Opere di 4 fotografi. "La disponibilita' di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno e la molteplicita' dei media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d'arte." Rassegna di contaminazioni tecniche e linguistiche.
"La disponibilità di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno e la molteplicità dei media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d'arte. Confini è la rassegna delle contaminazioni tecniche e linguistiche". Con queste parole venivano tracciate nel 2001 le linee guida di un progetto che, giunto alla quinta edizione, si conferma come un momento di verifica e di incontro con gli autori che utilizzano la fotografia in modo creativo al di fuori dalle convenzioni.
Dopo la presentazione fiorentina (e dallo stesso 1 giugno anche su web all’indirizzo www.photogallery.it) Confini05 sarà esposta a Roma nel mese di ottobre, nei locali dell’ISA – Istituto Superiore Antincendi.
Ivan Margheri - LA CITTA’
Una Firenze, quella di Margheri, tra squarci famosi e punti di vista meno consueti, dove magari la natura diventa protagonista. Una città dalla verità lirica e tutta interiore. Certamente, una Firenze come non è stata mai vista. E non era semplice crearla.
Queste immagini sembrano assolutamente oggettive, proprio in questa loro precisione, registrazione precisa della realtà. E insieme sono fantastiche, irreali, con quel qualcosa di impalpabile e insieme di morbido, di bianco come neve che sembra rendere queste visioni magiche, diverse, come toccate da una poesia fatta di meraviglia, di stupore”.
Francesco Tei
Robert Marnika – FRAMMENTI DI UN RICORDO
“Zara, 1991: a distanza di 15 anni i ricordi si materializzano in un portfolio di grande suggestione che con un particolare trattamento chimico, in fase di post-produzione, rende questa memoria ancora più struggente. L’autore, equipaggiato suo malgrado di un fucile per una triste esperienza, preferisce sparare scatti con la sua inseparabile macchina sotto la casacca, per svelare temerariamente verità che alcuni ritenevano scomode. Marnika, superando il personale turbamento, scatta immagini che vanno oltre la semplice rappresentazione dei fatti e si interroga, con rara pertinenza, sui traumi che quel conflitto genera. I colpi inferti su gente, case, chiese, la rabbia per la perdita dei compagni-nemici suo fronte opposto, lasciano spazio allo sgomento e alla mal sopportata cattiveria dell’umanità”.
Giancarlo Torresani
Adriano Eccel – IL CODICE DUVAL
“Adriano Eccel inventa l’alter-ego Duval, un anziano fotografo di origine francese che lavora come archivista da molti anni per un museo americano. Nel tempo libero Duval si diverte a stampare, usando un vecchio supporto fotografico, i negativi che riproducono le opere del museo. La logica del suo procedere è sconosciuta, le immagini appartengono ai generi e ai periodi più diversi, ma raccontano “storie visive” in cui l’anziano fotografo condensa la propria visione fantastica ed ironica della vita”.
Tilly Meazzi
Ezio Turus – BURRI INSPIRATION
“All'ingresso del museo a lui dedicato, mi prese un senso di smarrimento .... grandi, grandissime, immense opere di colori, materia, forme ... nessun libro, nessuna riproduzione poteva nemmeno lontanamente descrivere la genialità di Burri. Le combustioni, i legni, le crete, i sacchi, i metalli erano perfettamente equilibrati con l'uso del colore. Subito l'ispirazione mi avvolse e divenne concreta appena mi ritrovai davanti ai cellotex. Il loro colore era lo stesso della polaroid non sviluppata. Certamente, mi dissi, Burri avrebbe potuto usare la polaroid per queste sue ricerche, tanto più che la sua filosofia era quella di slegarsi dalla materia, usare quanto aveva a disposizione, indifferente se fosse un sacco o un metallo .... essenziale era il messaggio. La polaroid è viva, è materia, è elemento, non si limita a riprodurre un soggetto, ma lo reinterpreta”.
PhotoGallery http://www.photogallery.it (via E. G. Bocci, 5 - Firenze)
Immagine: Ivan Margheri, Talvolta camminiamo per strada, 1999
Inaugurazione 1 giugno ore 17
Palazzo Medici Riccardi
Via Camillo Cavour 3 Firenze
ore: 9-19, chiuso il mercoledì
Ingresso libero