Volti attraverso Tokyo 1996. Fotografie in fotofinish. "La procedura che Gioli mette in scena possiede il significato nettissimo di un processo di carattere genetico, e l'impressionante caratteristica di una metafora della nascita...". Roberta Valtorta.
Volti attraverso Tokyo 1996
A distanza di due anni dalla precedente mostra personale di Paolo Gioli –
schivo e grandissimo maestro internazionale della fotografia ma con
importanti riconoscimenti come attestano le costanti presenze nei più
prestigiosi spazi e rassegne internazionali quali il Centre Pompidou o la
Biennale di Venezia - la Folini Arte Contemporanea presenta la serie del
Fotofinish realizzata dall’artista a Tokio negli anni Novanta.
Scrive in catalogo Paolo Gioli “…Con il fotofinish, una tecnica che ho
iniziato a utilizzare e a reinventare nei primi anni Settanta, avviene una
decostruzione e una ricomposizione ed altri fenomeni plastici che ricordano
certe elaborazioni grafiche computerizzate. Si tratta essenzialmente della
creazione e del compimento di più movimenti in tempo reale della fotocamera
(movimento manuale), della pellicola e del soggetto ripreso; movimenti
rallentati, accelerati, anche parossistici e improvvisi stop.La figura
ripresa entra in combutta con un’immagine fissa posta nella finestrella
d’entrata della fotocamera stessa. Si arriva così ad un contatto inesorabile
di una figura in movimento che nel contempo e a sua insaputa viene
trasformata in un’altra, in mutazione continua della figura (l’altra)
bloccata all’interno…”
Scrive in catalogo Roberta Valtorta: “… La procedura che Gioli mette in
scena possiede il significato nettissimo di un processo di carattere
genetico, e l'impressionante caratteristica di una metafora della nascita.
Al tempo stesso, e coerentemente, la compenetrazione fra il volto e il segno
che fa da matrice fa pensare assoggettare la scrittura alla sua
imprescindibile impronta. La ricerca di Gioli parrebbe incarnare una sorta
di lotta nel corso della quale una possibile identità (quella della persona)
entra in intima collusioneal peso di una lontana memoria che comunque
prosegua il suo lavoro nel presente, o all’azione di un programma
informatico capace di con altre identità (quelle rappresentate dai segni
stessi): ma la nuova identità che si genera da questo dinamico, anzi,
agitato attraversamento di un'immagine dentro l'altra finisce per risultare
irraggiungibile, disturbata, tormentata e instabile, stretta in un destino
di continua mutazione. Un'identità provvisoria, presente solo per un attimo
e pronta a ripartire, ingoiata dal movimento... “
Scrive in catalogo Domenico D’Oora: “…Nel Fotofinish le immagini dilaniano
l’intima percezione degli individui che, come consci d’essere ritmati, nei
loro drammi, nelle catastrofi dell’immagine a loro toccate, dal meccanico
susseguirsi dei fori di trascinamento della pellicola che sono compresi
nella stampa, divengono vittima del trascorrere degli istanti
nell’impossibile rapporto con gli oggetti. In questi frammenti di
accadimenti, dove il buio pervade, la luce abbaglia e brucia, ed assieme
dilatano e polverizzano il tempo, il soggetto, il volto dello sconosciuto
ritratto, è direttamente coinvolto in un avvenimento, in una vicenda che non
gli si paleserà mai completamente, sussiste e vive come aspettando si compia
l’inutile disgregarsi dello spazio, scarificato dalla luce, spogliato e
immolato all’imperio del rapporto con un mondo estraneo che attenta al suo
essere, che deforma la sua realtà, sfumandola nella consunzione, nel
riverbero, nell’ustione dell’attesa…”
Testi in catalogo di Paolo Gioli, Roberta Valtorta, Domenico D’Oora
Inaugurazione: venerdì 25 maggio 2007, ore 18,30
Folini Arte Contemporanea
Via Livio 1- Chiasso
Orari di apertura: da martedì a venerdì h. 14 - 18.30, sabato 10 - 12; 14 - 18.30 o su appuntamento.
Ingresso libero