artisti sul tema Le Armi del Potere.
Nell’ambito del progetto nazionale di Gemine Muse, Torino e il Piemonte propongono un percorso che mette in relazione musei di armi antiche e opere di arte contemporanea, dove il tema è quello del potere e delle sue armi. L’idea è di ragionare pertanto su “le armi del potere”, titolo del progetto stesso. La curatrice Olga Gambari ha chiesto a un gruppo di artisti di confrontarsi con l’Armeria Reale di Torino e con l’Armeria del Castello di Racconigi, luoghi dove l’arma diventa un simbolo di narrazione culturale e sociale, un’icona politica ed estetica.
Queste due armerie storiche, aperte per la prima volta all’incontro con l’arte contemporanea, diventano spazi in cui diversi giovani artisti italiani elaborano, con vari linguaggi, idee critiche sulle molte “armi” che il potere ha usato e usa nell’esercizio del suo essere. “Arma” diventa perciò una parola metaforica, che contiene al suo interno diverse accezioni di identità. Armi dalla natura aggressiva dichiarata e altre invece ambigue. oercizioni manifeste e altre subdole, legate allo scontro uomo a uomo, oppure alla neutralizzazione di intere masse attraverso scienza e tecnologia. Spade, fuoco, virus, ogn, media. Strategie di dominio.
Un viaggio nel potere politico, economico e culturale, che parte dal passato per arrivare al nostro mondo in corso. Ne sono nati lavori forti e incisivi, che si snodano come linee di lettura, spunti e riflessioni, per dialogare anche con il pubblico.
Gli artisti invitati sono:
Antonella Morabito
Portage (Enrico Gaido e Alessandra Lappano)
Gabriele Ottino e Diego Scroppo
Hilario Isola e Matteo Norzi
In riferimento agli scambi tra le varie città italiane partecipanti a Gemine Muse i torinesi Antonio La Grotta e Giorgio Rubbio sono andati rispettivamente a Cagliari grazie alla collaborazione del Comune e della Fondazione Bartoli-Felter per l’Arte, presso il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu e a Milano grazie alla collaborazione del Comune e della NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. A Racconigi invece sono presenti Alessandro Biggio di Cagliari a cura di Alessandra Menesini e Tonylight di Milano a cura di Angela Rui.
Nell’Armeria Reale di Torino Antonella Morabito presenta un autoscatto stampato su una grande lastra di plexiglas trasparente. Sembra un fantasma in una vetrina, con un morso d’acciaio che le immobilizza bocca e quindi voce, mentre intorno echeggia un singhiozzo, in una visualizzazione dell’umanità che subisce violenza e coercizione. Ridotta al silenzio. Matteo Norzi e Hilario Isola hanno scolpito una monumentale cassa da trasporto per uno dei destrieri della Galleria Beaumont.
Una scultura dove si fondono cavallo e cavaliere, per una sagoma che evoca un cavallo di Troia in legno. È un dono e un inganno insieme, una confezione che nasconde il contenuto, lo presenta diverso, come le motivazioni ufficiali che fanno scoppiare le guerre, come le mine che assomigliano a giocattoli. La Storia è sempre stata un’elaborazione narrativa della verità. I Portage, invece, formati dalla coppia Alessandra Lappano ed Enrico Gaido, presentano una performance, la cui scenografia rimane poi allestita come installazione, insieme al video dell’azione.
Analizzano la surreale e isterica tranquillità che tutti adottiamo, convivendo con un mondo in guerra, sotto casa come quel “lontano”, da dove arrivano le immagini dei telegiornali che accompagnano le nostre cene. Un mondo dominato comunque dalla violenza, dalla lucida follia di un vortice che travolge uomo e natura. Nell’Armeria del Castello di Racconigi Gabriele Ottino e Diego Scroppo elaborano una metafora della natura degenere spesso incarnata dalla ricerca scientifica, con laboratori dove la vita umana diventa l’obiettivo da colpire, tradita con cinica crudeltà nella sua debolezza organizza, al servizio dei poteri. Un’installazione con al centro una flebo, che scandisce lentamente gocce dall’assordante capacità detonante. Deflagrazioni come stille di veleno.
Alessandro Biggio raccoglie in teche d’acqua i ritratti di uomini ridotti al silenzio dalla censura, an\negati nella loro libertà di opinione e sguardo. Brillano solo i loro sguardi silenziosi, testimoni del pensiero. Tonylight, invece, usa la luce per simulare una società civile aggredita, che come prima emergenza si organizza per avere energia, sopravvivere al di là di geografie e ideologie.
Nel Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu di Cagliari Antonio La Grotta crea delle urne della memoria, come metafora concettuale del tempo che passa erodendo, fino all’ultima particella, anche il ricordo. Lati trasparenti e una foto sbiancata, giaciglio del nulla, come essenza di un passaggio vitale che non ha più nome, in un mondo in corso oppresso dall’horror vacui.
Nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano le figure di Giorgio Rubbio arrivano dalla classicità figurativa, sagome atemporali, delineate con grazia e precisione, dove al centro c’è l’uomo, quello, invece, sempre uguale, antico e contemporaneo. Sono esseri stagnanti, corpi che, nella riflessione, iniziano metamorfosi verso il mondo naturale e tecnologico.
L’edizione 2007 di Gemine Muse, inoltre, si avvarrà dello ‘sguardo inedito’ di Maurizio Maggiani “(…) sono cresciuto condizionato a riconoscere il gesto signorile e la sua bellezza ovunque ci fosse traccia di opera (…) perché ho visto e ho imparato che quel gesto è l’unico modo per salvare la mia vita dall’indecenza delle miserie, sono propenso a credere che se mai qualcosa potrà salvare questo Paese dalla sua miseria, dal degrado delle sue servitù, questo accadrà per mano di uomini di signorile decenza e dignità, che per questo saranno riconosciuti, per questo chiamati al loro gesto di costruttori di utile bellezza”.
Una testimonianza sulla funzione dell’arte e della bellezza volta a migliorare le nostre città, a rendere più vivibile il nostro presente, a progettare il nostro futuro, funzione a cui Gemine Muse intende contribuire. La manifestazione, infatti, ha anche l’obiettivo di creare scambi di giovani talenti tra le città che vi aderiscono, nella consapevolezza che la loro creatività e i loro stili di vita sono una ricchezza, in termini di innovazione, per un paese; e che le nostre città, con il loro apporto di storia, tradizione e arte, offrono un contesto unico di sperimentazione.
Gemine Muse 2007 è sostenuta da SEAT Pagine Gialle e da UniCredit Private Banking, entrambi in qualità di Main Sponsor, da Electa Mondadori che realizza la “mappa” e da Centostazioni che garantisce il supporto promozionale.
Città coinvolte: Asti, Bari, Biella, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Messina, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Provincia di Potenza, Prato, Roma, Provincia di Teramo, Torino, Trento, Venezia.
Immagine Isola e Norzi
Inaugurazione sabato 21 aprile 2007
Sedi:
Armeria Reale
Piazza Castello 191 – Torino
Tel. 011.5184358 – http://www.artito.arti.beniculturali.it
Castello di Racconigi
Via Morosini 3 – Racconigi (CN)
Tel. 0172 84005 – http://www.ilcastellodiracconigi.it