Maja Bajevic
Maja Beganovic
Pavel Braila
Mircea Cantor
Nemanja Cvijanovic
Nezaket Ekici
Nicu Ilfoveanu
Pravdoljub Ivanov
Sejla Kameric
Daniela Kostova
David Malijkovic
Adrian Paci
Tobijas Putrih
Anri Sala
Erzen Shkololli
son:DA
Milorad Mica Staicic
Jelena Tomasevic
Slavica Tosevska
Nikola Uzunovski
Gabriela Vanga
Vesna Vesic
Natalija Vujosevic
Ebru Ozsecen
Dobrila Denegri
Ludovico Pratesi
Balcani: metafore di cambiamento. Il titolo indica una condizione di perenne transito, un'identita' indefinita in continua oscillazione tra luoghi e tempi differenti, spesso contraddittori: e' quella vissuta dagli artisti delle ultime generazioni in quest'area. Le opere dei 24 artisti in mostra sono collocate simbolicamente all'interno delle celle nelle ex Carceri e costituiscono un insieme di idee, concetti, messaggi e denunce, espressi attraverso installazioni, fotografie, video o web.
Balcani: metafore di cambiamento
A cura di Dobrila Denegri, Ludovico Pratesi
Opere di 24 artisti contemporanei: Maja Bajevic, Maja Beganovic, Pavel Braila, Mircea Cantor, Nemanja Cvijanovic, Nezaket Ekici, Nicu Ilfoveanu, Pravdoljub Ivanov, Sejla Kameric, Daniela Kostova, David Malijkovic, Adrian Paci, Tobijas Putrih, Anri Sala, Erzen Shkololli, son:DA, Milorad Mica Staicic, Jelena Tomasevic, Slavica Tosevska, Nikola Uzunovski, Gabriela Vanga, Vesna Vesic, Natalija Vujosevic, Ebru Özseçen.
La mostra nasce dalla volontà di presentare una campionatura della condizione vissuta dagli artisti delle ultime generazioni nell’area dei Balcani, definita con il termine inglese "Inbetweeness". Uno status che indica una condizione di perenne transito, un’identità indefinita in continua oscillazione tra luoghi, tempi e spazi differenti, e spesso contraddittori.
Una situazione di perenne transitorietà vissuta dagli artisti sulla propria pelle, che li ha portati ad abbandonare tradizioni millenarie per abbracciare modalità espressive più attuali, come l’installazione, la fotografia, il video o il web, in grado di esprimere urgenze che non potevano più essere imprigionate nella condizione statica di un dipinto o di una scultura. I Balcani sono una terra di confine, dove da secoli si incontrano Oriente e Occidente, impegnati in un confronto troppo spesso tinto di sangue.
Oggi, nell’era della globalizzazione, i Balcani sono diventati la metafora di un cambiamento verso la definizione di un territorio ideale dove questi due mondi possano convivere in maniera pacifica.
Le opere dei ventiquattro artisti presenti in mostra, collocate simbolicamente all’interno delle celle nelle ex Carceri del Complesso di San Michele a Ripa, costituiscono un insieme di idee, concetti, messaggi e denunce in grado di annullare i confini fisici e simbolici dello spazio per comporre un nuovo territorio, all’insegna della libertà dell’arte.
Inbetweeness è la prima grande mostra in Italia sull'arte contemporanea dei Balcani e presenta la generazione emergente di artisti provenienti dai paesi di questa regione: Slovenia, Croazia, Bosnia e Herzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia, Albania, Bulgaria, Romania, Moldavia, Turchia. Inbetweeness si inserisce all'interno della Conferenza Internazionale organizzata dalla Banca Mondiale in cofinanziamento col Ministero degli Affari Esteri Cooperazione allo Sviluppo, YOUNG PEOPLE IN EASTERN EUROPE AND CENTRAL ASIA: FROM POLICY TO ACTION (21-24 Maggio 2007 - Radisson Hotel, Roma) ed è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La mostra è realizzata con il contributo di Space Italia, Fondazione Guastalla, Energie
Catalogo con testi a cura di Dobrila Denegri, Ludovico Pratesi, Hopefulmonster Editore
Ufficio stampa:
Novella Mirri
tel 06 32652596, fax 06 36001003 e
-mail ufficiostampa@novellamirri.it
Preview martedì 22 Maggio 2007, ore 12.30
ex Carceri del Complesso di San Michele a Ripa
via di San Michele, 18 - Roma