Fondazione Pastificio Cerere
Roma
via degli Ausoni, 7
06 45422960 FAX 06 45422960
WEB
Piero Pizzi Cannella + Marco Barbon
dal 22/5/2007 al 28/5/2007
Lunedi' - Venerdi' dalle 15.00 alle 19.00 su appuntamento

Segnalato da

Fondazione Pastificio Cerere




 
calendario eventi  :: 




22/5/2007

Piero Pizzi Cannella + Marco Barbon

Fondazione Pastificio Cerere, Roma

Piero Pizzi Cannella presenta un prototipo in vetroresina del gruppo di fontane che realizzera' in bronzo, dalla forma conica. Il fotografo Marco Barbon si propone di esaminare il sincretismo tra le forme dell'architettura modernista e i caratteri della societa' africana contemporanea.


comunicato stampa

Fontana ferma + A.O.I.- Tracce di una colonizzazione

a cura di Lorenzo Benedetti

La Fondazione Pastificio Cerere è lieta di presentare un intervento artistico site specific all’interno dello storico cortile.

Quest’anno è la volta del Maestro Piero Pizzi Cannella, storico artista appartenente al “Gruppo di San Lorenzo” o “Scuola Romana di San Lorenzo”, che realizza per l’occasione un’ affascinante installazione dal titolo “fontana ferma”.

All’interno dello spazio espositivo della Fondazione, viene inoltre esposto il disegno su tela del progetto finale dell’opera, composto da un gruppo di fontane come quella presente nel cortile. L’artista presenta un prototipo in vetroresina del gruppo di fontane che realizzerà in bronzo, la forma conica, ha un forte impatto sullo spazio circostante. Il lavoro di Pizzi Cannella acquisisce così una connotazione simbolica propria del suo universo artistico, considera l’arte una questione di vita o di morte. Racconta figure, realizzando “ciò che resiste ad ogni sottrazione”.

------------------

Marco Barbon “A.O.I.- Tracce di una colonizzazione”

fino al 22.06

« Africa Orientale Italiana » (A.O.I.) - cosi’ gli italiani, in epoca fascista, chiamavano i territori occupati di Etiopia, Eritrea e Somalia. L’occupazione di questi territori fu breve - appena sette anni nel caso dell’Etiopia, alcuni decenni nel caso dell’Eritrea e della Somalia - ma ha lasciato tracce durature, molte delle quali sono ancora visibili ai giorni nostri. Il progetto del fotografo romano Marco Barbon, che vive e lavora a Parigi, si propone di documentare queste tracce e di esaminare il sincretismo, unico nel suo genere, tra le forme e le linee dell’architettura modernista e i caratteri della società africana contemporanea.

“La globalizzazione è una rete a forma di sfera piena di buchi. Luoghi che non vengono mai colti dai media o dai canoni culturali tipici della nostra cultura. I buchi sono tanti e sembrano concentrarsi maggiormente nel continenti africano creando grandi aree di zone dimenticate. Una di queste è la zona del Corno d'Africa dove le notizie sembrano necessarie solo in occasioni di catastrofi che diventano la monotona routine della società delle informazioni al negativo.

Marco Barbon presenta per la mostra ''A.O.I - Tracce di una colonizzazione'', un ciclo di opere attorno a quello che accade in queste zone prendendo in esame la realtà quotidiana, penetrando nel tessuto della società dell’Eritrea e dell'Etiopia e cogliendo gli attimi di scene della vita comune. Il suo obiettivo riprende interni pieni di un vita propria in cui il presente sembra incontrare una moltitudine di tracce storiche. Marco Barbon riesce infatti a descrivere la situazione catturando gli intimi ambienti preziosi che abitano quei luoghi. I colori pastellati costruiscono atmosfere sospese, tutti gli oggetti diventano la trama di una poesia quotidiana, grazie anche ad una attenta descrizione dei dettagli che spesso sono i protagonisti degli spazi vuoti. La struttura delle immagini di Barbon si basa su un attento studio degli accostamenti cromatici che giocano su costruzioni dello spazio in base a delle diverse messe a fuoco. Il bar, la scuola, gli interni quasi vermeeriani in cui attenti dialoghi di luci dialogano con soffici cromatismi, sembrano essere più che documentati narrati, quasi si trattassero di pagine di un romanzo, di una storia che è parte integrante del nostro momento storico, ma sembra essere poco uniforme agli stereotipi della cultura globale”.
(Lorenzo benedetti)

Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 - Roma
Orario: Lunedi' - Venerdi' dalle 15.00 alle 19.00 su appuntamento.
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [87]
519 + 40
dal 18/10/2015 al 6/1/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede